venerdì 21 settembre 2007

Un soffio di vento

Tutto diventa chiaro
scombra la mente e il cuore
capace di scansarsi davanti alla malepersone
capace di gioire per le benepersone

Soffia e il corpo si sveglia
si sente la pelle dei polpastrelli
mentre si scrive
il tocco è una tempesta di emozioni
nuove
avventurose
conosciute
ritrovate

Soffia
persino i capelli hanno vita propria
ogni organo gioisce dell'esistenza
ogni neo
ogni poro che respira

Soffia
Respiro
Ed è magnifico respirare
ed è tutto amore
amore intorno
sotto
sopra
ma sopratutto
dentro
Me
per me

martedì 18 settembre 2007

La tolleranza

Se si tollera qualcosa, diventa sopportabile
e poco tempo dopo anche normale.
Israel Zangwill


Io non sono tollerante, non mi riempio la bocca con questa parola credendo di essere tanto buona. Eppure sono una di quelle persone che vivono e lasciano vivere finché il tuo vivere non interviene con il mio, allora mi arrabbio.
Mi arrabbio molto per le ingiustizie, sia quelle quotidiane che quelle sociali.
Mi arrabbio e non le tollero.
Mi fan un po' pena tutti quelli che non hanno opinioni, di solito guardano al loro piccolo mondo egoista senza preoccuparsi dell'altrui sorte.

Ma quello che davvero mi fa accapponare la pelle sono due persone:
Quelle che ci tendono a dirti che non ti faranno mai del male (se non hai intenzione, non mi avvisi)
e quelli che sono tolleranti a tutto.

Esprimere i propri giudizi con educazione non è non essere tollerante, ma avere una testa.
Una cavolo di testa che funziona.
Non addentratevi in argomenti che non vi compete, continuate a parlare di sesso, uomini, donne, gossip. Lasciate stare le bandiere pacifiste, chi lo è non lo mette in piazza perché¨ non ha bisogno di mostrarlo al mondo. Lo è. Punto.

Diffidate di quelli che usano i luoghi comuni come frasi stereotipate da dire come pappagalli.
Ascoltate attentamente cosa dicono degli altri, come si comportano, provocateli.
Sul blog, basta lasciare un commento in disaccordo e vedrete come la tolleranza cade come la torre di babele.
I santi non sono di questo mondo e di solito le persone molto tolleranti, son quelle indifferenti.

E discriminazione trattare qualcuno in modo tollerante solo perché¨ differente.
Se sei nero e pirla, te lo dico.
Se sei arabo e cretino, te lo dico.
E piantiamola con i volemmosi bennee!

domenica 16 settembre 2007

Oriana Fallaci

Forse amiamo chi ci somiglia o forse amiamo chi vorremmo essere e sappiamo di non poter esser mai.
Io ho amato Oriana da sempre, mi ricorda la mia compagna di crescita, Fabrizia.
Fabrizia e sua madre mi fecero leggere i primi libri.

Ho amato ogni parola di Oriana, ogni gesto, ogni opinione perchè sua anche se da me non condivisa.

C'è chi gioisce, dopotutto hanno gioito anche per il crollo delle torri gemelle, hanno gioito per i deboli massacrati, hanno gioito per ogni bomba, hanno fatto foto davanti ai resti di Sharm el Sheik, cosa vuoi che sia una donna?
Di idioti ce ne sono sempre, perchè per quanto tu non possa essere d'accordo con le idee di una persona, davanti alla morte dovresti avere rispetto.
Rispetto per una donna che è stata là mentre le bombe cadevano, che non ha avuto una vita facile, che ha anche avuto il coraggio di cambiare idea, di amare chi non le conveniva, di intervistare persone che disprezzava per capire. Capire, signore e signori, non lo si fa in una poltrona del soggiorno, bisognerebbe avere il coraggio di andare sul posto e vivere.
Sono arrabbiata.

