mercoledì 30 giugno 2010

Amo la leggiadria di alcune persone di stare sopra i toni.
Quelli che riescono a non scomporsi davanti agli imbecilli.
Quelli che capiscono quando è il momento di tacere.
Quelli che i toni li mantengono bassi.

Io vorrei acquietarmi un poco.

Taricone ha battuto Dell'Utri.

 Il GF (mai titolo fu più azzeccato) vince su tutto. La morte fa parte della vita, mio malgrado l'ho imparato molto presto. E quindi quando muore qualcuno per me non diventa santo, rimane quel che è stato da vivo. Ma l'itaGlianoMedio si sa (o il popolo coglione) si avvinghia alla cronaca ed intanto noi veniamo fottuti un pochino di più.

giovedì 24 giugno 2010

FriendFeed 2 - La vendetta (Di questi giorni che non si lavora un granché)

So poco ma so che dal 2001 che le metto le dieci in fila perfetta sul QWERTY e via. Niente diplomazia ma nemmeno maleducazione. Una sana voglia di dire quel che penso (quella sempre), di schierarmi con i perdenti, di scendere da quel sacro carro dei vincitori. Orgogliosamente i miei post più commentati son stati quelli sull'11 settembre e sul Uaar, anche solo per dirmi che ero una cretina che non capiva niente. E ci sta pure quelle se mi ha spinta a documentarmi di più e meglio e magari a non cambiare opinione. Ma almeno ci ho provato.

Alle blogstar non ci ho mai creduto, nemmeno ai 300 commenti al giorno (di solito era solo cazzeggio tra amichetti e non discussioni sul post), nemmeno alle statistiche. Confesso che più delle entrate al sito, guardavo come e chi arrivava fin qui, incuriosita dai termini, dai link.
Assisto da 8/9 anni a classifiche, a commentatori furiori, a liti, a ripicche, a elogi, a gruppi che si uniscono contro o pro.

Tutto questo preambolo per dire che non è cambiato nulla. Siamo persone con idee e opinioni. Dio mi scampi che qualcuno possa aver su di me aspettative, perché se mai sbagliassi qualcosa apriti cielo.
Entra in circolo una droga, un virus che trasforma in lottatori virtuali. Perchè se la ripetiamo abbastanza la nostra opinione magari alla fine sarà più vera di quella dell'altro.
L'accanimento lo capisco sulla pagina di uno che inneggia al razzismo o all'omicidio di massa, posso anche comprendere l'accanimento su questioni politiche, ma il punto fondamentale che forse ci siamo dimenticati in questo voler a tutti i costi aver l'ultima parole e ragione è che dal confronto che c'è crescita. Ma se non ci smuoviamo nemmeno di una virgola dalle nostre opinioni allora facciamo post che non si possono commentare oppure thread chiusi. No perchè, se deve essere l'inno al proprio pensiero allora tutti si brama ad essere protagonisti e star.

Ed allora Leonardo diventa un coglione o un eroe e Gemmadelsud una che bisogna per forza canzonare tutto il giorno.
Ed allora non capisco. Andiamo via da Facebook perchè la qualità è bassa, ma ci comportiamo uguale? tipo quei gruppi che sembrano palline da ping pong che si passano uno con l'altro e che ci hanno intasato le caselle mail?

Resta il fatto che io non ho capito nulla come al solito e sto finendo pure le sigarette. Vacca.

lunedì 21 giugno 2010

Dan: per quelli che sanno sempre cosa dire e come vivere. Non pensano mai che ci sono infiniti modi di pensare e di agire. A loro basta sentirsi comunque nella ragione e nascondersi quando bisogna dire (o scrivere) le cose in faccia.

Ogni giorno. Ogni santo giorno ognuno crede di sapere cosa provo e come dovrei comportarmi. Ogni santo giorno io penso a come dovrebbero comportarsi o a cosa farei io al loro posto. E' umano. Ho già parlato del fatto che giudizio ed opinioni son termini che vanno a braccetto. Ma subito dopo mi torna in mente quel proverbio indiano "Prima di giudicare un uomo cammina per tre lune nelle sue scarpe". Ho imparato nel tempo a tenere la boccaccia chiusa.
Per umiltà.
Perchè che ne so io degli altri?
I giudizi vanno veloci come il vento nella mente. Passano che sembrano razzi.
Non credo mai a chi dice che non lo fa.
Giudichiamo abiti, opinioni, scarpe, pance, seni, piedi.
Ma la saggezza è restare zitti.
La stessa saggezza che non ci fa pigliare a pugni qualcuno quando ci provoca o ascoltiamo quando l'altro discorda dalla nostra opinione.

