sabato 30 ottobre 2010

L'universo di Stephen Hawking



Guardando questo documentario a tavola.

Cri. Quelle che vedi non sono stelle, sono galassie. Ti rendi conto?
Lei. Già. Ma vorrei sapere perché siamo qui e che ci facciamo qui
Cri. Per quello hanno inventato Dio. eh!

Amica mamma

Mi piace che mi accudisca, che mi pulisca la gonna perché mi rovescio le cose addosso, che si occupi di me.

Però ieri mi ha pulito la faccia come faceva la mia di mamma.
Si è leccata le dita e poi mi ha terso il viso
Penso che ci sia un limite a tutto.

Non so nemmeno spiegare questo. Questo che sento. Questo brutto che sento dentro. Questo brutto che poi appare fuori. 
Tanto brutta

mercoledì 27 ottobre 2010

Capezzone e gli altri

Qui non è più una questione che ci sono persone che la pensano diversamente.
Qui si parla di gente che si vende abitualmente, idee, corpo, mente.
Tutti, destra sinistra, avanti e in basso.

La questione è che questi signori stanno facendo diventare lecito l'illecito.
La morale, l'onestà, il rispetto.
No, ma stiamo davvero davvero scherzando?

Sì e mi scappa da ridere come una nevrotica se berlusconi prende la statuina in faccia o capezzone un pugno, perché mi sento impotente. No, non ce l'ho la libertà di voto perchè non ho nessuno che mi rappresenta. E devo assistere a sproloqui sulla costituzione che non conoscono, devo assistere ad vecchi (sì vecchi) che son lì radicati peggio degli alberi.

Assisto alla decadimento dell'italia in termini economici, valore, rispetto per cosa? sempre e solo per soldi. Mazzette divise equamente.
Come nel mio bel paesello. Se le son divise le tangenti. metà a te e metà all'altro, perchè mica c'è politica in queste cose. C'è da spartire il bottino.

Gli ospedali al sud non funzionano? ma cosa sarà mai?
Hanno sotterratto l'immondizia sotto il tappeto.
Stanno speculando sul terremoto.


E lo stesso impeto di passione lo vorrei, lo ripeto, lo vorrei anche quando una donna viene maltrattata (è passato un minuto, eccone un'altra) per i bambini che vivono nei palazzi senza riscaldamento, per chi non mangia, per chi non ha un lavoro, per chi cazzo è ancora col quel contratto a progetto legalizzato.
E la stessa indignazione per un coso (figlio di..) che prende 5000 euro al mese ed invece i ricercatori a 1000 euro e calci in culo.

Il rispetto lo si deve guadagnare, non è cosa dovuta.
Era marrone in realtà la stanza. Non grigia.
La cosa più deprimente è l'abitudine a certe stanza.
Ci cresci con gente senza capelli ed emaciata.
I visi scavati.
Alcuni sereni altri meno.


Quante persone signori miei, quante e quante persone.

Grigio

La stanza è come è stata lasciata dal 78.
Dovrebbe essere un posto allegro e gioviale dato che qui si è tutti tristi, invece non ci sono colori.
Il mono cromatico non.colore invada pure l'anima.
Quanta gente va e viene. Quante persone.

Bisognerebbe venire ogni mattina a darci un'occhiata e magari le cazzate passerebbero in secondo luogo.
Si va
respirare
si va
respirare

martedì 26 ottobre 2010

E' che quando poi ti capita di vedere quanto è miserabile il mondo, con i tuoi occhi vedere cosa fanno ai bambini, ti vien da piangere come se tu stessa avessi 5 anni.

lunedì 25 ottobre 2010

A me piacciono i dialoghi.
Se faccio monologhi è perché non c'è l'interesse nel parlarmi

(oddio ho voglia di mettere faccine ovunque)
E' sembrato un sogno o un incubo.
Un sogno ovattato dove tutto era strano, enorme, piccolo.
Ora siamo in attesa.
Ed io non ho quasi ricordo di ciò che è successo durante lo stato di emergenza.
Come se fossi stata ubriaca tutto il tempo.

domenica 24 ottobre 2010

Una risposta negata
La quiete e il silenzio della domenica mattina.