Arrabbiata per quanti oggi, 15 settembre 2006, hanno gioito, hanno detto evviva.
Sono stata arrabbiata 11 settembre per quanti hanno urlato di gioia vedendo le persone buttarsi di sotto piuttosto che morire bruciate, arrabbiata per quanti hanno pensato ai titoli di borsa invece che alle vite umane, arrabbiata per tutti quelli che hanno detto Le sta bene.
Sfugge sempre il particolare che la pietà non sta a sinistra o destra, che non sta in America o in Medioriente, la pietà è per ogni essere umano che soffre. Non importa di che razza o credo, ma son innocenti.
Innocenti i libanesi che si son visti distruggere le proprie case con le bombe, innocenti le famiglie israeliane che aspettavano i missili libanesi, innocenti i lavoratori delle Twin Towers
Non cambia niente.
Nessuno se lo merita, non chi subisce i giochi di supremazia e di soldi da parte dei potenti, non
chi fatica a comprendere le ragioni della guerra santa e vorrebbe soltanto una vita tranquilla, una vita in pace.

Oriana Fallaci.
Rispetto.
E' stata giudicata, ripudiata con la rabbia e l'orgoglio, alla fine ottenendo esattamente l'effetto contrario. Non benzina sul fuoco ma piuttosto acqua, perchè la gente inorridita da tanta rabbia non si è riconosciuta.
Perchè prevale il buonismo piuttosto che accettare la parte più cattiva di noi, la peggiore. E ci vuole coraggio per urlarlo che siamo cattivi, che odiamo il prossimo, che non condividiamo le idee.
Ogni volta il suo nome dà adito a discussioni e riflessioni. Non importa che si sia d'accordo o meno, l'importante che se ne parli delle cose importanti che succedono nel mondo, da troppo tempo siamo come anestetizzati, non ci arrabbiamo più per niente al mondo. Basta non toglierci le letterine e le partite la domenica.

Il mondo brucia.
A nessuno importa.

Condividere o meno le idee della Fallaci non importa, è il cuore, l'anima che in ogni parola traspariva. Il sangue distillato di chi dice, io sono una giornalista ma non riesco ad essere senza opinioni, la mia la dico. Non come i nostri di giornalisti, che si fanno suggerire l'opinione dal partito politico che li rappresenta e loro come marionette ubbidiscono.

«Non mi sento di essere e non mi sentirò mai come un freddo registratore di ciò che vedo e sento, scrive nella prefazione a Intervista con la storia, il libro che le ha raccolte tutte» (1974).
«Su ogni esperienza personale lascio brandelli d'anima e partecipo a ciò che vedo o sento come se riguardasse me personalmente e dovessi prendere una posizione (infatti, ne prendo sempre una basata su una precisa scelta morale)».
(Italia libri)

La morale era sua, non era un capo di stato, era una scrittrice. Poteva avere un'opinione.
Vendono ancora Mein Kampf, certo per farci rendere conto di cosa ha generato il nazismo, eppure ci sono giovani che lo esaltano ancora.
L'ipocrisia è uno dei difetti del mondo che mi ha sempre fatto perdere la ragione, ci ammazziamo a casa nostra, negli stadi, per strada eppure davanti all'opinione di una signora, perchè di signora si tratta, rimaniamo inorriditi.
Giovedì 14 settembre Santoro ha intervistato Fabrizio Gatti che ha spiegato come vengono trattati i clandestini in Italia e noi facciamo i moralisti.

Oriana Fallaci ha dato scandalo con la rabbia e l'orgoglio, appunto Rabbia, non raziocinio. Rabbia. Peccato capitale. Peccato umano, sentimento di chi ha visto crollare davanti a sè le torri.
In Europa come reagiremmo se spazzassero via la torre Eiffel? O il Colosseo?
A leggere la biografia di Oriana viene da domandarsi come faceva tanto coraggio a stare dentro ad una piccola donna come lei.
Io piango la morte di una Donna, di una Persona Vera. Con difetti e virtù, ma non per questo meno intelligente ed eroica.

venerdì 14 settembre 2007

Guardo, osservo, ascolto

In questi anni il mio percorso è stato camminare avanti.
Cambiare in qualche modo è crescere.

