martedì 31 agosto 2010

E poi arriva la furia. La furia. Come le vere furie della mitologia. Tutte e tre insieme. Allora arriva il vento che ha voglia di spazzar via chi sa e chi non sa. Senza distinzioni. La furia da sfogare. La furia come fossi Carrie di King. Ma che lo dico a fare?
Puoi scappare per un pò ma poi arriva.
Ti assegnano una data.
Ed è come scontrarsi con il ghiaccio.
Anzi il gelo ti scorre dietro la schiena ed è in quel momento che torna la paura
Ieri discutendo con W. su politica e su idee politiche mi ha detto:
A voi non vi dicono che lo hanno votato, perché voi insultate, minacciate e li trattate come cretini

Ho un brutto vizio (un bel vizio): io alle cose ci penso su.
Tra dubbi e punti di vista diversi dai miei, cerco di capire.

Io ho il coraggio di dire quel che penso. La maggior parte delle volte mi cacciano dal carro dei vincitori, la maggior parte delle volte non è un pensiero collettivo ma mio. E non mi vergogno delle mie idee, posso cambiarle, posso discuterne. Ma non me ne vergogno.
Non mi vergogno di chiedere cosa vuol dire questo o altro, il significato delle parole, i punti di vista.
E’ così che imparto.
Gli ideali sono miei. Se ci credo e penso che siano giusti, per quanti insulti posso prendermi, li difenderò e li dirò sempre a voce alta.
Vale per politica, società, intimità, sentimenti. Tutto.

I vigliacchi non mi son mai piaciuti un granché.
Bisogna aver il coraggio di esprimere chi si è.

lunedì 30 agosto 2010

Lo dico? Lo dico - gheddafi a roma

Ci son state le hostess, disneyland e altro. ma cazzo a me quel che fa più male è questo:

Morire nel deserto




e noi siam complici per quattro soldi. 

Poi ditemi se ho un'etica oppure sono una poveraccia che non capisce un cavolo!

benedetto dubbio

Alcuni di questi procedimenti sono stati archiviati in fase di indagine; a seguito di altri è stato instaurato un processo nel quale Berlusconi è stato assolto

In altri processi, infine, sono state pronunciate, in primo grado o in appello, sentenze di condanna per reati quali corruzione giudiziaria, finanziamento illecito a partiti e falso in bilancio. In alcuni di essi Berlusconi si è giovato di leggi approvate dalla maggioranza parlamentare da lui stesso guidata: tali provvedimenti, che hanno suscitato intense polemiche politiche, sono stati definiti leggi ad personam.


domenica 29 agosto 2010

Io non sono carne.
Non mi puoi valutare come fai dal macellaio.
Non lo permetto, non lo permetto a nessuno. L'ho talmente rifiutato che mi son fatta del male da sola.
Mi devi leggere dentro la testa, mi devi sentire, odorare, toccare.
Devi ridere con me, devi parlare, devi guardarmi negli occhi.
Devi dimenticare la mia bocca, i miei occhi ed andare oltre.
Non sono carne.
E non sono femminile perchè metto il rossetto lo sono per come ti guardo, per come mi sporgo, per come sorrido.
Se non lo capisci non capisci me.
E se pure tutto il mondo segue le sue regole, io seguo le mie.

Qualcuno come me su marte lo troverò di certo.
Il baciamano è simbolicamente mafioso.
Ora io non mi metto in giro a baciare le mani.

Io mi vergogno di questo ospite che viene atteso con tanti di cavalli e cavalieri (ma i bambini muoiono nel deserto? no son leggende).
Rainews si para le s-palle iniziando le frasi con "si dice", fa tristezza ma almeno informa.
Per le ragioni per cui questo nostro essere vien accolto così vi rimando al Fatto.
"papà, io vado"
"di già?"

sabato 28 agosto 2010

Son cose. mia madre conosce i miei toni e capisce cosa e come. Mi inquieta.
Ma resta la mamma e oggi seria mi ha detto:
tu sei stata davvero disattenta all'aeroporto a Parigi,
hai accettato il cioccolato da quella vecchia signora,
e se c'era qualcosa dentro?

Non accettare mai caramelle dagli sconosciuti
Quando vidi quel film mi divertì ma il dubbio si insinuò nella mia mente.