E poi penso e poi mi accorgo.
E poi faccio le somme.

Mestamente i conti non tornano ma almeno torna la mia intelligenza

sabato 23 ottobre 2010

Di ieri sera conservo E. che mi teneva la mano, ascoltava e non mi ha detto
"sì però pure io..."
Confrontarsi è una cosa bella.
Io e il mio collega abbiamo idee completamente opposte,
litighiamo poi però ci scambiamo cibo, baci e ci buttiamo le cose addosso come avessimo 10 anni.
Sarebbe fantastico se succedesse sempre così.
Perchè nel fisico la persona non la puoi bloccare o disiscriverti e sei obbligato a seguire, Interagire e capire.
Fine periodo di emergenza. Rientrato il controllo. Rientrato l'autocontrollo.

l'essenziale è invisibile agli occhi

Ti domandi come sia potuto succede, un niente e crolli.
Non sei crollata di fronte a lui, non sei crollata di fronte a ben altro.
Ti ritrovi in un angolo, sotto un portone sconosciuto e piangi.
Piangi e dopo non ricordi nemmeno più la scintilla che ha acceso il fuoco.
No, non è il peso dei soldi che porti sulle spalle, il peso che non puoi dividere è quello di tenere in piedi la famiglia.
Lo senti che oramai tu sei il cardine.
Sei il muro portante e qualche volta non ce la si fa più.
Semplicemente.
Semplicemente ogni piccola cosa su cui oramai hai sorvolato da tempo ti innervosisce più del dovuto.
Vedi fin troppo bene chi è solo e povero di spirito.
Vedi e non vuoi vedere, non vuoi sentire, non vuoi più sentire la storia delle donne da macello.
Ti infastidisce che non si abbia più rispetto nemmeno delle persone malate.

Ma ho capito.
Non conta quel che fai o dici. Conta che tu cancelli i commenti, conta che cancelli piccoli post e non importa se per te è terapeutico, non conta che chiedi con interesse "Ma come stai tu?", conta che scherzi con la tua amica perchè lei sa che è così che può farti ridere anche se nessuno ci capisce nulla.
Conta la facciata e la netiquette.
L'educazione tradizionale non conta più nulla.

Ci vuole coraggio ad essere se stessi
io purtroppo ce l'ho.

mercoledì 20 ottobre 2010

La semplicità

Apprezzi molto di più quando le piccole cose ti vengono tolte. Non penso a domani. Stasera finalmente vado a casa.
è ora di andare e lasciare il mondo delle piccole meschinità nel posto che si merita

martedì 19 ottobre 2010

Ma sapete che vi dico? ma che cazzo di Quelli che non hanno il coraggio di esprimere un'opinione Quelli che io Ci sono e poi spariscono Quelli che mentono (a quale scopo chissà) Quelli che ti usano per ottenere altre cose Quelli che guardo il GF e son felice Quelli che non mi interessa la società Quelli che ci han provato con tutte ma tutte son innamorate di loro Quelle che ci ho provato con tutti ma son loro che ci han provato con me Quelli che son amici di tutti Quelli che Eh no queste cose non le puoi scrivere Quelli che non rispondono Quelli che un vaffanculo detto col cuore son troppo vigliacchi dar dirlo

punti di vista

il mio cappotto rosso
mio nonno: sembri cappuccetto rosso
mio collega: la bambina di Schindler's List

« Chiunque salva una vita salva il mondo intero. »


 
io l'ho fatto

lunedì 18 ottobre 2010

Che sia maturità emozionale o conoscerti o autodifesa non lo so.
So che io mi dimentico delle persone.
Una settimana al massimo e via, non ci penso più.
Persone che vedo sfilare alla stazione dei treni.
Erano qui e son scese.

