domenica 29 agosto 2010

Io non sono carne.
Non mi puoi valutare come fai dal macellaio.
Non lo permetto, non lo permetto a nessuno. L'ho talmente rifiutato che mi son fatta del male da sola.
Mi devi leggere dentro la testa, mi devi sentire, odorare, toccare.
Devi ridere con me, devi parlare, devi guardarmi negli occhi.
Devi dimenticare la mia bocca, i miei occhi ed andare oltre.
Non sono carne.
E non sono femminile perchè metto il rossetto lo sono per come ti guardo, per come mi sporgo, per come sorrido.
Se non lo capisci non capisci me.
E se pure tutto il mondo segue le sue regole, io seguo le mie.

Qualcuno come me su marte lo troverò di certo.

7 commenti:

  1. Forse non serve andare così lontano.
    Daniele

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  2. io son già su marte da molto tempo. sulla terra non scendo più.

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  3. un po' freddino, ma posto tranquillo...Marte...

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  4. volevo scrivere (e forse ci riesco anche se l'immediatezza è persa) che leggendo queste cose mi vien voglia di abbracciarti per proteggerti dalla stupidità umana. Siamo fatti di sangue, anima e passioni. Chi vede solo la carne è morto. Uno zombie. E tu ormai li sai riconoscere e sai come rispedirli nel loro aldilà. Però come un papà sono premuroso e ho paura ti facciano male. Ma come un papà sono orgoglioso di te, di come la pensi e di quello che hai scritto (ieri sera era venuto meglio, ma il senso è questo)

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  5. no papà no. amico, ma non papà!

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  6. che poi a 3 anni volevo vederti a far bambini

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