Mi soffermo un attimo a pensare a quando parliamo male di qualcuno, a volte è solo per difendere qualcosa a cui teniamo. Ci sfoghiamo con altri perchè non vogliano intavolare una lite che il più delle volte non è importante.
Ma non credo che Dan si riferisca a questo.

A parte quando parlare diventa un dovere*, ma non è non caso.


*Fallaci
Di Matrix mi son sempre piaciuti i dialoghi più che tutto il resto. 
Partendo dal film, mi chiedo quanto ci sia di bello nel sapere qual è la realtà ad ogni costo. Vivere nel dolore perché bisogna immolarsi a causa di qualche non definita coscienza o dovere.
Perché mai svegliarsi in un posto in cui non c'è sole, non c'è più terra, non c'è nulla se non l'aridità. La lotta per un paese morto e sepolto. 
Se la pillola azzurra ti farà vivere in modo più gioioso, in questa vita che senso non ha, senza scopo perché mai non vivere nel sogno?
A che pro?

Più siamo pensanti più siamo infelici. Più sappiamo più ci arrabbiamo. E più sopportiamo il dolore più moriamo.

Non è stupidità più cieca andare sempre nella direzione che ti rende infelice solo perché è giusto così? e se poi niente c'è dopo? se niente lasci, ha senso?
L'intelligenza non è riconoscere i propri limiti e finalmente, se la vita non ti da la tanto meritata ricompensa, allora comperarsela?

venerdì 18 giugno 2010

Le tracce di FF

Strano effetto boomerang di friendfeed.

E' che vi ho conosciuto anni fa. Una buona parte della blogsfera.
Di quelli di quando non c'erano i feed, di dopo, di splinder, di quelli che sono diventati star e non si sa perché, quelli che non lo sono diventati e non si sa perchè.
Gli snob, i multiamici, i poetici, gli spavaldi, i satirici, le anime e sangue e pure quelli con cui mi piaceva parlare ma non leggerli.

Perchè tra Facebook (che si sa è il Male) e cambiamenti repentini e quasi compulsivi di nick, li avevo perduti.
C'è stata una bella cernita devo dire. Come un setaccio che porta via chi aveva un blog e lo usava come una chat.

E brava la mia blogsfera che son riuscita a ritrovare.
Perchè la blogsfera mi mancava.

giovedì 17 giugno 2010

Insomnia

E' uno strano avvenimento, come nel libro di King, sembra che in questo stato io sia sotto effetto di qualche droga che rompe il vetro intorno a me o meglio, lo ripulisce.
Vedo meglio, sento meglio, se gli altri sensi si assopiscono alcuni si sensibilizzano.

Tra poco vedrò le auree.

vaneggi

Non ho conti in sospeso.
Non ho rimpianti, forse un paio di rimorsi.
Non ho una bella faccia e non ho un buon carattere.
Sono vecchia dentro.
I ricordi, oramai, son solo accompagnati da sorrisi.
I ninnoli li ho messi in uno grosso scatolone a cui ho dato fuoco anni fa.
Le cose son solo cose, alcune servono solo per renderti la vita più
comoda, il resto son solo cazzate.

Niente mi lega a niente e questo mi renderebbe libera, in teoria.
Priva di desideri e illusioni, se non erro, dovrei essere nel nirvana
ed invece sono a casa delle befana.

mercoledì 16 giugno 2010

Magari anche no

E dopo: Amabeth 
ora anche questo.
Ho rinunciato al mio blog come lettino terapeutico (e ne ho parlato tanto) per molte ragioni.
Ero completamente spoglia di vergona in quel blog e appunto si chiamava emeth che significa verità.
Però esiste e persiste in uno spazio per pochissimi intimi. Ecco, magari non sono l'artista che avrei voluto essere, però a quello ci tengo. Perchè parte da un'emozione. Dal fatto di non sapere incastrare bene i vari aspetti della mia personilità e dei miei sentimenti (non a caso si chiamava combinazioni emozionali), e non c'entra proprio niente con L'amore che si intende comunemente.
Specie quello spezzato. Specie per me che l'amore non sta nelle cose che ti tieni come ricordi.

