lunedì 29 giugno 2009

Il femminismo è fuori moda?

doc021Leggo quotidianamente Il corpo delle donne
a volte mi infastidisco quando c'è troppo vittimismo.
A volte mi arrabbio quando si dà la colpa al maschio come unico responsabile.
Le femmine sono così fameliche tra di loro che il più delle volte è la loro competizione a farsì che scrutare difetti altrui siano trofei da riferire agli altri.
Ma su una cosa tutti si sbagliano. Gli uomini stanno cadendo nella stessa identica trappola.
Creme, bisturi, ginnastica ma effettivamente si perdona di più un uomo con la pancetta, forse meno se non ha un po' di potere sociale.

Io sto dalla parte della scelta personale.
Chiunque può scegliere se essere o meno carne da macello, bisogna rendersi conto che qualcuna il cervello non ce l'ha, come non ce l'hanno alcuni maschi di mia conoscenza e non.

Ma la cosa che proprio non riesco a credere al popolo bue, come se non ci fosse identità personale, come se noi dovessimo insegnare cosa è e cosa non è giusto.
Ancora? con tutti gli strumenti a disposizione?

Hanno fatto tanto.
Pensavamo, noi poveracce degli anni 80 che avessimo capito.
Carmen Russo, Lory del Santo e Tinì Cansino erano viste da noi come donne di seconda categoria. Seppur sbagliato il giudizio, non erano i modelli, bensì ciò da evitare.
Al punto che io mi sorpresi quando sentii parlare la Russo o quando scoprii la furbizia della Del Santo.
Era Rita Levi-Montalcini il simbolo. O era solo per me così?

Oggi qualcuno mi ha portato a leggere questo sito.
Io continuo imperterrita a sostenere che è scelta, se scegli di seguire una religione ne accetti ogni dogma.
Se proprio hai bisogno di credere, ti crei una fede tutta tua.
Il quesito è che qui non si inneggia alla violenza ma all'amore per il prossimo tanto da annullarsi.
Allora che fare?
Come intervenire?
Anche loro senza cervello né coscienza?

Per millenni i libri son stati scritti da uomini.
Per millenni la religione l'hanno inventata gli uomini.
Quindi perchè non approfittarne?

In ufficio io non mi alzo a fare il caffè, io non rispondo al telefono, io non faccio tutte quelle belle cose che essendo Femmina ancora oggi si aspettano che io faccia.
Io da 20 anni non accetto battute ambigue e non è stato difficile, basta rispondere a tono la prima volta.
Certo ora c'è l'altra faccia della medaglia. Ho il sospetto che si pensi che io abbia bisogno di una "ripassata", non dicono così gli uomini?
Ma ho il rispetto. Non è poco.

Mi ricordo che a  19 anni mi offrirono di prestar la mia faccia per una foto pubblicitaria, io non accettai. L'idea che il solo pregio che presentavo agli altri era il mio bel faccino mi umiliava.
Mi sono persino autodistrutta per far apparire anima e cervello.

Ed ora, eccoci qui.
A perdere il terreno guadagnato, in questa nuova generazione.
Che mamme siete?

Mi è venuta una domanda stupida in testa, che sia amore quello che cercano?
Che è più facile trovare un ometto facendo l'oca senza cellulite, questo è certo.

Naa, è troppo stupido per essere vero.

Un promemoria efficace

Foto e Titolo di A2punti

I motivi del perché si trova in questa situazione sono molteplici, forse qualcuno o forse nessuno di preciso.
Rapita e custodita in una rifugio consapevole che somiglia molto ad una prigione, sbarre che non fanno entrare e nemmeno uscire.
Delle quali, sotto sotto, è innamorata.

Dicono che sia innaturale, lo percepisce perché non serena in quel luogo, ma non è serena nemmeno fuori.
Almeno lì si sente sicura.
I rischi che può correre ancora non ha capito bene quali siano, é sopravvissuta a molto, molto può ancora superare.
Eppure rimane.

Invece di far girotondo con chi condivide le stesse pene, sembra un gioco a farsi più male, chi di più riesce a sfogare e ferire i compagni di cella.

Stranamente è proprio quando condivide che si sente sempre più sola.

