martedì 17 febbraio 2009

*Indi per cui

Oggi che era una giornata alquanto pesante, gironzolavo per l'ufficio e mi sono imbattuta in Io donna e ahimè in un articolo di un certo Aldo Cazzullo.
Il tizio raccontava suadente di una certa storia avvenuta a Venezia e di caio che a furia di insistere ha sposato la ragazza in cui si era imbattuto nella suddetta città (che un bel chi se ne frega glielo vogliamo negare?) ma il parallelismo che costui, uomo di poca intelligenza emotiva, ha osato (Sì! OSATO) fare è stato lo Stalking.

Cito a memoria
Cosa e quale confine c'è tra l'insistenza e la molestia? bla bla bla e conclude con tono birbone:
Ragazzi per non incorrere in guai legali, meglio evitare.

Sì c’è differenza caro il mio Cazzullo (oddio, se il destino è scritto nel nome).
Il corteggiamento è una cosa, lo stalking tutt'altra.
Non è una cosa delicata,
una poesia lì,
un fiore lì
ma una continua e perpetua tortura.
Quel sapore di malattia mentale che aleggia per aria, di fine violenza anche psicologica che è distante dall'amore anni luce.
Non c’è tenerezza ma ricatto e possesso.

Ritorniamo ai tempi di quando si diceva
"la donna dice no con la bocca ma in realtà vuol dire si"?

No, il mio caro giornalista fortunato a non esserne mai stato oggetto.
Diventi oggetto di una delirante personalità che si costruisce un amore tutto mentale e malato, di continue attenzioni molestie Moleste che di solito hanno poco a che fare col corteggiamento.

Van gogh sarà stato pure innamorato, ad esempio, ma una donna davanti ad un pacco dono con un orecchio tagliato non fa OHHHH!!!

Non è che siamo tutte del tutto cretine, la conosciamo la differenza.
Semplicemente ci sono cose che divengono anormali.

Anormale è trovarsi sempre qualcuno che ti segue,
anormale è avere fiori che più volte hai rifiutato con bigliettini deliranti di pura immaginazione,
anormale è la violenza delle parole e le minacce.
Privare l'altro della sacrosanta libertà.

Ma lo sa, mio caro signore, che la maggior parte delle persecuzioni finiscono in violenza?

Se tu hai un solo dubbio su questa differenza dovresti avere pure il dubbio del perché tu faccia il giornalista.
INFORMATI E POI INFORMA.

*rif post precedente
Il dolore passato non è un alibi.
Anche se ti rendi conto che sei dentro a mura di cinta fatte ghiaccio, per quanto per gli altri sia giustificabile, diventi ogni giorno un po' più meno viva quando l'indifferenza lascia il posto alle emozioni

domenica 15 febbraio 2009

Credo

Credo che ognuno di noi è responsabile
per scelte, per coraggio, per crescita
della vita esteriore ed interiore che ha.

Credo che se una persona è sola,
non è sempre colpa degli altri,
ma almeno una domanda dovrebbe porsela.

Credo che sottolineare quanto si sbaglino gli altri,
denota solo quanto siamo insicuri di noi stessi.

Credo che crescere è cambiare.

Credo che gran parte del nostro destino
ce lo costruiamo,
e non per quello che facciamo
ma per come guardiamo alla nostra vita.

Credo Fortemente che solo noi possiamo renderci felici
nessun altro
perchè se sei nel buio
se l'altro si dona la propria luce
poi non ne avrà più per sé

Avere l'antipatia degli idioti è pur sempre un grosso complimento!

venerdì 6 febbraio 2009

Homo-logazione

84120608

Sempre più spesso mi accorgo che non esistono più pensieri individuali.

E' uso comune non pensare ma parlare lasciando che le parole vengano guidate da luoghi comuni devastanti e nuovi introdotti dal nuovo dio onnipresente, il televisore.

Ascolto discorsi che sembrano usciti da dibattiti sui temi di attualità.
L'gnoranza imperversa sovrana.
Alcuni menomati dall'uso improprio di internet (per me grande fonte di notizie, conoscenza e confronto) senza la minima curiosità per il mondo, altri menomati perché la rete non la conoscono e sono bombardati solo da fonti giornalistiche che oramai non fanno più informazione.

Quindi Eluana diventa vittima di un padre sadico, gli extracomunitari sono carogne cattive che affrontano il mare e la morte perché sono delinquenti "perché si sa che anche se vivi in un paese in cui si soffre la fame e la guerra è sempre casa tua e non te ne vai se non sei un criminale" e si vota il politico che assomiglia di più ad uno spot pubblicitario.

Persino il divertimento diventa una macchietta.
Le battute son il verso di comici che ripetono all'infinito il tormentone in programmi come Zelig o Colorado.

Nulla nelle conversazioni con più di due interlocutori sembra autentico e a me tutto questo rattrista sempre un po'.

i compiti

  difficile tenere il diario, difficile seguire le regole. Ogni cosa che mi fa pensare alla dieta  o a un pranzo, una cena, un pasto equilib...