Dopo aver visto questi video

il dubbio si trasforma e mi chiedo se non andremo a finire davvero così, come nel film. Idioti. Idioti. Idioti


trallalà son le nove. comincio a pulire. apro le tapparelle. vado in balcone. AHHHHHHHHHHHHH LE MIE PIANTE!! PORACCE
Si va beh, ma son tutti così.
No non son tutti così.
No perchè non tutti hanno questo potere, ma ve lo mettete in testa o no? Non vi basta mai. Ha tutta la comunicazione in mano.
Ma dico.
Mettiamo da parte conflitti di interessi e leggi fatte per benino per sua maestà, lo scandisco.
H A   T U T T A   L A   C O M U N I C A Z I O N E   I N   M A N O.
Dio che rabbia Non capite una madonna

Davvero non lo spiegare.

Perchè forse non è mai stato abbastanza prima.
Perchè osservo troppo o faccio attenzione ai particolari.
Ma no,
non saprei.
Se è tocco, incanto, odore o denti ed anima.
Non lo so proprio spiegare.

giovedì 26 agosto 2010

nessun aggettivo è verità o bugia

Chi sono non ha più importanza. Faccio la muta. Cambio pelle pur rimanendo me stessa. Ne parlavo ieri con F. Siamo cambiate, diciamo evolute.
Se non mi guardo troppo nello specchio riesco a vivere decorosamente. Riesco a ridere forte.
Se non guardo troppo nello specchio gli altri, vedo oltre di loro e perdono molte cose.
Ognuno cerca come può di scampare ai propri dispiaceri.
Ho iniziato la mia vita virtuale ascoltando Almenocredo di Ligabue, sì quello che non va più di moda, e il nick fu scelto a caso perchè lui cantava.

qua nessuno
c'ha il libretto d'istruzioni
credo che ognuno
si faccia il giro
come viene a suo modo


Ed ora torna. E torno anche io  ad essere un po' chi ero.

Non dico bugie per pigrizia.
Mento solo con alcune persone, ma non so nemmeno se dire sì hai ragione sia mentire.

Mi infervoro meno facilmente, anzi dura di meno. Continuo a diventar rossa di rabbia, di vergogna, di sdegno, di timidezza ma per meno tempo.

Amo le persone schiette, amo chi mi manda al diavolo invece di girare l'angolo e sparire. Mi piace il chiaro. Quelli che si presentano e piano piano dicono, ecco io son qua e son così.

Alcune volte, ora, sento l'amore altrui inondarmi. Ed è già qualcosa.

1 settembre 2006

“A tutt’oggi l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) segnala come la violenza sulle donne di qualsiasi età sia in assoluto la violenza più diffusa nel mondo e una delle maggiori cause d’emarginazione, di disabilità e di morte.”
da
La nascita psicologica dell’individualità umana
di Claudio Messori

Ci sono state molte notizie, in questi giorni, sulle violenze subite dalle donne.
Ogni genere di maltrattamento o sopruso, le torture nel video del NewYorkTimes
subite dalle donne cecene, gli stupri a Milano, la storia di Hina.
Solitamente almeno una notizia c’è ogni giorno, ma in questi giorni c'è stato un picco, picco d’abusi.
Forse, solamente, dei soprusi denunciati.

Da sempre mi sono chiesta se per le violenze sessuali la castrazione chimica sia una soluzione,
se una persona è violenta non lo sarà lo stesso in diversi modi?
Non troverà un'altra spada per colpire ed umiliare chi sente più forte di se stesso?
Un uomo che violenta una donna ha bisogno di affermare la sua superiorità con l'unico mezzo che possiede. Di solito, invece, si sente inferiore davanti a tutti.
Specie al “cospetto” delle donne d’oggi?
I vestiti di adesso sono sexy, senz'altro, forse una donna dovrebbe pensare, prima di indossarli, che viviamo in un brutto mondo; però le violenze le subivano anche in tempi remoti, quando i vestiti erano castigati e c'erano corpetti, gonne lunghe e scollature che scoprivano a malapena il collo.
Allora qual è la ragione scatenante che fa sì che un uomo senta il bisogno di umiliare una donna?

