mercoledì 28 settembre 2011

Comma ammazza-blog. Post dedicato a Gasparri & C.

Cosa prevede il comma 29 del ddl di riforma delle intercettazioni, sinteticamente definito comma ammazzablog?
Il comma 29 estende l’istituto della rettifica, previsto dalla legge sulla stampa, a tutti i “siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica”, e quindi potenzialmente a tutta la rete, fermo restando la necessità di chiarire meglio cosa si deve intendere per “sito” in sede di attuazione.

Cosa è la rettifica?
La rettifica è un istituto previsto per i giornali e le televisione, introdotto al fine di difendere i cittadini dallo strapotere di questi media e bilanciare le posizioni in gioco, in quanto nell’ipotesi di pubblicazione di immagini o di notizie in qualche modo ritenute dai cittadini lesive della loro dignità o contrarie a verità, questi potrebbero avere non poche difficoltà nell’ottenere la “correzione” di quelle notizie. La rettifica, quindi, obbliga i responsabili dei giornali a pubblicare gratuitamente le correzioni dei soggetti che si ritengono lesi.

Quali sono i termini per la pubblicazione della rettifica, e quali le conseguenze in caso di non pubblicazione?
La norma prevede che la rettifica vada pubblicata entro due giorni dalla richiesta (non dalla ricezione), e la richiesta può essere inviata con qualsiasi mezzo, anche una semplice mail. La pubblicazione deve avvenire con “le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”, ma ad essa non possono essere aggiunti commenti. Nel caso di mancata pubblicazione nei termini scatta una sanzione fino a 12.500 euro. Il gestore del sito non può giustificare la mancata pubblicazione sostenendo di essere stato in vacanza o lontano dal blog per più di due giorni, non sono infatti previste esimenti per la mancata pubblicazione, al massimo si potrà impugnare la multa dinanzi ad un giudice dovendo però dimostrare la sussistenza di una situazione sopravvenuta non imputabile al gestore del sito.

Se io scrivo sul mio blog “Tizio è un ladro”, sono soggetto a rettifica anche se ho documentato il fatto, ad esempio con una sentenza di condanna per furto?
La rettifica prevista per i siti informatici è quella della legge sulla stampa, per la quale sono soggetti a rettifica tutte le informazioni, atti, pensieri ed affermazioni ritenute dai soggetti citati nella notizia “lesivi della loro dignità o contrari a verità”. Ciò vuol dire che il giudizio sulla assoggettabilità delle informazioni alla rettifica è esclusivamente demandato alla persona citata nella notizia, è quindi un criterio puramente soggettivo, ed è del tutto indifferente alla veridicità o meno della notizia pubblicata.


Posso chiedere la rettifica per notizie pubblicate da un sito che ritengo palesemente false?
E’ possibile chiedere la rettifica solo per le notizie riguardanti la propria persona, non per fatti riguardanti altri.

Chi è il soggetto obbligato a pubblicare la rettifica?
La rettifica nasce in relazione alla stampa o ai telegiornali, per i quali esiste sempre un direttore responsabile. Per i siti informatici non esiste una figura canonizzata di responsabile, per cui allo stato non è dato sapere chi sarà il soggetto obbligato alla rettifica. Si può ipotizzare che l’obbligo sia a carico del gestore del blog, o più probabilmente che debba stabilirsi caso per caso.

Sono soggetti a rettifica anche i commenti?
Un commento non è tecnicamente un sito informatico, inoltre il commento è opera di un terzo rispetto all’estensore della notizia, per cui sorgerebbe anche il problema della possibilità di comunicare col commentatore. A meno di non voler assoggettare il gestore del sito ad una responsabilità oggettiva relativamente a scritti altrui, probabilmente il commento (e contenuti similari) non dovrebbe essere soggetto a rettifica.

QUI l'articolo completo

sabato 24 settembre 2011

La Lista

La chiamano Listaouting.
La prima cosa che ho provato è soddisfazione. Lo ammetto.
Ma non perché mi interessa chi va con chi, ma per giustizia.
Non si può inneggiare all'odio di chi è diverso da te, non si può nemmeno essere ipocriti quando sei una persona (non un personaggio) pubblica che dice falsità.
Seguendo gli eventi poi, ho pensato, forse mi sbaglio.
Se c'è tanta gente che stimo che dice che non è giusto, allora forse mi devo fermare a riflettere.
ho riflettuto.
Non è la lista dei nazisti.
Non è nemmeno un'offesa.
Mi hanno detto: sei lesbica.
Ho risposto, purtroppo no.
Per me diffamazione non vuol dire solo che non è vero, ma che offende.
Non si è offeso nessuno.
Vero o non vero che sia.
Il punto è che con la storia dell'essere migliori di coloro che denigrano, gli stiamo facendo fare quel che vogliono.
No, non voglio essere migliore. Mi butto nel fango insieme a te.
Se fai parte del mio governo, se in qualche modo mi danneggi, allora mi butto nel fango e lotto sporcandomi.

venerdì 23 settembre 2011

mi manchi.
mi manchi come un profumo appena percepito.
mi manchi perché mi obblighi a volermi bene
mi manchi perché prima c'è il tu e poi c'è l'io, quando parli con me.
Ti metti un po' di fianco e mi fai posto, tanto posto,
solo per me
attento a tutto quel che sono io 
che dico
che scrivo
che vivo
attento a me.
io che non mi ritrovo e ce mi ritrovo solo quando ci sei te che ascolti.

son stanca di volare
mi fai scendere un pochino e tornare ad essere un gatto solo per un po'?

Quel che rimane

Loro parlano, discutono.
Io mi rendo conto che mi sto dimenticando com'era. Che non son stata IO per troppo tempo oramai o forse c'è stato troppo IO.
Lui mi guarda e mi dice: sei stanca.
Quando ci si conosce ci si riconosce.
lui mi ha riconosciuto.
Niente rabbia, niente di niente, solo la stanchezze e la resa.
Lo specchio lo evito in bagno,
lo specchio che mi rimanda quel che io voglio evitare di ricordare
non ho tempo
non me lo posso permettere.
Se solo potessi permettermelo
ne rimarrei uccisa.
Per quanto io non abbia più paura di niente
almeno quel poco che è rimasto
devo salvaguardarlo.

venerdì 16 settembre 2011

Quella mia ingenuità.

Pensavo che ogni amplesso fosse un orgasmo, che l'amore mi fosse dovuto, che il mondo dovesse a tutti qualcosa per il semplice fatto di essere nati.
Lottavo con la forza della speranza non con quella della rabbia.
Quella mia ingenuità mi manca.
Perché mai vogliamo così tanto crescere?

sabato 3 settembre 2011

A parte questo ho tutti i sogni del mondo.

In questi giorni ho pensato che è un sollievo non possedere nulla. No, davvero ho solo una vecchia auto rossa mia che non vale niente.
E mi è venuta in mente la poesia, pessoa forse.
Pensavo di averli finiti.
Ed invece no, ne ho solo più grandi. Ho smesso di sognare cose semplici, come da ragazzina. Che so la carriera, l'amore.
Ora sogno un mondo migliore, sogno e davvero ci credo fortemente che dopo il buio arriverà. Nel momento che l'essere umano sarà spacciato diventerà migliore.
Ho solo sogni più grandi.
E forse sono i più belli.

i compiti

  difficile tenere il diario, difficile seguire le regole. Ogni cosa che mi fa pensare alla dieta  o a un pranzo, una cena, un pasto equilib...