domenica 24 giugno 2012

L'inquietudine

Io quando non ce la faccio più mi isolo. Poi quando tutto ricomincia a tornare normale ho sprazzi di lucidità.
Che son io che son il centro, l'artefice. Certo, se voglio, in poco tempo ritrovo una vita sociale e quindi credo di essere un pochino simpatica, ma nell'isolamento non c'è nessuno, se non poche persone.
Cioè mi accorgo che non vengo cercata, né chiamata, né contattata, ed allora è proprio in queste occasioni che mi rendo conto che ho attorno molti conoscenti e che forse, dico forse, non son stata brava a costruire rapporti intimi.
chiudo questo pensiero in un cassetto e vado al supermercato

martedì 12 giugno 2012

Lode alla dimenticanza

Cri, tu porti rancore?
No, io no, dimentico.
Sei brava, perdoni.
No, io dimentico! Appena mi ricordo mi incazzo come se fosse accaduto 2 secondi fa.

lunedì 11 giugno 2012

Dice

Dice che è un modo per proteggermi dalla vita.
Dice che così posso restarmene rintanata.
Ho risposto che ogni volta la vita mi dà dei pugni che se ci fa attenzione si vede ancora la botta.
Dice il vero, forse.
Dico il vero pure io.

(Ho sempre ammirato i deboli perché hanno una forza incredibile a tirarsi su.
Noi, gente dalla faccia dura, alla fine siamo molli come un purè.
Basta un niente e cadiamo giù.)

Voi parlarne? mi chiede
No, non voglio. Cadrei e ora non posso permettermelo.

Chiusa in auto, la grandine si abbatte furiosa.


Durante il temporale in auto...

Flickr: DISAMISTADE_my life is a reportage!'s Photostream

Tienitelo.

Tienitelo.
io non lo voglio più.
Ogni bacio, ogni parola gentile, ogni moina, ha fatto perdere valore al posto. A qualcosa che doveva rimanere nel passato.
E' che io non credo più alle moine, ai baci e alle parole gentili.
Siamo solo icone, parole, carta
interscambiabili con altre
icone parole e carta straccia

venerdì 8 giugno 2012

cuore, anima e cervello

E partito tutto da un puntino su una mappa postata da un amico ed io inconsciamente mi son ritrovata su google maps a cercare per le strade quella casa bianca.
Ho fatto un viaggio virtuale e mi son ritrovata lì davanti a quel cancello in cui non abita più nessuno, in quella strada solitaria, e...
alcuni lo chiamano cuore, altri anima, per altri è solo cervello ma qualunque cosa sia, il mio è andato in frantumi ancora. Quante volte si può rompere.
Mai più.
Come un tamburo.
Mai più.
ma ho girovagato per le strade per un'ora da panettiere al bar, al cimitero alla casa in cui, oramai è certo, morirà pure lui.
nomi stranieri così familiari per me, mi son domandata che vita avrei fatto se fossimo rimasti lì. Ma poi è inutile pensare a cose che non sono, l'immaginazione è oramai rimasta in qualche antro del mio passato.

Niente imprime una cosa così intensamente nella memoria quanto il desiderio di dimenticarla.
Michel de Montaigne.

e purtroppo a volte vuoi dimenticare anche quanto sei stata felice.

i compiti

  difficile tenere il diario, difficile seguire le regole. Ogni cosa che mi fa pensare alla dieta  o a un pranzo, una cena, un pasto equilib...