Con qualcuno ci si scambia qualche battuta in più ma non fa testo
la storia continua
con o senza loro
io continuo il viaggio dimenticandomene

solo in pochi rimangono per molto
e con alcuni il filo non si spezza mai
solo uno è entrato fino a cercarlo puntualmente per riprenderlo

La maturità emozionale

C.
Come si fa a spiegare la maturità emozionale?
F.
Credo sia una questione di valori, riconoscere i valori nella propia vita e occuparsi prevalentemente di quelli
Gli immaturi hanno rispetto solo per se stessi.
C.
Se non provi delusioni e felicità, se non riconosci te stesso come puoi essere maturo. Capire cosa vuoi oppure semplicemente cosa per te è importante
F.
leggevo ora che per diventare maturi è fondamentale l'empatia
per riconoscere le emozioni dell'oggetto del sé
cioè l'altro
Non sono sicura che soffrire molto o poco significhi maturare o meno. Credo che sia propio una questione di come si vivano certe esperienze. e come ti rapporti al mondo in funzione delle esperienze stesse. Aver coscienza di sé e dei propri limiti è importante. e anche riconoscere quelli altrui.
Non pensare noi e il nostro mondo immortale aiuta.
Non sentirsi al centro del mondo degli altri anche. (di solito si smette intorno ai 6 anni, ma non sempre evidentemente accade)
Un altro aspetto da non sottovalutare credo che sia, come dicevo il rispetto. a cui è necessaria appunto l'empatia. Non pretendere sempre e comunque qualcosa dall'altro. Fosse anche solo attenzione. Consci, appunto che le altrui vite, gli altri mondi sono complementari ed equipollenti al nostro.
In definitiva credo che il livello di maturità emozionale si evidenzi più che altro dalla maniera in cui ci si relaziona con gli altri.
Ma da cosa essa derivi, mi è oscuro. Mi è oscuro anche il mio livello di maturità emozionale.

C. Io penso che tutto quello che hai detto sia vero, ma che l'esperienza diretta (non solo del dolore ma di ogni stato d'animo ed emozione) sia assolutamente necessario.
E' vero che c'è l'empatia ma a volte non basta, non basta nemmeno il bene o la voglia di esserci.
Imparare come ogni cosa nasce dal vivere in prima persona le emozioni. Viverle e capirle, analizzarle ed anche vivere quelle che non accetti di te stesso.
Sapere chi sei aiuta a rapportarti con gli altri, gli altri son importanti ma pur sempre satelliti del nostro essere.
Noi siamo sempre il centro, tutto parte da noi stessi.*
Ad esempio non aver sempre bisogno di conferme, saper come gestire le nostre debolezze, saper dove sono i nostri limiti e solo se ce la si fa andar oltre.
Distinguere bene le parole e i gesti. Sapere quanto può valere un abbraccio e quanto no. Sapere che il tempo è l'ago della bilancia di ogni cosa.
Saper, anche, autoanalizzarsi per situazioni che ci danno gioia o fastidio. A volte sono eco di situazioni passate che tornano in altre forme.
Non so nemmeno io cosa sia la maturità emozionale
So per certo cosa sono le emozioni adolescenziali.

*effetto-reazione
Striscia e si insinua. Tutta la notta a sussurrare cose assurde. Tutta notte ad ogni risveglio era lì, era lì in ogni sogno.
Ho il bastone pronto per ammazzarlo, ma son così stanca.
Che quasi quasi mi voglio arrendere alle sue parole
che ha ragione
che si potrebbe patteggiare un digiuno completo
ed avere allora l'aiuto di tutti
anche solo per un'unghia spezzata

domenica 17 ottobre 2010

sabato 16 ottobre 2010

Pubblicità Idioti


Ma il cielo è sempre più blu di Gaetano era lievemente ironico. Chi glielo dice la Monte dei Paschi di Siena?

*Immagine
Ed ora il silenzio della casa.
Amo la freddezza con cui riesco a nascondere i miei veri sentimenti in caso di bisogno
come amo il mio prendere in mano la situazione, programmare, quasi ordinare

Ora però metto via elmetto e scudo
vado a riposare in questo silenzio.

Cellulare spento.
Non pensare a nulla.
Magari mi metto star trek
e dopo penserò a questa mia casa
che riflette bene il mio stato d'animo
ed allora la riordinerò
farò ordine nei pensieri
perchè tra stasera e domani
si riparte per il fronte

venerdì 15 ottobre 2010

Eppure le avevo qui.
Proprio qui, sulle mie dita, sulle mie mani le parole giuste.
Le avevo sotto l'acqua della doccia.
Le avevo mentre tornavo verso casa.
Le avevo e son sparite.
Come i sogni e le illusioni.

