domenica 17 novembre 2002

"e sai cosa ho imparato dalla mia osservazione costante delle cose mie e degli altri? che più cerchi l'amore con un'altra persona e più non lo trovi. la frenesia della ricerca non ti lascia il tempo di conoscere a fondo le persone. che non si lascia che le cose vadano avanti naturalmente. che ci si pone sempre la domanda. sarà lui? sarà lei? ma l'amore si costruisce. tutti a pensare che

arriverà il salvatore o la salvatrice che ti risolverà la vita. ma è questo lo sbaglio grave che si fa. nessuno ti salva se non noi stessi. e l'amore quello vero lo trovi solo nella conoscenza profonda e non in un colpo di fulmine banale. quello può essere solo la scintilla. ma non è detto che ti innamori dell'idea che hai dell'altro e non dell'altro. perché in così breve tempo non si può sapere niente

se non semini, se non ne hai cura, se non lo coltivi non raccogli"

lunedì 7 ottobre 2002

Le ali

Ho sempre fatto domande strane a mia madre.

Da bambina le chiedevo spesso perché avevamo le scapole dietro la schiena

La sua risposta era semplicemente deliziosa:

Sono le ali che sono cadute, e che ricresceranno quando morirai.

Ha sempre inventato favole per me :)

sabato 28 settembre 2002

La mia casa

Qual è la mia Casa. quella di là?

Mia fin da quei fiori di paglia. Alla scelta dei colori, in quella casa in cui scappavo quando c’erano ancora le macerie e me ne stavo lì a dipingere mobili?

La costruzione di un Casa. La costruzione di una vita, di un amore, di un pensiero.

In quella casa in cui ancora mancano delle cose, in cui un anno fa la mia voce rimbombava, in cui mio padre cercava di convincermi su colori che non erano i miei. I miei colori, il rosso e il bianco. Il rosso cupo del sangue e della carne e il bianco candido dell’anima.

Ma stasera ho scelto questa di Casa.
Son rimasta qui. Nella mia stanza, trasformata, questa stanza che ho fatto divenir gialla e mio padre con molta fantasia chiama studio.

Ma ci sono io qui, ogni parte, in ogni angolo ancora io.
La bambina e adolescente, ci sono in quella cassapanca dipinta, nel quadro alle mie spalle fatto e rifatto per mesi e mai riuscito come volevo io, io nel murales dietro la porta.

I miei soggetti preferiti: l’universo e il mare.

Mio padre non l’ha cancellato il murales, ha imbiancato intorno, convinto che io prima o poi lo finirò. Forse un giorno, quando completerò me stessa. Per ora no. Sono ancora un essere incompiuto.

La luce si abbassa all’improvviso, come sempre, come da anni

martedì 20 agosto 2002

Sguardi

Lo spiarci dietro ad occhiali da sole, dietro a riviste. Se la sposto un pochino ti vedo.

Sei bellissimo sai? Con quegli occhi. semplice. Continui a muoverti come faccio io ogni volta che prendo il sole

E mi guardi. Ti rigiri, schiena al sole. volto rivolto verso me.

Ecco bravo. Stai così che di quegli occhi mi potrei innamorare.

Affascinante gioco di sguardi. sexy. Intrigante.

Gli occhi ce li siamo consumati.

Ed ora vorrei che ti alzassi e senza dire una parola venissi qui a baciarmi.

martedì 2 luglio 2002

Previsioni del tempo

Tornado, ciclone... siamo qui.
Strano di solito chiamano me così, troppa... come questi puntini di sospensione che uso sempre troppo e troppo stesso a sproposito. Sei disarmante in ogni cosa che fai e che dici.
Naturale... spontaneo come molti hanno dimenticato ad essere... e sogni.
Sogni cose piccole e grandi... sogni come tanti hanno disimparato, come me.
Egoista. Irruento. Egocentrico, vanitoso, dolce, generoso.
Impaziente di essere. Di esserci.
Questo sei tu.
Caparbio e indeciso... oscillante.
viaggi e miraggi... fantasia e realtà... una mano che si allunga per arrivare fino a qui, piena di vita.
Si parla dell'aura, la tua mi arriva fino a qui e mi inonda e mi circorda.
Sole e vento, ogni giorno. Chissà come starai oggi? Sei triste e poi scoppi in un sorriso... e poi ti arrabbi, e poi "no", e poi "forse" e poi "si è sicuro" e poi... e poi mi trascini via.
Perché mi quieti la mia di tempesta, mi rassereni, perché sorrido, perché si... e questo per ora basta.
Sorprendentemente te. Curiosamente te.
E te la volevo dedicare, e te la dovevo dedicare... le dita come sempre sulla tastiera, non si pensa, si sente.
Come vuoi tu :)
Ed in questo mio mondo (chiudi gli occhi e immagina di sentire Liberi Liberi) dove questa è la canzone di sottofondo, tu libero non lo vuoi essere perché libero lo sei.
Dagli schemi.
Dalle paure.
Dal tempo.
e mi fai vivere.
E questa è per te, gotitela. E' tutta tua. Solo tua. e di nessun altro. Perchè sei bello come una stella che abbaglia.
Tu, tempesta di sole e di sabbia,
tu sei.

mercoledì 12 giugno 2002

Siamo un popolo di persone che si sentono sole. Solitudine per me vuol dire non essere in sintonia con gli altri e con il mondo circostante. Ci adattiamo ma rimane sempre la sensazione di vuoto, di non appartenenza.
L’accettazione dell’altro non é sempre facile. Ci innamoriamo sempre e comunque dell’idea che abbiamo dell’altro. Ci innamoriamo dell’amore, ma l’amore per noi stessi.
Vogliamo. Desideriamo. Ci illudiamo.
Conosco persone che si sono accontentate, che si tengono accanto un compagno/a che non amano, perché é confortante avere un appoggio sicuro, poi ricercano l’emozione in altre mille avventure.
Siamo bersagliati da ogni fonte di comunicazione ridicola. L’amore non é quello del mulino bianco, l’essere sexy non é avere un bel paio di belle tette o dei bicipiti fenomenali. L’essere sexy é l’atteggiamento, il modo di muoversi ed é anche l’alchimia che si instaura tra due persone.
Schemi, regole, apparenza.
Oramai quel che si crede trasgressivo diviene moda, oramai nulla é più vietato.
Il successo delle messaggistiche, dei blog non é forse un modo di ribellarsi agli schemi che ci hanno affibbiato?
é come dire, non soffermarti su come io sono, soffermati su quello che ho da dire. e allora non abbiamo i limiti delle insicurezze che nascono dal non essere nei modelli imposti dalla società.

giovedì 9 maggio 2002

l’amore è una serie di coincidenze.
bisogna incontrarsi.
bisogna che sia il posto giusto.
bisogna che ci sia il tempo giusto.
c’è un tempo per ogni cosa.
Questo mio è di attesa.

venerdì 8 febbraio 2002

Bisogna stare attenti a come si comportano le persone con gli altri, di solito lo faranno anche con te.

i compiti

  difficile tenere il diario, difficile seguire le regole. Ogni cosa che mi fa pensare alla dieta  o a un pranzo, una cena, un pasto equilib...