E va bene. Prendetemi il nick e trasformatelo in una cosa commerciale e fatene una truffa da 4 soldi di tarocchi, e copiatemi pure l'immagine simbolo di allora (eravamo in due ancora nel 2007 io e un'americana ora facendo una ricerca veloce ce ne sono molte di più).

Han rubato interi post, interi miscugli di cuore e anima senza nemmeno citare e li han spacciati per loro. Non mi son mai sentita lusingata, ci ho scritto pure post più rabbiosi del solito. No, defraudata. Perchè era sangue che scorreva dalle vene alle parole nere del video.

Va bene tutto oramai.
Ma quell'immagine no. E' mia e di pochi altri.
Di Gigio. Di giorgio. Di Fully.
Di tutti quelli che mi han tenuto per mano creando il circolo, di quelli che qualche volta dicono che gli manca vedere quel posto.

Ecco ridatemela. E' mia.
E' ridicolo? forse.
Ma cavolo, ho ben poche cose che mi ricordano chi ero e cosa devo e voglio tornare ad essere*, a quella ci tengo

*Qui non esiste Dio, non esistono né angeli né diavioli. Qui è la mia casa. Paradiso ed inferno personale. Rifugio sicuro e trampolino per spiccare il volo. Qui. In nessun altro luogo posso sentire di appartenere a qualcosa... Solo qui. Accucciata sopra il mio cuore

lunedì 14 giugno 2010

Dio è morto

E non perché c'è la guerra, violenza e tutte le brutture degli esseri umani. Quelle si sa, si dice che siano libero arbitrio. Quale libertà abbia un bambino che subisce sevizie, non si sa... ma così sia.
Dio per me è morto quel giorno. Avevo 14 anni.
Ma non perchè lei morì, semplicemente perchè ci vidi l'ingiustizia.
Non mi consolò niente e nessuno. Trovai l'ingiustizia di questo mondo, la vidi negli occhi e seppi con assoluta certezza che se dio ci fù morì come la tartaruga di It.
Oggi ritrovo quella certezze nelle piccole cose che vorrei donare io, ma non posso.
Per le persone a cui tengo che vogliono cose semplici, come un amore, un figlio. Cose così. Senza gloria.
E se provo queste cose io, come fa un dio ad essere insensibile alle piccole cose? se a quelle grandi non può porre rimedio, che dio è?
Dio muore ogni giorno, in ogni singolo foglio di giornale, in ogni gesto quotidiano, in ogni speranza e sogno deluso. Perchè forse ne basta uno per cambiare un mondo, ma ci vogliono troppe vite per far sì che si avveri.
Dio nasce nella natura, nei fiori, nei pianeti, nell'universo. Di certo non in noi. Neppure con tutto l'amore che possiamo possiamo ricompensare e compensare agli orrori fatti. E se davvero noi siamo a sua immagine e somiglianza, allora è meglio che sia morto davvero. Non perchè non avremo scampo da lui, ma lui da noi.

A me dovrebbe dare tante di quelle spiegazioni che un intero infinito non basterebbe.

venerdì 11 giugno 2010

Stasera

E' venerdì. Stanno finendo le scuole.
Stasera ero in una pizzeria affollata di studenti per "l'ultima cena", dai ragazzini accompagnati dai genitori ai diciottenni.
La cosa più bella. Una coppia che arriva in moto, lui capelli lunghi e bianchi sui 60 anni e passa. Lei uguale ma con la messa in piega sotto il casco e la borsa di quelle con il manico corto.
Sorrido.

Non sorrido più quando l'occhio esperto si accorge che su 10 ragazzine, 1 ha una taglia normale, 8 hanno una 40, 1 è anoressica. Bulimiche non lo so, purtroppo è quella malattia di cui non ti accorgi a occhio nudo.
Non puoi nascondere l'anoressia conclamata, c'è quella peluria che cresce troppo, il verde dell'incarnato e quella cadenza strana di chi sta in piedi quasi per caso.
Ne ho viste 4.
Quattro in una sera non è poco.