Quando capiterà a chi non lo avrà mai affrontato saranno a terra, noi no.
No noi no, F. Noi barcolliamo.
Diciamo che non ce la facciamo e poi continuamo andare avanti.
Fosse anche sui gomiti.
Fosse a gattoni come facevamo da bambine.
Andiamo avanti.
A volte miracolosamente ci ritroviamo in piedi.
Altre no.

Affronterò anche questa.
La digerirò e poi la butterò via proprio come un escremento.
Perchè non può e non deve andare sempre male.
Stavolta le probabilità sono a mio favore.
Per semplice statistica, o no?

giovedì 14 ottobre 2010

giusto per essere precisetta

io quando mi devo informare faccio così:

Santoro «vaffan...bicchiere»



In quale azienda un dipendente puo' permettersi di insultare il suo direttore generale senza subire conseguenze? Maurizio Lupi (nella mia)


"La Corte di Cassazione si mostra comprensiva nei confronti dei dipendenti vittime dei datori di lavoro troppo esigenti: secondo l’ultima sentenza, se il capo rimprovera troppo spesso ildipendente, la sua eventuale reazione non merita il licenziamento.


Anche se il lavoratore si rivolge al suo superiore con l’espressione: ‘ma chi c... ti credi di essere?’, questa può essere considerata una ‘reazione emotiva istintiva’. Con questa sentenza i giudici della Cassazione hanno confermato il reintegro in servizio di un dipendente di una casa di cura di Napoli (Alma Mater Villa Calmaldoli) che nel 2002 era stato licenziato."
Businesonline

No ecco, magari vi sta sulle palle, ma magari in tutte le aziende si discute. Al massimo gli fai pagare una multa ma non gli fai saltare due puntate. E comunque gli fate una pubblicità, lo rendete martire e insomma lo share sarà altissimo.
Ossequi

La violenza

Non avrei mai creduto che si arrivasse a tanto.
Che le cosidette menti liberali aperte e tutto il resto giustifichino la violenza. Son gli stessi che poi commentano innorriditi omicidi, guerra e stupri. Certo sempre se lei abbia avuto l'accortezza della prudenza.
Dobbiamo essere prudenti se no ce lo meritiamo. cavolo lei lo spintonava e cazzo con quelle tette io son un uomo.
No tu sei un animale.
Anzi no perché non hai motivazioni quali la fame.
si dicono frasi con leggerezza. Come si quando i test psicologici. Dimmi la prima cosa che ti vien in mente con la parola...
Ecco fermiamoci a pensare. Perché se siete davvero così io ho una maledetta paura di voi.

martedì 12 ottobre 2010

Ci vuole più coraggio a stare col viso senza trucco e senza inganno. Gli occhi sono pesti di chi non dorme mai. La piega delle labbra è oramai dura. C'è una singola ruga in mezzo alla fronte ed ad ogni anno che passa diventa un solco. Della bellezza rimane solo un ricordo. Della fiducia un vago senso di irrealtà. Le mani sporche di terra non le vuole toccare nessuno. Arriverà il momento di riposare. Caduta per sbaglio in un pianeta non suo aspetta esausta di essere recuperata
Mi picchiava perché beveva.

Io al massimo divento solo più loquace

lunedì 11 ottobre 2010

Non è il vietnam

Per quanto ci faccia schifo la guerra, la guerra c'è. Il fatto di non partecipare non so fino a che punto potremmo non esserne complici. Ce lo ha spiegato il Cacciatori di aquiloni e ci siamo indignati, no? Ma a noi muoiono soldati, puoi dispiacertene, ma son soldati. Sanno quello che vanno a fare. Non è vietnam perchè non sono scelti a caso ma sono volontari, sono professionisti. Io sono ingnorante in materia, lo ammetto. Ma chiudere gli occhi non si può. Vorrei un mondo di pace, ma non c'è.
Non so qual è la soluzione
Ma non sopporto pensare che ci siano persone massacrate in uno stadio

Spari qua e là

  • Mi viene meglio essere asociale, su questo non c'è dubbio.
  • Mi faccio prendere dall'entusiasmo poi mi vien voglia di stare sotto un letto, in un cassetto, dietro le gambe della mamma.
  • Il titolo era sparsi, ma è venuto spari. Lasciamo così.
  • Non sono così forte, perché non ci credete?
  • Ho fatto quello che potevo, ora sto meglio.
  • Niente, non ho il pollice verde, mi muoiono tutte le piantine (metafora)

domenica 10 ottobre 2010

Per i miei G.