Vorrei avere la metà delle vostre sicurezze,
e delle cose che avete voglia di fare

venerdì 26 giugno 2009

Non discutere mai con un idiota...Ti trascina al suo livello e ti batte

'Pausa, mezzogiorno.
Pizzeria, la solita, quella che conoscono i miei colleghi.
A parte che avevo voglia di conversare con una persone che non vedevo da gennaio, il proprietario si siede non invitato al nostro tavolo e parla. Parla. Parla.
30 minuti buoni di stronzate.

Nell'ordine:
La buona educazione impone che se conosci i clienti, al massimo ti siedi 5 minuti e poi vai via. (ti siedi non invitato?)
L'ultima che ha detto è stata: Franceschini ha speso tot mila euro per la campagna pubblicitaria, ma dico i miei soldi. Dico i nostri soldi. Meno male che c'è Silvio! lui sì che ha le palle, lui si che sta risanando l'Italia, lui anche se va a troia che cavolo, ci vuole, poveraccio!!

Io ho sospirato e ho alzato le mani.
Lui mi risponde: ma tu non lo sai che all'estero tutti ci stimano? non lo sai che per carisma è subito dopo Obama?
Sei una comunista. Sciovinista.
In tutto questo alzava le braccia e puzzava ed ero a tavola
In tutto questo MI TOCCAVA

Quelle persone odiose che ti toccano mentre parlano.

Non ho detto nulla. Zitta e muta. Perchè mi era così indifferente tutta quella ignoranza che nulla potevo dire.
Nemmeno arrabbiarmi.

Poi non dimentichiamocene.
NE HO TROVATI DUE CHE VOTANO BERLUSCONI.
Finalmente
Due!

Michael Jackson

Non sono mai riuscita a dissociare l'artista da quel che crea. Forse perchè non mi è mai piaciuto nemmeno come cantate né come autore, ma rimane l'immagine fissa di un uomo completamento fuori di sé e che rifiuta se stesse per le troppe operazione e rimane quel DUBBIO che fosse pure un pedofilo che i soldi ci hanno messo un cerotto. Certamente se fosse stato colpevole, colpevole è anche chi ha preso quei soldi.
Quindi, io con estrema onestà, penso
uno in meno.

giovedì 25 giugno 2009

Stimo di più le puttane a pagamento per sesso.

Quanto ci si vende per aver il plauso della gente!
Io non ho più voglia di polemizzare con nessuno.
Discutere, scambiarsi opinioni, si
ma non me ne frega di avere ragione per forza se questo non mi provoca danno.
Se è la tua vita, vivitela come vuoi.
Se nelle tue scelte, includi pure me, allora magari si che mi arrabbio e molto

Per il resto abbiamo la scelta,
Scelta di leggere, di condividere, di vivere, di viaggiare insieme.

O scelta di lasciarsi per strada.

martedì 23 giugno 2009

La morte di Neda

Di solito la morte merita rispetto.
Credo sia rispettoso stavolta pubblicare.


L'umana debolezza

Qualche giorno che gira in testa
oggi è stato un pensiero ricorrente e come sempre
(ve la ricordate la profezia di celestino? perché lo ammetto, come teoria mi piaceva assai)
accade
in coincidenza che qualcuno scriva

Invidio le risa leggere.
I non-pensieri.
La quotidiana normalità assente dalle emergenze.

Non vorrei togliere.
è un pugno che mi prende in pieno petto inaspettato.
è un pugno che non riconosco.
è un pugno che mi piacerebbe non avere.
è un pugno che non ho mai avuto.
Perché lo so che tutti hanno avuto o avranno i loro momenti di emergenza.

Eppure eccolo lì,
a rincorrermi come il coniglio della duracell.

lunedì 22 giugno 2009

Paura

Esistono diverse tipi di paure.
C'è chi teme per la sua vita con un coltello vicino alla gola, chi subisce violenza, chi scappa da possibili carnefici.
Paure oggettive.

Alcune sono fobie immotivate, altre del tutto irragionevoli.
Paura del buio, dei serpenti, persino dei piedi.
Ma tutte, penso, derivino dall'ignoranza.
Ciò che non conosciamo ci mette ansia, come l'immigrato, una nuova città, un modo diverso di pensare e ragionare.

Esiste anche il timore dell'esperienza, di ciò che si è già vissuto, di chi non vuole più viverlo, di chi annusa e riconosce l'odore; c'è chi si rintana in un cassetto e chi lo affronta lo stesso.