Io non me li ricordo quasi più i miei 18 anni. So che pesavo 50 chili e mi sentivo grassa ma come mi faceva notare la mia commensale eravamo tutte diverse. Una magra, l'altra più cicciottella, chi 3 chili in più, chi atletica, chi 3 chili in meno. Seni e sederi, gambe tutti diversi e unici. Oggi c'era un'omologazione che ci ha fatto impressione.
Le nostre modelle Claudia Schiffer, Cindy Crawford e non certo queste qui e inoltre fare le "veline" a Drive in era un insulto.

La conversazione si sposta sulle conoscenze, le donne. Le coetanee. Ed io la fermo un attimo e le dico, mi sembra davvero di essere in Sex in the city. Noi donne siamo etichettate single, divorziate, fidanzate o vedove, eddai anche zitelle acide. Cioè Non abbiamo un'identità singola, siamo la metà di qualcosa. E finchè tutte le conversazioni che parlano di donne si concentrano sul problema di coppia, che ci sia o non ci sia, (io me ne tiro fuori, son anni che ho altro a cui pensare) allora siamo ben lontane dall'essere libere.

Perchè la pubblicità delle Pagine Gialle in cui lui cerca un posto per uscire con Laura al primo appuntamento e poi dice "eh no, oggi c'è la partita, pub con gli amici" fa capire esattamente il senso di quello che gli uomini da una vita sanno e che custodiscono per bene per loro. Che la vita è altro che essere la metà di qualcosa.
Prima bisogna essere interi.

E dai 18 anni di mia nonna, a quelli di mia madre, a quelli miei, a quelli vostri a me pare che le cose vadano peggiorando invece di migliorare. In cerca di una perfezione che non è nell'essere uguali a quello che il Grande Fratello dice, ma è proprio nella differenza che sta la bellezza.

Perchè l'amore e la felicità prescinde dall'aspetto fisico ed ora ho tre colleghe che me lo dimostrano ogni giorno con la loro esperienza e la loro quotidianità.

giovedì 10 giugno 2010

Il governo ha incassato la fiducia sul ddl intercettazioni

Consiglio di leggere questo post di Leonardo. Ne riporto un paio di frasi. "Io accetto di vivere sotto una dittatura, purché sia una dittatura seria, senza telefonate e altri siparietti; senza facili illusioni di opposizione e democrazia. Che il duce faccia il duce, non voglio più vedergli le mutande."
E' impressionante anche la similitudine del presente con il testo che di Gobetti.

Mi sembra di averlo già detto, (a parte nel commento di oggi)
Non può essere dittatura aperta semplicemente perché i paesi stranieri non potrebbero far finta di nulla, anche se sono ignorante non credo che l’Italia abbia un’influenza economica tale da giustificare la chiusura degli occhi da parte dell’Europa o dall’America.
La maggior parte, paciarotta, legge il tgcom, guarda i tg delle reti principali, si sentono informati e stanno bene.
E’ strisciante, è Fahrenheit 451
e funziona.

*Nota a margine. A scuola avevo sentito “La Storia è un ciclo e riciclo di eventi" forse di G.B. Vico (magari qualcuno mi ricorderà in che contesto me lo hanno insegnato.
Avendo appena finito di vedere Battlestar Galactica ho la loro frase nella testa: Tutto questo è già accaduto. Succederà di nuovo

Stasera ho letto una frase di Marx
Hegel nota in un passo delle sue opere che tutti i grandi fatti e i grandi personaggi della storia universale si presentano, per così dire, due volte. Ha dimenticato di aggiungere la prima volta come tragedia, la seconda volta come farsa.
A me anche Mussolini, sentendolo nei comizi, mi sembra una farsa. Anche Hitler non è di meno. Mi chiedo a che punto siamo noi.

martedì 8 giugno 2010

3 giorni

Giorni. Giorni pesanti. Pesanti pensieri.
Dal prendere in mano la situzione, allo sfinimento, alla disillusione e l'autocommiserazione.
E incolpare l'altro.
L'altra.
Il non voler chiedere.
Non voler parlare ma solo sussurare parole su un foglio virtuale bianco ed inviarlo alla persona che c'è sempre seppur lontana, seppur non quotidiana.
Quel lusso che mi porto dietro da anni. Oramai 6 anni. Di chi c'è stato. Di chi ascolta attentamente.
Di chi mi sorprese col coraggio e la sincerità.
Di chi non so aiutare ma che vorrei davvero farlo.