Le giornate sono pesanti, si susseguono ad un ritmo incalzante eppure rimango ferma lì su quella sedia di ferro.
quando sembra che tutto vada per il meglio ecco che accade ancora una volta e si torna indietro come un tapin roulant

Oggi gli ho ricordato Brigida.
Brigida è morta a 12 anni dopo 4 anni di agonia, ha lottato fino all'ultimo.
Non credo che tu possa permetterti di mollare, gli ho detto.

il disincanto è il dispiacere, questo stato di impotenza
e poi il mondo che ruota vorticosamente intorno, le bugie
la maleducazione, un mondo in cui essere bambini non è tirarsi gli aereoplani di carta, ma sono le piccole rivalità, le piccole bugie che si insinuano, i piccoli egoismi.

L'incanto è il suo abbraccio, il ti voglio bene da sempre sperato, l'abbraccio forte nonostante il dolore, le telefonate di chi vuole che io mi ricordi che ci sono, son qui per me.
Per me.
E' del miracoloso per una persona come me.

Son giornate pesanti.
Ma a me sembra che nessuno riesca a farmi stare dritta con la schiena.
Lo zaino è pieno.
Tra un po' crollerò e non avrò più ritegno né autocontrollo.

Questo è il mio silenzio. Silenzio solo da chi attimi in cui qualcuno riesce ad arrivare a me. Dentro, nel profondo e mi fa sentire la sua presenza.
La storia è sempre la stessa
è un corso e ricorso
di vecchie cose già viste e già vissute
che tristezza

La paura nasce dall'ignoranza

Molte persone non riescono a confrontarsi con chi soffre,
finché si tratta di amori incompresi e falliti i consiglie e le pacche sulle spalle abbondano, poi se è qualcosa di più serio li vedi fuggire.
No, non è un metafora.
Fuggono davvero.
Non sanno cosa dire, non sanno come comportarsi, gli si ricorda qualcosa che non hanno mai provato ed è proprio qualcosa che brucia tra le mani e che si vuol lasciar cadere al più presto.
Quelli che lo hanno provato non ne hanno paura. Sanno cosa fare, sanno cosa dire e sanno ascoltare.
Come ogni cosa l'ignoranza rende le persone inadeguade.

sabato 9 ottobre 2010

l'indignazione

Altrove, altre cose...: Avetrana choc: "Non mi piace il circo mediatico. Mi ci trovo dentro sempre meno domatore, sempre più pappagallo o foca ammaestrata. Men che mai tollero il c..."

No, nel mio mondo ideale l'indignazione sarebbe totale. Totale.
E non perchè te lo dice la tv, perchè la donna massacrata di botte in viale umbria sarebbe stata difesa dai passanti e non "poveracci hanno avuto paura non hanno fatto nulla".
Non mi piace il fatto che i giornalisti vanno sulla notizia, la notizia era che forse l'aveva ammazzata uno di Facebook. E' quello che cercavano. Non è l'indignazione vera, sentita che mi infastidisce e chi mancherebbe.

Ho letto proprio oggi "Pare che la ragazza sia stata violentata dopo la sua morte. Milioni di telespettatori possono confermarlo. (Via Spinoza http://www.spinoza.it/2010... )" che tutto diviene scherzo.
C'è un limite per fare battute, queste sono le persone. "poraccia, zio porco, cugina stronza ora ci facciamo lo striscione".


Mi indignano le 5 pagine di giornale sulla stampa. Le foto, le mappe, le interviste, le opinioni. Mi indignano perchè non è solo circo mediatico è la forma di non rispetto.
Piango tutte le vittime non riconosciute.

Possibile che solo mentana ieri ha ricordato che il presidente cinese è stato accolto come gheddafi ma nessuno si è scandalizzato?