Ci sono persone che non cambiano mai, che non imparano.
Ci sono persone a cui piace affermare sé stessi nei piccoli dispetti quotidiani, come se far del male agli altri in piccole dosi possa in qualche modo dar loro ragione.

Io faccio domande per capire, da sempre sono una persona curiosa e quando non avrà più domande da fare vorrà dire che sarà davvero vecchia o morta. Non dico che il mio modo di vivere e di pensare sia quello giusto in assoluto, ma solo per me.
Mi posso anche appassionare nelle discussioni, ma poi non ci penso più.

Il passato esiste solo per capire meglio il presente, se ci si fossilizza in quello che siamo da sempre non si va mai avanti.
Umiliare gli altri o credere di farlo, usare giochi di parole per confondere, attirare un'attenzione che non si ha denota una debolezza di carattere che fa solo tenerezza.

I miei genitori non riescono proprio a concepire la cattiveria, non ci credono.
Io si.
Credo che le persone siano cattive e buone.
E c'è gente in cui il lato cattivo prevarica.

Credono la loro vita così meschina da offendere l'altrui opinione, da dover dare spiegazioni non richieste, da ripetersi all'infinito che hanno ragione perchè sanno perfettamente che non ne hanno.
Provo pena per queste persone, poveri e meschini esseri umani senza una personalità definita, che non riescono ad affrontare i loro mostri interni perchè nemmeno se ne accorgono di averne.
Troppo idioti o troppo pigri per farsi un esame di coscienza.

Non ho conclusioni per questo post.
Forse soffrono solo di invidia.

giovedì 16 agosto 2007

Si dice che finchè non ci si sbatte il naso non si impara.
Io ho imparato a non parlare delle mie esperienze con le persone.

La gente Crede fortemente a quel che gli conviene.
La gente viene adulata e onorata dalla propria opinione, non importa se tu hai l'esperienza, se tu parli con cognizione di causa, la gente si crede che il suo giudizio sia migliore.
Tu rimani lì ad aspettare sulla riva del fiume.

Credo che sia giusto così.
Ma credo anche fortemente che i giudizi orripilanti di quando racconti le tue storie, siano qualcosa che sarebbe meglio evitare.

La rete è anche un grande specchio per le allodole, in fondo. Ma bisogna essere allodole, però.

L'esperienza diretta, di vita, è sempre più giusto per avere una conoscenza della persona.
Pensare di conoscerla meglio in rete è da matti.

A volte è meglio non leggere i blog di chi conosci, rimarresti delusa.
A volte non è che non sanno scrivere, è che non hanno niente da dire.

A volte la simbiosi dello scritto con la vita invece, arricchisce la conoscenza.

sabato 14 aprile 2007

Fotogrammi 2

io e papà in moto e mamma.
io in mezzo.
La vespa.
Ancora adesso in cantina.

Playmobil e lego.
ci giocava solo lui.
io potevo solo guardare

venerdì 30 marzo 2007

Fotogrammi

Fotogrammi che vanno veloci nella testa, mille, migliaia, tutti sereni. Io sorridente.
In una milano gonfia di pioggia e grigio-nera.
Ma sembra lo stesso primavera.

Primo fotogramma.
1970.

La porta che viene e va del corridorio.
Uno specchio e una cornice con i puttini dorati.
Mamma mi passeggia avanti e indietro per farmi addormentare.

Secondo fotogramma.
1971.

