lunedì 2 agosto 2010
Io e te
Mariposa mi parla della sua età e dei suoi sabati.
E' un attimo e son lì. Nella solita auto del dopo ballo.
Il solito ballo maldestro e appassionato,
il nostro ballo lento quando la musica non lo era.
In auto loro occupano i sedili davanti, loro avevano le idee più chiare e si baciano.
Noi ci guardiamo.
Loro cantavano per noi quella canzone.
io ero anna, tu eri marco.
Anna come sono tante anna permalosa
anna bello sguardo
sguardo che ogni giorno
perde qualcosa
Marco cuore in allarme
con sua madre una sorella
poca vita sempre quella
I nostri occhi si sono incollati già sapendo quanto sarebbe stato importante il nostro incontro.
Il primo incontro. Ricordo solo le risate. Le mia risa.
La tua voce che scorreva nel filo del telefono. Tre ore. Tre ore per due estranei. Ripenso alla scena. Entrambi abbiamo messo giù la cornetta, entrambi ancora con la mano appoggiata e lo stesso pensiero.
“sono fregata”
“sono fregato”
Auto. Parole. Baci. Voglio? no, non voglio.
Baciami e guardami come se avessi compiuto un miracolo.
si guardano e si scambiano la pelle
e cominciano a volare
"Ne siamo usciti vivi?"
“è da quando ti ho conosciuta che mi confondi..”
“Beh, forse semplicemente e’ da quando mi conosci che sei in fuga, ma non ti rendi conto che non ti ho mai inseguito?”
“Si ed allora sono tornato indietro...”
“Forse dovevi insegnarmi ad amare per chi arriverà dopo”
“Non ci sarà mai nessuno dopo di me”
"Io sono la donna con cui hai lottato, quella che cerchi quando stai male, perché chi se non io può lenire le tue ferite? Come se non fossi già legato a me... Guardami, mi vesto da donna, le mie mani le dipingo come quelle di una donna ma in realtà sono quelle di una bambina, come potresti essere legato ad una bambina?”
“Non voglio legami”
"Però sono bella, vero?"
"Sei bellissima"
Anna avrebbe voluto morire
Marco voleva andarsene lontano
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sono colpevole di aver ispirato questa passeggiata nel viale dei ricordi, eppure il post è davvero bello: hai fatto bene a scriverlo.
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