Davvero, ogni persona si sente indignata, come me, guardando le immagini della Cecenia o leggendo le notizie del giorno?
Non arriva un pensiero meschino che dice "se l'è cercata?"
E' così radicato in noi il senso di maschilismo che credo ci vorranno ancora anni perché si dissolva fino alle viscere.
Eppure c’è stata la rivoluzione sessuale, no? Hanno bruciato i reggiseni, hanno combattuto anche per me che lavoro e faccio quel che voglio, ma non mi sento sicura a girare per strada di notte. Potrei rincontrare Il branco.
Stavo tornando a casa una sera di Luglio. Il solito tratto di strada. La strada deserta.
Pensavo che la serata era stata piacevole, il locale era bello. Divani, libri, musica.
Una macchina si accosta. Sento delle voci.
La solita ingenua apro il finestrino.
A metà perché sono anche diffidente.
Vorranno delle informazioni, penso.
Le voci.
Sono in quattro. Dai 25 ai 30 anni. Italiani.
Le voci: dove vai bella? Dove abiti? Me lo succhi bella?
Accelero.
Accelerano.
Istintivamente vedo il semaforo rosso e rallento.
Rallentano anche loro.
Le voci.
“voglio scoparti bella. vieni a vedere quanto ce l’ho grosso”
Sento paura e rabbia. Cerco una strada. Una via di uscita. Non c’è.
Bip Bip
Un messaggio.
Prendo il cellulare in mano.

Le voci: “Ma a chi chiami scema?”
Però accelerano e se ne vanno.
Mi sento indifesa. Mi sento violata.
E se non se ne fossero andati?
E se.
Ho avuto paura. Provo rabbia. Se avessi avuto una pistola avrei sparato solo per l’odore del pericolo che ho sentito.

Se nei paesi “civilizzati” come il nostro succede questo, negli altri paesi?
Rispettiamo gli usi e i costumi?
Allora se è uso impiccare o torturare uomini e donne è giusto rispettarli?
Dato che i nazisti usavano mettere ebrei, omosessuali e zingari in campi di concentramento allora dovevamo rispettare questo costume?
E' pura fortuna che io sia nata in Italia e non in uno di quei paesi sottosviluppati di intelligenza e diritto.
Abbiamo combinato un sacco di guai col femminismo ma non fa niente.
Siamo libere. Libere di scegliere. Loro no.
Sono bestie da riproduzione. Un paradiso per alcuni maschi, possono violentare ogni santo giorno le donne con il benestare delle autorità, venderle come carne da macello, senza sentimenti, senza niente.
Mi vergogno di far parte dell'umanità.
Che dovrebbe voler dire anche, sentimento di fratellanza e solidarietà fra gli uomini; capacità di comprendere e condividere i sentimenti degli altri.
Quale umanità? quale? se voltiamo sempre la testa, voltiamo la testa comunque per nostra convenienza.
Anche a casa nostra quando sentiamo urlare la vicina di casa.

Si cambia

Stamattina prima di uscire di casa ho visto una vespa o calabrone o quel che sia di almeno 3 cm.
Un tempo avrei urlato e chiamato qualcuno.
Oggi l'ho guardata e le ho detto:
Lo sai vero che morirai?
e ho chiuso la porta.

martedì 24 agosto 2010

Conclusioni sparse della giornata

La Giannini è incinta, e allora? avrà 54 anni ma saran pure affari suoi

Come dice G. avete rotto veramente gli zebedei da settimane con la storia che comunque è sempre colpa di una donna se viene violentata, molestata, uccisa. Ora anche le madri. E la fonte? La Blasi? Ma fatemi il piacere

Son morte, oggi, non so quante persone ma nessuno se n'è accorto oggi. Amen, che vuoi che sia? stanno lontani. In Africa, Afghanistan. Preoccupiamoci della pecora a Milano.

K mi chiede: Nella selezione del genere umano, sei più tollerante?
Non lo so, forse sono sempre crudele con la gente molto più comprensiva con le persone. (come dice C. gente è una brutta parola)
Sì, forse son più comprensiva, sono cresciuta, ho imparato. Ma no, verso il gregge sono assolutamente senza cuore.

Chi predica tolleranza è il più intollerante degli esseri umani.

Le femmine son simili ai maschi

E non mi rassegno alla desintonizzazione degli incontri

Venere

Non ha importanza se sia bellezza, fascino o simpatia.
Il motivo può non essere importante.
E' però affascinante vedere il comportamento delle donne con un uomo,
le donne messe in fila come alla posta, quasi in competizione.
Preoccupate, premurose, seducenti.