Ma se razionalmente si ha paura di ciò che si conosce, perché si ha così timore anche dell'ignoto?
Dormire su un divano a due posti
anche se hai un letto enorme a disposizione
il disinteresse
la fatica
e il pensiero ricorrente
come un'ossessione.
scappare

mercoledì 17 giugno 2009

Vita da web

L'ambivalenza della parola Rete mi ha dato sempre l'impressione esatta di cosa sia.
Notizie false e vere si susseguono nell'esatta comprensione di cosa sia La libertà di parola.
L'uso di internet diventa quasi un'arte, ognuno ne fa quel che vuole, modificando gli strumenti per il suo personale scopo.
Siano esse immagini, parole, filmati, musica.
E' un tam tam di informazioni che ancora, a distanza di anni, mi lascia senza fiato.
Ora però è più tangibile, più affollata, più piena e sicuramente meno protetta.
La rete, come la strada.
Riconosci però chi ci viaggia da una vita e chi invece è appena arrivato.
Mi rammarico molto dei giovani che non riescono a scrivere in un italiano minimamente corretto, mi rallegro per quelli che con molti anni alle spalle si avvicinano a questo nuovo modo di comunicare.

Stasera, archiviando e mettendo un po' in ordine, ora che i mostri sono andati in letargo e non c'è più ragione di nascondersi, mi chiedevo se quell'identità ha un valore.
Se il nostro nick che per anni è stato riconosciuto ha una specie di equivalente di nome e cognome.
Io mi presento ai nuovi dicendo il mio vecchio soprannome, come fosse un atto dovuto.

So per certo che Liberatutti, Il cuore in equilibrio, non avrebbero più ragione di essere,
ma quel nick che mi hanno persino rubato con mio grande dispiacere,
che era mio quanto il mio codice fiscale, che casualmente mi ero attribuita
è per certo che in rete devo presentarlo come un biglietto da visita
e dire
ciao, io ero Amabeth

lunedì 15 giugno 2009

Equilibri Instabili

Conservo in me questa mia nuova incredibile capacità nel dire No che mi ha salvato la vita.
Difficoltoso è riprendere a dire Si (proprio come Yes Man)

O
ccuparsi di tutto quello che ci capita intorno è non pensare a noi stessi.
Occuparsi solo di quel che riguarda noi stessi, non ci fa render conto del mondo circostante e questo può essere pericoloso.


L
e cose che non tollero ho paura di ritrovarle in me,
molte son quasi certa che non mi appartengono,
altre son demoni che nuotano, domati, nella mia anima


Ho due certezze.
La ruga in mezzo ai miei occhi è la mia maschera e quando sparisce ti appartengo.

Soundtrack

saremo noi che abbiamo nella testa
un maledetto muro.
Sarà che l'anima della gente
Non ha imparato a dire ancora un solo sì

venerdì 12 giugno 2009

Linsonnia



In questo momento cè un suono in sottofondo che però non fa il suo effetto solito, non mi aiuta a liberarmi dalla veglia.

I pensieri viaggiano incontrollati per la stanchezza devastante.

Non sono tipo da progetti, persino pensare di andare a fare la spesa domani è sicuramente una cosa che non accadrà, perchè arriverà qualcosa a cambiare i miei piani.

Linconscio non mi piace un granché, non riesce a comunicare direttamente e a me piacciono le cose dirette.
Appena penso di averlo capito, lui cambia idea come un bambino capriccioso.

Oggi mi hanno immaginato con un 40enne intellettuale. Con gli occhiali tondi.
Nessuno riesce a rassegnarsi a vedermi single. Chissà perchè.
Sorrido.

Non vedo un film decente da mesi, non mi convinco ad andare a vedere Monet, ho finito Le scarpe italiane che come al solito, purtroppo, ultimamente non ha avuto un finale degno di nota.
Quasi scontato direi. Per quanto scritto bene.

Sono una buona osservatrice del mondo, quando mi apro agli altri sono molto empatica, meno se non ne ho voglia.
Non credo di avere buoni occhiali per veder me stessa, anzi sono una che ci vede benissimo e che indossa degli occhiali per miopi.
Ho invece una buona percezione delle mie opinioni.

Ma non è la stessa cosa.
No, non credo in un unico potere.
Non credo funzioni il leader.
Forse un tempo, non so. So che non funziona.
Tutti parlano a nome di quest'uomo.
Sembra che non abbiano opinioni proprie, lui ha detto questo o quello.

Credo che bisognerebbe lavorare insieme, una sorta di discussione sempre accesa, ma non tra idee divergenti, anche per chi ha idee in comune.

