lunedì 22 marzo 2010

L'onestà

Restituisce un portafogli con 715 mila euro, ne ottiene solo 500 di ricompensa e fa causa al proprietario

Da quando fare si fa la cosa giusta per ricevere in cambio un premio?
Va bene è prevista una ricompensa, ma mio dio, è tuo dovere restituire, è una cosa che si deve fare e basta. Per onestà, la riconoscete questa parola? ONESTA'.

Lo restituisco perchè così mi hanno insegnato. Perché non mi hanno mai dato un premio per quel che si deve fare. Non ho mai ricevuto nemmeno un regalo per un buon voto a scuola. Era il mio dovere. Punto.
Niente domande. Si fa.

Il premio è essere orgogliosi di se stessi e non dover abbassare lo sguardo mai.

mercoledì 17 marzo 2010

La nuova censura

L'abilità di chi rende ignorante e schiavo è far in modo che gli altri non se ne accorgano. Quindi la censura è subdola. Quindi si creano bisogni e desideri effimeri. Quindi si distoglie l'attenzione.
Non sono così stupidi da tornare indietro nel tempo e ricreare o creare regimi veri e propri, perchè la gente se ne accorgerebbe e comincerebbe a rompere le scatole. Gli altri governi sarebbero costretti a non trattare più con noi, l'economia cadrebbe più ancora di adesso. Saremmo soli.
No.
Loro ti annientano la mente. Dissolvono l'informazione totale e il mezzo più importante. La tv.
Certo che è importante internet e i piccoli giornali, ma i più le notizie le apprendono dalla tv. Mamma rai è mamma rai.
Omettere è mentire.

A parte qualche legge qua e là (stamani ho sentito 73) per scopi personali, si lasciano correre cose per le quali in un paese civile davvero ci sarebbero vere e proprie manifestazioni di indignazione. Si lascia correre. Si chiude un occhio.

Si chiudono gli occhi sui morti. Sulle macerie.
Ce ne se compiace.

I furbi diventano modelli. Corona l'uomo da voler accanto. L'ignorante il signore del trono.

lunedì 15 marzo 2010

Se nasci tondo...

La mia vita è diventata una serie di obblighi e doveri. Faccio le cose perché le Devo fare. Cioè mi obbligo a fare solo il minimo. Non sto provando né stimoli né interessi. Il disinteresse piano piano mi ha uccisa. Un po' alla volta quell'uva ha smesso di essere desiderio. Mi sento la volpe che ha smesso di avere fame. Ripetendolo è diventato reale e vero.
Come quando mi sono convinta che è solo il presente che importa, che nel futuro si deve investire poco perché è incerto. Talmente è corso nelle vene il presente che non riesco a progettare neppure più di andare a comperare il pane.
Ho cercato il passato. Ho cercato il punto esatto in cui la mia vita ha svolto. Cercando di ricostruire quella strada ho capito che quella già intrapresa era quella giusta.

Non mi rimane molto, anzi forse mi rimane tutto. L'indignazione, l'etica, l'onestà. Ma al contempo l'assoluto bisogno di tutti si è trasformato nel non bisogno. Dovevo imparare a dire no e appreso così bene che non so più dire si.

Mi sono consumata negli altri. Sono rinata in me.
Mi guardo con una lama e mi accorgo che sicuramente, anche se non felice, mi rispetto di più così.

Sono un'intollerante? Credo di si. Ma ho principi e convinzioni così profonde che non riesco totalmente ad accettare qualcosa che non mi appartiene.
Sono talmente inflessibile con me che non potrei non esserlo con chi mi sta accanto. Non so perché ancora insistono a cercarmi, che cosa mai vedranno in me. Forse la gente ha bisogno di approvazione persino da una come me.