Io vivo su Marte*
Questo mondo di Venere mi incuriosisce, perché se in fila per pagare la bolletta farebbero di tutto per evitarsela, la fanno con piacere per attrarre attenzione.
E forse Carla Vangelista ha ragione, quando qualcuna nota un uomo malinconico lo vuole salvare.

*Tra la canzone di Bowie e un libro mai letto di John Gray, premurosamente regalatomi e mai letto.

lunedì 23 agosto 2010

Regali



WALK UNAFRAID
as the sun comes up, as the moon
goes down
these heavy notions creep around
it makes me think
long ago i was brought into
this life a little lamb
a little lamb
courageous, stumbling
fearless was my middle name.
but somewhere there i
lost my way
everyone walks the same
pecting me to step
the narrow path they've laid
they claim to
walk unafraid
i'll be clumsy instead
hold my love me or leave me
high.

say "keep within the boundaries if you want
to play."
say "contradiction only makes it harder."
how can i be
what i want to be?
when all i want to do is strip away
these stilled constraints
and crush this charade
shred this sad masquerade
i don't need no persuading
i'll trip, fall, pick myself up and
walk unafraid
i'll be clumsy instead
hold my love me or leave me
high.

if i have a bag of rocks to carry as i go
i just want to hold my head up high
i din't care what i have to step over
i'm prepared to look you in the eye
look me in the eye
and if you see familiarity
then celebrate the contradiction
help me when i fall to
walk unafraid
i'll be clumsy instead
hold my love me or leave me
high.
walk unafraid
i'll be clumsy instead
hold my love me or leave me
high.

Se mi dedicano una canzone, io lo prendo come un regalo bellissimo

Non sono femmina

E leggo, anzi leggo qua e là perchè volutamente saltato Scusate se ci piacciono

Sarà che non ho più 15 annni, sarà che non ho mai voluto salvare nessuno, sarà che son un tantinello cresciuta in fretta, ma no. I belli e dannati son sempre stati per me come una graminacea.
Son belli nei film ma nella vita reale son degli sfigati che non sanno amare, non sanno vivere, e manco vogliono essere salvati. Da chi poi? da noi.
Qualcuno a questo mondo può risolvere i problemi di un altro?
e perchè mai stare con un irrisolto?
posso ascoltare e comprendere, posso starti accanto ma salvarti no, quello lo fai da solo. Come l'ho fatto io.
ed ora scrivere un articolo su che? su una foto patinata, perchè le storie mica le puoi sapere davvero, specie chi ha la vita su un palcoscenico.

Alzo il calice e brindo con vino non essendo astemia. E brindo al mio essere snob a volte.
Forse è ora che a 50 anni e passa certe cose non vengano più dette e che la signora cresca un pochino.

domenica 22 agosto 2010

L'incanto

Non avevo ricordi fisici di quel primo (forse unico) amore, nemmeno una foto.
Chiudevo gli occhi e lui era là
Oggi grazie ad elena ho una foto francobollo.
A parte il sorriso scemo che ho quando lo guardo è l'esplosione di quelle emozioni, il ricordo.
Allora torno ad essere quell'inguaribile romantica che non son più da una vita.
E il blog si chiama illusorio disincanto perchè a volte mi incanto.
e torno la me che mi piaceva e che era forse davvero bambina, con gli occhi pieni di meraviglia e speranze.

E forse un giorno, chissà, qualcosa di quel cuore di cui parla Dalla si spalancherà ancora.


sabato 21 agosto 2010

Stato alterato

Se solo si potesse far durare quello stato di abbandono, in cui ti dimentichi di come sei e sei solamente.
Ma dura troppo poco e non lo puoi comunque far durare.
Dimentica di me, non importa che io sia bella o brutta, antipatica o simpatica.
son io.
solo io.
Poi di colpo arrivano gli anni.
La testa martella, ti trapana il cervello e capisci che è finita.
Lo stato di abbandono se ne va e torni cosciente.

Ho voglia di una musica diversa
di quelle che ti entrano in circolo con il flusso sanguigno
Ho persino voglia di un bacio
che dopotutto so che è la cosa che so far meglio

venerdì 20 agosto 2010

Ci sono quelli che stimolano il tuo istinto materno.
Al massimo li coccoli.

Ci sono quelli che ti fanno un po' da padri.
Al massimo ti fai coccolare.

Ci sono quelli che sembrano fratelli.
Al massimo ci litighi di continuo.