Mamma ele sue mani mentre cantava Le petit marionette:

ils font font font
le petit marionette
ils font font font
trois pit tour e puis ils vont

Terzo fotogramma.
1973
Parigi. ll natale.
Nasconditi, bussa babbo natale, vai su, sotto il letto.
...corro al primo piano, mi metto a letto sotto le coperte, coperta per bene e non respiro.
Corri, lo puoi ancora vedere, corri...
ops è andato via,
non lo hai visto?

(non credo si scriva così, ma la so ancora cantare)

venerdì 23 marzo 2007

Timidi.
Siamo dietro ad un muro con la scritta: attenzione, limite invalicabile.
Ma siamo uno da un lato, l'altro dalla parte opposta.
Non è per paura, almeno non da parte mia.
Ma per la disabitudine di spiegarci, di abbracciarci.
Gli occhi non bastano per parlare d'amore, lo sai?
Il tuo rispetto non mi basta più,
dire ti voglio bene senza ritorno, darti il solito bacio muto non mi basta.
Forse non mi è mai bastato, ma volevo essere come mi volevi tu.
Muti e arresi, ingabbiati non riusciamo mai a dirci Niente.
L'amore te lo scrivo in un messaggio che so già rimarrà senza risposta.
In un bacio che ti rubo.
Vergognarsi dell'amore è una gran cazzata, come ci siamo arrivati?
Quanto male ti hanno fatto per costruirti questo vetro intorno a te?
Quante volte i miei tentativi son risultati nulli con te?

Eppure ti amo.
Ti amo immensamente.
Con i muri, i valichi, il coraggio che ti è mancato, i tuoi limiti,
i tuoi occhi scuri, l'uomo che è in te.
Ti amo.
Sempre gelosa di te e delle tue attenzioni,
vorrei che tu lo sapessi.
Ma lo sai.

lunedì 19 marzo 2007

Il mare

Che tipo di persona sarei se la mia vita fosse stata placida e serena?
se io non avessi avuto le esperienze che ho avuto,
se non avessi avuto i dispiaceri,
le tempeste
il mare contro
i cavalloni
la risacca
le alte maree
le basse maree
il mare sempre un po' nervoso
il navigare sempre un po' insicuri
anche se l'acqua è piatta
perchè sai che arriverà l'onda
che forse ti ritroverai senza respiro
o forse ti troverai in alto
fino a fiorare l'altro azzurro della terra

Che persona sarei se non mi avessero fatto mille volte la respirazione bocca a bocca
se nel buio della notte non avessi guardato il mare inquieto
e scuro
nero come la pece
come il nulla
se ci fosse stato sempre il sole
se ci fosse sempre stato il blu

son stata forgiata dalle onde contro
son nata da un mare in tempesta
e son quel che sono
forse un po' più saggia
forse un po' incoerente
donna
femmina
vittima e carnefice
arrogante ed insicura
fuoco e terra
aria e acqua
faccia pulita e
rossetto come simboli di guerra

che tipo di persona sarei se fossi stata viziata nel mio percorso?

domenica 18 febbraio 2007

L'amore molesto

Si giustifica tutto nel nome dell'amore?
un amore insano vuol del male all'altra persona?
non importa se la infastidisci o le fai del male, vuoi solamente la sua attenzione.
E' questo che hai fatto con me?

Io credo anzi sento che tu in qualche modo mi ami ancora, nel tuo modo malato, perchè non ne conosci altro per amare.

Io da parte mia, son stata molto più fortunata. Mi hanno insegnato ad amare. So che se ami non riesci a fare del male, so che cos'è l'amore.
Fortuna?
Credo proprio di sì.

Per quanto poco nella mia vita tu sia stato, io ti ho voluto bene davvero.
ora è davvero finita.
Non provo più niente per te.
nemmeno rabbia per le tue molestie o per il male, o per l'accanimento.

E' finita, almeno mi sembra.

i compiti

  difficile tenere il diario, difficile seguire le regole. Ogni cosa che mi fa pensare alla dieta  o a un pranzo, una cena, un pasto equilib...