Ci sono cose irremovibili. Non posso essere amica di uno che ha picchiato una donna ad esempio. Non posso sorvolare se una persona appartiene ad un mondo così lontano dal mio e che io disprezzo come il mondo effimero della Milano da bere.
Avrei potuto avere molta gente intorno, ma non posso.
Non è nemmeno rabbia o rancore, è l'ndifferenza. E' è questa la fine. L'indifferenza. E la noia. La noia che mi provocate. Poi nasce l'irritazione. Poi ancora indifferenza. Ci siete o non ci siete, non ha importanza.

Per i più intimi oramai provo solo paura e preoccupazione. Queste sono le due emozioni che mi perseguitano da mesi.
Le mie notti sono piene di incubi che non ricordo.
I miei giorni di ore che non passano mai e mesi che passano troppo in fretta.

La fantascienza mi ha sempre affascinato. Il mondo che non potrò mai vedere. Le stelle, gli altri mondi. In qualche sequenza, a volte, si dice che l'umanità non ha diritto alla vita ed io mi ritrovo d'accordo. Continuo a vedere ingiustizie, furbizie, distruzione, meschinità. Sembro forte. Si! lo sembro. Ma esserlo no. Mi fa male il mondo*. Mi fa male da sempre. Mi fa male ogni spina del mondo, mi fa male ogni cosa. E tutto ciò mi rende indifferente al mondo che mi sta intorno perché il mondo in sé mi fa troppo male.

Ho bisogno che qualcuno mi schiaffeggi la vita in faccia. Che mi obblighi. Che mi travolga.
Un uomo? ma dopo un paio di mesi quello passa.
Una causa. Uno scopo. Un sogno.
ho bisogno di un sogno per cui combattere e crederci ancora.
Perché, come dicevo, mi sento vinta.

*come Gaber

lunedì 8 marzo 2010

La festa della donna

Da quando è diventata la festa della femminilità, un tributo di fiori per onorare la bellezza o "arricchire il profumo della vita degli uomini?"
Anche oggi mi sono informata. La festa era un tributo alle conquiste, di quando le donne in occidente non avevano diritto al voto, di la nostra opinione non era considerata.
Ed ecco che stasera mi arrivano auguri sotto forma di silhouette nude di donne sinuose, senza di voi la vita non sarebbe la stessa?
Il senso lo abbiamo già perso noi, anzi voi che andata a guardare spogliarelli come uomini o che vi commuovete per un mazzo di mimose regalato dai signori uomini.
No, mie care.
La via è ancora lunga e tortuosa. Finché continueremo a prendere stipendi minori, finchè ci faremo appendere a corde per far vedere il sedere come la ex signora corona a mo di prosciutti, finchè ci ammaleremo per rispecchiare il modello barbie, finchè non otterremo asili nei posti di lavoro, finchè ci saranno donne che vengono bruciate perchè violentate, finchè tua figlia sogna di diventare velina allora la battaglia è persa.
Passi sempre più indietro.

La festa dovrebbe esser tra noi.
Noi dovremmo discutere di nostri piccoli traguardi.
Non abbiamo proprio capito nulla.
Non omaggiarmi di fiori, dammi un aumento.
Rispetta le donne in politica senza far loro una radiografia su vestiti e tette.


Link
ho scoperto proprio ieri che mi sono arresa. Arresa. Semplicemente. Un passo alla volta. Come la volpe e l'uva ho attraversato diversi stati d'animo in cui sono stata uva e volpe, poi solo volpe ed ora non mi ricordo più cosa sia l'uva
Discorso che, mi rendo conto, capirò solo io.

So solo che sempre in stallo non si cambia, ma non importa, sentirsi vinti è consolante in qualche modo. Ci si riposa. 

Sono tempi bui. Molto bui. 
Io che in fondo ho sempre creduto nella Giustizia, che alla fine i buoni vincono sempre, continuo a vedere lo sfacelo di quel che succede in Italia e mi vergogno, mi indigno ed odio.

i compiti

  difficile tenere il diario, difficile seguire le regole. Ogni cosa che mi fa pensare alla dieta  o a un pranzo, una cena, un pasto equilib...