E poi quelli che sono tuoi pari.
Di quelli ti puoi innamorare.

giovedì 19 agosto 2010

per i migliori uomini che conosco

Uomini di gomma, superuomini di ferro
indifferenti a far l'amore oppure a fare sesso
vivete la giornata senza paranoie...
fossi come voi...
Sarebbe tutto un pò più semplice, magari
potrei giocare sporco e poi lavarmene le mani
potrei convincermi che il mondo giri intorno a me
ma so che...

La certezza di esser piccolo
nasce quando le distanze ci dividono
soffocando
le emozioni, tiro avanti amore
ma il bisogno di calore punge ai fianchi
e lì traballo ancora un pò
ma che importanza ha... 

Studio 3 - Uomini Di Gomma
(peccato la musicalità)


Perchè voi non siete uomini di Gomma

L. G. J. A. D. R.
Ma dai, 40 anni? come fai? qual è il tuo segreto? ne dimostri 30*

Non avere uomini che mi fan disperare. (tra ironia e verità)
Annuiscono comprensive: c'est vrai
Tutte!

*In francia, in varie occasioni, da parte di estranee.

mercoledì 18 agosto 2010

Della morte e di altre sciocchezze

Solo una volta ho detto "chi se ne frega" in pubblico o qualcosa di peggio. Per MJ. Perché era un inno all'innocenza sulla base del E' un bravo cantante.
Dopo aver visto interviste su interviste il dubbio mi rimase. Una parte di me odia profondamente il fanatismo, di qualsiasi tipo. Scelgo, di solito, di non conoscere bene chi mi appassione. Sia pittore, scrittore o musicista.
A parte questo piccolo prologo, mi infastidisce chi urla Evviva alla morte altrui.
Chiunque sia stato a morire.
Si può argomentare che non ci dispiace per vari motivi, ma battute da classe 2b non fanno nemmeno ridere. Bisogna anche saperla fare la satira (se così vogliamo chiamarla generosamente) Alcuni pensano saperla fare e di solito c'è sempre un gregge pronto a seguire il cane pastore.
Il rispetto non è mai per il morto.
Il rispetto va a chi è innocente e piange la perdita di un suo caro.

La casa

Eccomi.
Il cancello è lo stesso.
Ma hanno buttato del cemento sul viale, prima c'erano i sassi.
Mi ricordo che nei primi giorni della malattia odiavi i posaceneri. Prendevi e li svuotavi dalla finestra ed io e mio padre ogni ora raccoglievamo mozziconi.
Il giardino ha ancora le rose. L'orto invece è pieno di gramigne.
Respiro a fondo.
Facciamo girare la chiave.
Lì vedo lì appesi come al solito. Il cuore con la scritta "A Milano andai..." e un portachiavi a forma di casetta con il testo "Proteggi questa casa..."
Questa casa vuota. Non c'è più nulla.
Rimane un quadro, la stessa crosta che si vede nel vecchio filmino.
Vado prima in cucina. Ballavate. Ridevate. Quanti discorsi, quanti rimproveri, quanto caldo.
Quattro mura ed una presa d'acqua.
Un rapido sguardo alla sala anch'essa vuota.
Poi salgo i gradini. Uno per uno. Poi più svelta come da bambina.
La mia stanza. Non oso aprire la finestra.
La stanza dei miei genitori.
Neanche quella. Respiro a fondo, magari è rimasto un po' di quel profumo.
Poi piano, vado nella vostra stanza.
Apro le persiane bianche. Un gesto automatico. Mi affaccio.
La vicina mi saluta.
Guardo i fili dove stendevi, mi pare di sentirti urlare:
Arrêtez de m'appeler. Je suis ici.
Ti cercavo sempre.
Crollo.
Finalmente crollo.
Mi siedo in mezzo alla stanza.
Annuso ancora.
Poi mi ricompongo. Piano ridiscendo.
Piano torno in bagno.
Mi ricordo di quando accendevo sigarette di nascosto dallo scaldabagno.
Rubo le uniche cose rimaste. Quei souvenir così kitsch.
Chiudiamo la porta.
Poi andiamo in quella che dicono sia la tua casa.
Un nome su una lastra di marmo.
Casa?
Metto i fiori, pulisco. Non ci sono foto.
Ti parlo un po' ma non sento niente.
Piango ancora un po'.
Ti lascio un biglietto sotto un vaso, non si sa mai.
E poi di nuovo da lui.
Lui che non ho ancora capito se fa finta o è contento davvero di essere lì.
E' un posto lussuoso.
Tutte lo baciano.
Io ti faccio il verso, gli dico che se ci fossi tu saresti gelosa.
Ti diverti. So imitarla bene.
Eppure mi guardo intorno e anche se sembra un albergo, sembra che le persone aspettino solo di morire.