Non funziona un leader.
Non funziona perchè la massa sbaglia, figuriamoci il singolo.
Non funziona perchè non è vero che se hai tanto non vuoi sempre di più.
Non funziona perchè non è vero che se hai poco non vuoi di più.

dal canto mio spero vivamente che li veda morire di vecchiaia tutti quanti, perchè non abbiamo nessun potere su questa classe politica che nemmeno ha valori o ideologie, ma solo il loro bisogno fare soldi e guadagno.
che stiano a casa a godersi i nipotini. a 65 anni a casa, come tutti noi.

E dio santo, quel che ho visto in europa mi ha fatto veramente paura.

giovedì 11 giugno 2009

Attenzione, se siete qui vi riguarda

Ve la ricordate? si quella roba che è la costituzione!

Art. 21.

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.


Chiuso per rettifica


e

Criminali

 

Ermeticamente

Bla bla bla
Tu sei...
Tu sei...
Tu sei...
Bla bla bla

Le parole sono importanti.
Le parole seppur pesanti,
sono importanti.
Come qualcuno che pensa di avere un posto prenotato
ma è stato sempre in piedi,
perché davvero non l'ho mai fatto sedere.
Perché quel privilegio va conquistato sempre,
perché è sempre vero che si viaggia meglio in pochi
che in un carro bestiame.

Conversazioni 1

Io: mi rispondi al telefono?
un secondo e suona il telefono
S: mi fai paura Cri quando fai così, lo hai detto prima che squillasse!

mercoledì 10 giugno 2009

Lostentazione della falsa felicità

La felicità è sopravvalutata e quasi del tutto inesistente.
Ci sono dei picchi di gioia, momenti sereni.
Mia madre insiste nel ripetere che nella vita i momenti belli si equiparano a quelli brutti.
Mia madre però è un'ottimista.
Crede persino in dio.

La tristezza è un sentimento che debilita ma di solito c'è un motivo cosciente.
Quando sotterriamo, cucchiaio dopo cucchiaio, i dolori sia essi enormi che quelli quotidiani, la mente umana tende a confondersi. Non sa più riconoscere le ragioni del cuore.
Per non sprecare troppe energie, il cervello ignora quel che sa di dover già seppellire sotto un 30 chili di terra.
Falsamente la chiamiamo indifferenza.
Non esiste indifferenza per chi ha amato, per chi ha conosciuto gioia e dolore, per chi ha vissuto.
Permane un ricordo fermo nel cuore che brama la riscossione di quei sentimenti.
Non si sente la mancanza di quel che non si è mai conosciuto.
Ci si convince che non è malinconia quel che proviamo.
Ci si convince che la parte del vincente è un dottore di un telefilm scadente.
Le persone cominciano a soffrire di ansia e attacchi di panico perché non riconoscono più bisogni e dispiaceri.

Che si faccia attenzione, la parte vincente non è nemmeno Mary Poppins.
Non esiste pensiero positivo che possa far accadere le cose, che non faccia morire le persone, che ci possa tutelare dal dolore.
Il dolore fa parte del vivere. E purtroppo, molti di noi, ne hanno molto da consumare nel corso della loro esistenza.
Però ci hanno fatto credere (e persistono in questo senso) che c'è la pentola d'oro alla fine dell'arcobaleno.
Il mal di vivere è una vergogna.

Devi avere quel sorriso da pubblicità stampato in faccia, se no non sei "normale" e di solito, se osi ostentare la tristezza, vieni escluso dal branco.
Specialmente se osi non aver motivi che gli altri pensano validi e condivisibili.
Il personaggio del "diverso" non piace a nessuno, dentro di noi abbiamo bisogno di certezze, di ottenere approvazione e amore.

I nostri bisogni, essendo esseri diversi, son differenti l'uno per l'altro.
I nostri tempi son diversi.
Omologandoci non fanno altro che renderci ancora più insoddisfatti.

Ognuno dovrebbe farsi il giro come viene, a suo modo*
Farsi il giro come viene, non è cosa da  poco.
Ci vuole un coraggio ed una forza che il più delle volte viene meno.
A proposito di me, io mi salvo con la ribellione.

Intanto mi andrò a comperare questo libro.


Più riguardo a Istruzioni per rendersi infelici


*Ligabue

Per E.