Mi indigna ogni volta che posto un'articolo di qualcuno che muore e nessuno lo commenta, ma è la tv che detta regola, la mamma tv che ci ha allevati. Anche quelli che si credono avanti perchè Loro si informano su internette.

E allora, allora dispiace per la ragazza. Come mi dispiaccio sempre. Credo nella tua sorpresa e nel tuo dispiacere. Credo meno in quello del popolo bue, crede sempre meno nella condivisione del dispiacere anche dell'amico che sta male.

Non so se son riuscita a spiegarmi bene.
Ma Cristo Vostro Santo, porca troia, un po' più di indignazione la voglio. Voglio la serietà nel commentare la notizia del premio nobel della pace, voglio che non si dica son banalità, voglio che si dica che c'è una sola razza quella umana, che non si vada come il gregge dietro ad un unica notizia in prima pagina, voglio che qualcuno si soffermi a pensare e che si incazzi. e non perchè la macchina non gli funziona, ma perchè porca vacca oggi è morto un altro bambino.
E si indigni davvero e molto, ogni volta che una donna viene violentata, che la si smetta di dire che se l'è cercata.

Voglio l'indignazione totale.
E che i giornalisti questa indignazione dovrebbero provocarla sempre e di continuo. Perchè le pagine internet son tante. Perchè son stufa di trovare la notizia ansa riportata su tutti i giornali. Perchè sì.
Sarah è morta. Morta come tante donne perchè? per un no.
A me dispiace.
Ma davvero dispiace o è un coro che vien detto come uno slogan.
perchè è impossible piangere una ragazza e fregarsene degli altri.
allora la colpa è dell'informazione.

Che è inesistente naturalmente.

venerdì 8 ottobre 2010

Uomini che uccidono le donne

E' difficile mantenere la calma di fronte all'elenco sterminato dei delitti d'onore. Come si deve reagire davanti a un uomo che violenta la figlia e poi, siccome è rimasta incinta, la uccide per salvare l'onore della famiglia come è successo in Egitto?


Da Internazionale
Ogni anno ventimila donne sono assassinate da uomini che le accusano di aver disonorato la famiglia. In molti paesi questi crimini restano impuniti. Un’inchiesta di Robert Fisk.

giovedì 7 ottobre 2010

La libertà di stampa di Francesca Pitta

Mario Borsa fu tra i 15 giornalisti che in italia non presero la tessera del Partito Fascista. 1925 firmò il contromanifesto degli intellettuali antifascisti pubblicato sul “Mondo”. Pagò, la sua fede antifascista con la vigilanza speciale e il carcere per ben due volte ed infine colpito da due anni di ammonizione. Nel 1940 fu trasferito dal carcere di Como al campo di concentramento di Istonio Marina in Abruzzo. Il CLN, comitato di liberazione nazionale, lo mise a capo del Corriere della sera il 23 aprile 1945.La libertà di stampa Cari tutti, vorrei riportavi, senza alcun commento perché si commentano da sole, due brevi parti di un "opuscolo", così lo definisce il suo autore, scritto nel 1925 alla vigilia delle leggi fasciste sulla stampa. L’autore si chiama Mario Borsa, ha diretto Il Corriere della Sera dal 23 aprile del 1945 alla metà del 1946. Il testo si chiama: La Libertà di stampa.

"...Non si può far a meno di sorridere leggendo le giustificazioni che delle misure contro la stampa cercano di dare i fogli fascisti. Essi se la prendono con i giornalisti, come se questi si agitassero per un loro privilegio di classe. Ignorano, o affettano di ignorare, che la libertà di stampa è una questione che interessa, o dovrebbe interessare, più il pubblico che i giornalisti stessi; che è inutile parlare di libertà di coscienza, di libertà di riunione, di guarentigie costituzionali, di istituzioni parlamentari, di indipendenza della magistratura, se non si mette a base di tutto ciò la libertà di stampa, cioè la libertà di pensare, di scrivere, di controllare, di criticare, di correggere e di consigliare. Se il pubblico italiano non fosse - politicamente - quello che è lo dovremmo vedere nelle piazze a protestare, insieme coi giornalisti e più dei giornalisti, contro questi attentati alla libertà di strampa...."