mon coeur

Ci somiglia ma non è.
E' come quando vivi un grande amore, a volte ti capita di trovare di qualcosa di simile ma ti rendi conto che non è.
Non è.
Non ha lo stesso odore, non ha lo stesso sapore.
Non è e basta.
Ho detto un lungo addio a luoghi e persone che non ci sono più.

E poi c'è quell'odore nauseante.
Può essere di lusso, ma è pur sempre un posto nel quale la genta aspetta di morire.
E tu muori un poco a vederlo così.
C'ero già passata.
Meglio morire prima.

Lei invece, nulla di quel che posso fare può renderla felice
nessun sacrificio è mai abbastanza
e ne ho nostalgia.
Nostalgia di lei come era un tempo.
Quando non ero io la madre.

lunedì 16 agosto 2010

Parigi Last call

In quella lapide nulla c'è più di lei. Lei è nelle mie mani, nella forma del cuore.
Nulla assomiglia a ciò che era. Case paesaggi persone.
Uguali alla vita scorsa ma mancano di luce.
"Nulla mi lega più a questi luoghi. Via. Via"

sabato 14 agosto 2010

A volte uno sguardo è una bugia.
La promessa di un amore che non si verificherà mai
Sono sole le tre del pomeriggio.
Ho una scala che mi aspetta.
Lo so che porta su marte.
Lo so.
E' lì tentatrice.
Sali, dai, sali. Lascia il mondo dov'è. Torna qua.

Siete così tutti estremamente lontani.
Lontani.
Niente empatia.
Niente sensazioni.
Niente caldo.

venerdì 13 agosto 2010

Il male è di stare a casa perchè piove. Penso.
E ricordo certe frasi.
E' vero, la felicità sta nel non pensare a niente.
E ripenso.
Giudicanti. Tutti quanti.
E il primo che dice di no, è proprio quello che ti ha già puntato il dito

Punti fermi.

So che il razzismo non è giusto, si presupone che un essere umano sia migliore di un altro solo per fede o pelle
So che chi ha troppo potere comunicativo non può stare al governo
So che la violenza è il lato peggiore che ci portiamo e che porta l'essere umano al livello più basso del mondo animale

Per il resto non ho nemmeno una certezza che non possa diventare dubbio

giovedì 12 agosto 2010

The Wave - The Experiment - Cercasi cavie umane

L'onda


The Experiment - Cercasi cavie umane



Li ho visti.
Certo la regia... forse si poteva far meglio.
Ma erano da vedere.

Spero che io sia una di quelle che si alza e dice No. 
L'ho sempre fatto.
Ma nulla è certezza.

Le buone maniere

Riformulo. Posso non essere d'accordo, ma difenderò lo stesso la libertà di ognuno di far come vuole e non subire insulti o angherie.
A casa tua.
A casa mia si fa come dico io (tra educazione e monarchia)
Specie se si cominciano frasi dicendo Tu...
io che?
Tu casomai.

mercoledì 11 agosto 2010

Ma che te lo dico a fare

Poi cade.
Cade il teatro, cadono gli attori e cade pure la scenografia.
Rimango sola in scena.
E da pagliaccio divento un pierrot triste che il pubblico pagante non applaudirà.

martedì 10 agosto 2010

Posso non essere d'accordo, ma difenderò lo stesso la libertà di ognuno di far come vuole e non subire insulti o angherie.
Quella casa non c'è più.
Niente più profumo di croissant appena comperati, niente voce piena di affetto che mi chiama, niente abbraccio di prima mattina, niente bacio della buonanotte.
Chissà chi ci sarà adesso, in quelle pareti impregnate d'amore.
Se l'amore lo possono respirare anche loro o se due mani di vernice se lo son portato via.

Arriverò in aereoporto, rivederò quelle mani che son uguali alle mie, ma non ci saranno più le sue.
e spero di sorridere nel ricordo

sabato 7 agosto 2010

Se lo fai per me, non farlo.