 


Forse perchè devo.
Forse perchè non posso.
Forse perchè non ho scelta.
Perchè devo pensare che che ci sia stato un senso a tutto questo.
Perchè ancora sto camminando tra i lampioni appena accesi ad aspettare di aver voglia di fragole.

Perchè stasera ho bisogno che ci sia speranza

lunedì 8 giugno 2009

La lunga marcia

55964143Immobile aspettavo il momento perfetto in cui avrei ripreso a camminare per il percorso abbandonato.
Immemore che la perfezione non esiste e se esiste mi inquieta sempre un po', ho ricercato quelle orme nel terreno.
Un sentiero molto più lungo ho dovuto ripercorrere per raggiungere quelle orme di una vita fa, un sentiero implacabile, in salita che a percorrerlo ritroso sembra incredibile che io abbia potuto farcela.
Non sono stata immobile, non ero ferma.
Quasi incosciente ho camminato molto e a lungo, a passi malfermi, ma pur sempre son andata avanti.

Le vecchie impronte non mi appartangono. Quasi aliene le guardo come non fossero nemmeno le mie.
Calzo le ultime impronte, non quelle di una vita fa, ma quelle di ieri.
Seppur fangosa la via, è il mia.
Il paesaggio non è più un granché, guardo avanti e sono ancora in salita.
Le tracce son proprio sporche e non vorrei rimetterci i piedi,
ma diavolo, quelle orme mi calzano a pennello.

I giorni dellattesa

E poi ci sono i giorni dell'attesa.

Se tutto va bene si può tirare un po' d'aria e cominciare a respirare, se tutto rimane uguale, si deve ricominciare tutto l'iter daccapo.
Io non lo so se questo ha un senso, non lo ha più per me.
Il senso delle cose lo si trova in qualche parte del nostro cervello,
poi se quella parte muore un po',
andiamo avanti per forza di inerzia,
un po' perchè per responsabilità,
un po' perchè non si ha ben chiaro in che altro posto o in quale altra direzione si potrebbe andare.

venerdì 5 giugno 2009

Berlusconi: "Le foto del Pais sono innocenti, non c'è scandalo, è un'aggressione"


20090605elpepuint_7

CON QUEL COSINO LI'?
E' INNOCENTE PER FORZA
POVERAACCCIOO

punti di riflessione

Io non credo che un poeta, uno scrittore, un pittore, un qualsiasi tipo di comunicatore artistico possa trasmettere l'esatta emozione che egli prova.
Chi guarda, chi legge, chi ascolta reagisce con le proprie emozioni.
Le interpreta.
Associa vissuto, cuore e mente e le rende sue.

Mi ricordo, ancora, di quando lessi di Tanguy (credo).
Molti critici hanno attribuito ai suoi quadri sentimenti, emozioni, teorie del e sul surrealimo. Cose molte profonde. Sogno ed estasi.
Di arte, difficilmente si vive.

Lui? Lui aveva fame!
ecco tutto.
Questo era l'unico sentimento che aveva mentre dipingeva.
Aveva fame.

Certo la mia memoria non è molto buona, potrei sbagliare.
Ma se nemmeno noi riusciamo a riafferare le nostre di emozioni,
come potrebbero farlo gli altri?

Gli empatici sorvolino sull'ultima domanda retorica.

Spunti ...dai commenti.

giovedì 4 giugno 2009

mercoledì 3 giugno 2009

La normalità

Le persone normali non esistono. Appartengono a un'immagine distorta del mondo, quella che ci impongono i politici. Ci fanno credere che facciamo parte di un'infinita massa di normalità, senza che ci sia la possibilità o la volontà di considerarci individui.
Si continua a parlare di una normalità che non esiste.


Scarpe italiane
Henning Mankell

Lo so, è difficile crederlo in un mondo che sembra fatto di copie carbone, ma è così. O forse no, gli individui sono i derelitti esclusi da una società che non gli appartiene e non che la società ripudia, ma son loro stessi a rimanerne quasi indifferenti.
E non necessariamente sono quelli dei marciapiedi, ma quelli che in qualche modo cercano in tutti i modi di uscire dai cassetti in cui li hanno messi.

I derelitti siamo noi.
Anime perse e disperse, cadute per caso in una terra che non riconoscono e che sono alla continua ricerca dei propri simili, che in qualche posto, ne sono certi, ci saranno.

i compiti

  difficile tenere il diario, difficile seguire le regole. Ogni cosa che mi fa pensare alla dieta  o a un pranzo, una cena, un pasto equilib...