Secondo frammento... "Quattro anni dopo la promulgazione dell’Editto Albertino Cavour doveva proporre alla Camera alcune modificazioni della legge sulla stampa. Così volevano le circostanze... Uscivano in quel tempo a Torino due giornaletti umoristici, La Maga e Il Fischietto, che avevano preso di mira con le loro caricature Napoleone III, il quale, per il recente colpo di stato, era stato fatto segno di attacchi da tutta la stampa liberale europea. Ora, Napoleone aveva più paura delle caricature che degli articoli. E non a torto. L’umorismo è un terribile corrosivo nei confronti degli uomini politici. Il vecchio Chamberrlain , durante la sua campagna protezionista, è stato più danneggiato dai cartoons del caricaturista Gould della Westminster Gazette che da tutti gli argomenti dell’opposizione liberista... Ora, poichè bisognava a tutti i costi tener buono Napoleone, è stato necessario dargli qualche soddisfazione. Il Ministro Guardasigilli compilò un progettino di legge composto di due soli articoli, col primo dei quali si dispensava il Procuratore del Re dal presentare la querela della parte offesa per procedere contro giornali che ingiuriassero sovrani esteri; col secondo (udite.. udite ndr.) si deferiva la cognizione di simile reato , finora di compertenza dei giurati, ai tribunali ordinari"


Francesca Pitta da Agoravox

mercoledì 6 ottobre 2010

Tutti amano Raymond

Di tutte le cose che stanno capitando in questi mesi, alcune carine, altre meno, tutto mi appare leggero. Leggero. Meno una. La cosa che non sopporto è sorprendermi a pensare
Ma come ti permetti!
Come ti permetti? 
Io son una persona onesta e se posso sincera,
con un problema così gravoso che mi sembra che il cuore mi si fermi.
Gradirei lo stesso trattamento.
So che è impossibile, almeno il rispetto credo di meritarmelo.
Dopo le voci arriva il silenzio e la realtà è pesante

martedì 5 ottobre 2010

non so come si faccia a portare maschere pesanti sul viso
a crederci come fossero nostre
la mia si sgretola ogni secondo.
La vita non risponde, la vita ricorda.
Ricorda quello che è importante.
E nulla più di quel che ho visto stasera lo è.
E' naturale che ognuno creda di essere re del proprio dolore
come è naturale che ora io lo sia del mio.
Che non mi va di condividere con i molti ma solo con i pochi
quelli che la maschera a volte se la tolgono
anche se la condivisione è impossibile
quelli che possono restare in silenzio anche solo per 5 minuti
e pensare solo a te
e poi, magari, riprendono la loro vita come è giusto che sia.

Però non mi capacito di una cosa, questo pensiero persistenze che io possa pensare a qualcosa di diverso da quel che sto vivendo.

Allora pulizia.
Niente diplomazia,
accolgo con calore non fa viaggi inutili sulla pelle degli altri.

lunedì 4 ottobre 2010

Il dolore è solitario

È dentro le volute di fumo, sotto la pioggia appoggiato in pilastri di marmo freddo
Chiedere aiuto è un'immane perdita di tempo.

- Sei uno che non chiede mai aiuto. E questo è stupido oltre a essere sconcertante a volte.

- Hai ragione. Ti chiedo aiuto.

- Ma cosa pretendi che possa fare per te? Certe cose devi risolverle prima di tutto con te stesso.

Nove

* il dono della contraddizione, farlo in meno di 4 ore.
Io non rubo parole.
Ne ho di mie da dire, da scrivere, da inventare.
Ne ho da urlare, da massacrare, da sussurrare.
Ne ho di mie per amare, detestare.
Io non rubo parole.
Le sbaglio, le storpio, le rendo uniche refusandole.
Son le mie parole messe in sequenza per dare un senso o non darlo.
Ma sono mie e le giro come nel cubo di rubik, che le combinazioni sono molteplici, le cambio e le ripeto.
Io non rubo parole.
Forse ne ho solo troppe da dire per prenderne anche in prestito

i compiti

  difficile tenere il diario, difficile seguire le regole. Ogni cosa che mi fa pensare alla dieta  o a un pranzo, una cena, un pasto equilib...