Già per chi altro dovrei farlo, se fosse per me mi farei i rimanenti giorni in traquillità a casa, piscina, libri.
Che peso

mercoledì 4 agosto 2010

Io voglio essere come la signora dai capelli argento. Arruffata. Imperfetta. Anche refusa.
Mi piace questa riscoperta del non aver pudore.
Mi fanno domande, io rispondo.
Tranquillamente.
Di niente più ho quasi vergogna.

tutti i miei errori sono integrati a me stessa.
Persino i refusi qui, li lascerei.
Specie dopo 5 notti di insonnia, che non rimpiango.
Perchè ho letto, riso, parlato, scritto.
Ho fatto cose.

Mi devo innamorare delle mie imperfezioni come faccio con gli altri.
Non è il vestito, è chi indossa il vestito che conta.

E' quel che sono, anfibi, scapre da tennis, le cose che mi cadono di mano, la cenere a terra, le figuracce, il personaggio dell'ufficio, la confidente, quella che dice la verità, quella che vuol stare nella minoranza. A cui il carro dei vincitori fa un po' schifo. Che la ragione l'ha sempre portata lontano dai sogni e quella di un mondo in cui non ci si riconosca.

E' notte fonda. O quasi. Lo è per me.
Ripenso alla femminilità, a chi dà regole o detta leggi.
A volte la femminilità è spostarsi un ciuffo di capelli in un certo modo.
O il giocare alla seduzione.
Ognuno la sua, intima e propria.
Che può piacere o meno, ma è un marchio tangibile.
Omologarsi è come perdere se stessi.

E no, se ho scritto refusi lasciateli pure. Perchè mi rappresentano bene. Rappresentno queste 5 notti insonni e la pachezza con cui prendo coscienza di quel che sono.

martedì 3 agosto 2010

Io quando piove non lo voglio sapere, voglio la sorpresa.

Entra e guarda mia madre. Si salutano e cominciano a chicchierare.
Io non ci faccio molto caso, mia madre è molto socievole. Io no.
Le chiede se vuole che le passi le riviste, quelle classiche da parrucchiere.
Risponde: Oh no, signora mia. Già me le fanno vedere al telegiornale invece di dirmi le cose serie.
Il mio udito intercetta la frase e mi siedo accanto.

Lei è una signora minuta, porta pantoloni e una camicia bianca e scarpe comode.
I capelli sono argento, gli occhi vispi e attenti, sorridenti come la sua bocca.

Le dico: eh sì signora, ci vengono pure a dire che a Luglio fa caldo!
Lei sorride. Sì. E poi cosa vuole che me ne importi se la Belen fa festini.
Cri. Già, a cercarlo non c'è più un tg serio. Forse Rainews 24, a volte.
Signora dai capelli d'argento: Guardo solo quello de La7
Mia madre interviene: la signora è laureata in giurisprudenza
C. Dovrà essere ben arrabbiata allora per quel che sta succedendo adesso
S. Sono arrabbiata ma in realtà non ho mai praticato
Ed è proprio a questo punto che comincia l'incanto.

Comincia a parlare. A raccontarsi, senza timori né tentennamenti.
Ha 82 anni.
Suo marito è morto parecchi anni fa.
Racconta dello sfinimento. Della malattia del marito. Della sua vita che non le piaceva.
Racconta del dolore e della depressione.
Ho fatto uno sbaglio. Mi son sposata troppo giovane. Avevo 22 anni.
C. Perchè lo ha sposato.
S: Ossignur, era così bello
Mamma: ma avrà avuto altre qualità, no?
Ride furba e consapevole. No, era così bello.

Si capisce che il matrimonio non fu felice. Si evince che non lo amò davvero da come ne parla e ne racconta poi.

Avevo le bambine. Dovevano avere madre e padre.
Mi si avvicina attaccata alla faccia, sorniona mi dice
Non per questo non ho avuto le mie storielle, nella vita ci vuole un po' di trasgressione.

Racconta della madre presente e cattiva, di come suo padre l'ha amata invece, di come l'ha educata ad essere curiosa, famelica di arte, notizie, poesia, storie.
Io capisco che già la amo questa signora dai capelli d'argento.