Strano come alle persone migliori capitino i destini meno facili.
Naturalmente in bilico tra la mia solita contraddizione dell'esistenza del Destino, mi ostino a credere di poterlo cambiare, se si vuole.
Che è di per sé un ossimoro.
Destino vuol dire inevitabilità.

Poi oggi arriva la rabbia. Ed è quella che da sempre mi tiene in piedi.
Non la fede. Ma la rabbia.
Forse per questo leggo e ascolto persone che mi fanno arrabbiare, perchè mi fanno sentire viva.
Purtroppo si deve prendere quel che si ha.
Io per ora ho la rabbia.
Non so se abbia anche l'orgoglio come diceva Oriana.

Oggi è arrivata. Oggi ho chiesto. Oggi mi sono opposta.
Oggi ho parlato.
Oggi mi son sentita un po' più vitale.

Domani saranno ancora lì i pensieri e la mia voglia di quella pillola blu*
ma mi hanno detto:
eh no cara, una volta che hai preso la pillola rossa la scelta è fatta e non si torna indietro.
Quindi sono nella tana del coniglio bianco e sto scoprendo quanto è profonda.

*È la tua ultima occasione, se rinunci non ne avrai altre. Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie[2], e vedrai quant'è profonda la tana del bianconiglio.[2]  Ti sto offrendo solo la verità, ricordalo. Niente di più. (Morpheus) [Morpheus porge le due pillole a Neo]

Non hai torto

"Mettetevi per qualche minuto nei miei panni, aprite un giornale e accendete la tv pensando di chiamarvi Berlusconi, di essere me. Se dopo dieci minuti non vi viene la nausea mandatemi una lettera dicendomi che ho torto..."
Da il giornale del 8 giugno.

Per quest'uomo oramai ho astio. Non solo ha un potere enorme di informazione e di soldi, ma prende le leggi, le modifica a suo piacimento, lo ammette palesemente e in più si lamenta perchè la magistratura e i giornalisti gli vanno contro.
Puoi sempre ritirarti a vita privata, hai un'età.
Non sei più un imprenditore dovresti rappresentarci e non rappresentare te stesso.
I cittadini privati son già tutelati nella privacy.
Siete voi che non ne avete il diritto perchè noi vi paghiamo, ci rappresentate e se la mia faccia viene associata alla tua, me ne devi rendere conto. Anche di quante volte vai in bagno mentre sei a svolgere il tuo lavoro. E se dici che sei a lavorare ed invece ti intrattieni con una escort, allora ce ne devi rendere conto.
Se usi il nostro aereo, ce ne devi rendere conto.
Se infrangi le leggi, ce ne devi rendere conto.
Se fai andare in fumo i nostri soldi, ce ne devi rendere conto.
E facciamo pure che se noi dobbiamo rendere conto al nostro capo per 1.100/1500 euro al mese di stipendio, pensa quanto ci dovete rendere conto voi per i vostri minimi di 10.000 euro!

lunedì 7 giugno 2010

Ora d'aria

Leggendo un giornale femminile (oddio, ma c'era solo quello) ho letto la presentazione di questo libro.



Una frase mi ha colpita,
molto spesso siamo infelici perché combattiamo la nostra tristezza, perché dentro di noi ci diciamo che passeggiando in riva ad un fiume con il sole e l'erba Dobbiamo essere felici, e se sentiamo che invece non lo siamo ci ribelliamo intensificando il sentimento di colpevolezza e di afflizione.

La colpa e l'autocommiserazione

c'è qualcosa che ho imparato negli anni. 
Molte volte è sbagliato dare la colpa dei nostri guai al mondo, agli altri. Gli altri reagiscono in base alle nostre stimolazioni. Noi siamo sempre il centro. Noi sbagliamo. Noi può essere che veniamo ingannati, che siamo marziani sulla Terra, ma alla fine siamo noi anche se non ci adattiamo, che dobbiamo trovare un equilibrio.

i compiti

  difficile tenere il diario, difficile seguire le regole. Ogni cosa che mi fa pensare alla dieta  o a un pranzo, una cena, un pasto equilib...