Racconta delle figlie che partecipavano alle manifestazioni del 68 e del 77.
Delle serate. Dei traslochi.
Ad un certo punto si ferma,
ancora una volta si fa intima e mi dice
Sa io ho avuto un amore tardivo a 75 anni. Sogghigna. E me lo son preso più giovane di 10 anni.
Le rispondo Allora ho speranza di innamorarmi ancora.
Mia figlia era come lei. A 40 di matrimonio non ne voleva sentire parlare, diceva di star bene così. Aveva avuto una storia con un inglese. Si immagina lei, avanti ed indietro per anni Londra Milano?
La storia finì. Andò in vacanza in Thailandia quando ci chiamò disse di aver conosciuto un signore.
Io e sua sorella dicemmo: Ossignur per favore che non sia lontano. 

Era di Sidney. In un anno si son sposati. Conoscendo mia figlia avrei dato un anno di vita all'unione. Sono insieme da 12 anni. 
Racconta orgogliosa delle sue figlie. La loro quotidianità.

Poi il suo sguardo diventa triste.
Ho perso tutti gli amici, sa alla mia età muoiono tutti.
Me ne è rimasto solo uno.

Si parla ancora un po'. Con tristezza ma anche con gioia delle esperienze.
La vita è scoperta.  La vita non sai mai come va a finire. La vita è imprevvisto. L'inatteso. L'inopinato.
Ci sono queste previsioni del tempo. Io quando piove non lo voglio sapere, voglio la sorpresa.

Parrucchiera, allora Signora C. cosa le faccio oggi?
Tutto.
Trattamento completo!

*io da grande voglio essere così

lunedì 2 agosto 2010

Io e te



Mariposa mi parla della sua età e dei suoi sabati.
E' un attimo e son lì. Nella solita auto del dopo ballo.
Il solito ballo maldestro e appassionato,
il nostro ballo lento quando la musica non lo era.

In auto loro occupano i sedili davanti, loro avevano le idee più chiare e si baciano.
Noi ci guardiamo.
Loro cantavano per noi quella canzone.
io ero anna, tu eri marco.


Anna come sono tante anna permalosa
anna bello sguardo
sguardo che ogni giorno
perde qualcosa

Marco cuore in allarme
con sua madre una sorella
poca vita sempre quella

I nostri occhi si sono incollati già sapendo quanto sarebbe stato importante il nostro incontro.
Il primo incontro. Ricordo solo le risate. Le mia risa.
La tua voce che scorreva nel filo del telefono. Tre ore. Tre ore per due estranei. Ripenso alla scena. Entrambi abbiamo messo giù la cornetta, entrambi ancora con la mano appoggiata e lo stesso pensiero.
“sono fregata”
“sono fregato”

Auto. Parole. Baci. Voglio? no, non voglio.
Baciami e guardami come se avessi compiuto un miracolo.

si guardano e si scambiano la pelle
e cominciano a volare


"Ne siamo usciti vivi?"
“è da quando ti ho conosciuta che mi confondi..”
“Beh, forse semplicemente e’ da quando mi conosci che sei in fuga, ma non ti rendi conto che non ti ho mai inseguito?”
“Si ed allora sono tornato indietro...”
“Forse dovevi insegnarmi ad amare per chi arriverà dopo”
“Non ci sarà mai nessuno dopo di me”

"Io sono la donna con cui hai lottato, quella che cerchi quando stai male, perché chi se non io può lenire le tue ferite? Come se non fossi già legato a me... Guardami, mi vesto da donna, le mie mani le dipingo come quelle di una donna ma in realtà sono quelle di una bambina, come potresti essere legato ad una bambina?”
“Non voglio legami”

"Però sono bella, vero?"
"Sei bellissima"

Anna avrebbe voluto morire
Marco voleva andarsene lontano

domenica 1 agosto 2010

Il vecchio mi ha sempre dato fastidio.
Son cose appese che ingombrano e non fanno andare avanti.
Polvere
Polveroni di cose
Polveroni di gente che sta sempre tra i piedi
Fatemi largo
Devo passare
Una fila infinita davanti allo sportello della posta
Fammi passare
E' il mio turno

Io non faccio mai file.

Eccheccosè

Nonna in visita
fino ai 35 anni mi chiedeva se e quando mi dovevo sposare, con quella speranza non troppo velata nella voce.
Ora è passata a: Un bambino? quando lo fai un bambino?
Ansia

PS: con chi? perchè? quando? adozione se fosse possibile in Italia

i compiti

  difficile tenere il diario, difficile seguire le regole. Ogni cosa che mi fa pensare alla dieta  o a un pranzo, una cena, un pasto equilib...