mercoledì 18 agosto 2010

Della morte e di altre sciocchezze

Solo una volta ho detto "chi se ne frega" in pubblico o qualcosa di peggio. Per MJ. Perché era un inno all'innocenza sulla base del E' un bravo cantante.
Dopo aver visto interviste su interviste il dubbio mi rimase. Una parte di me odia profondamente il fanatismo, di qualsiasi tipo. Scelgo, di solito, di non conoscere bene chi mi appassione. Sia pittore, scrittore o musicista.
A parte questo piccolo prologo, mi infastidisce chi urla Evviva alla morte altrui.
Chiunque sia stato a morire.
Si può argomentare che non ci dispiace per vari motivi, ma battute da classe 2b non fanno nemmeno ridere. Bisogna anche saperla fare la satira (se così vogliamo chiamarla generosamente) Alcuni pensano saperla fare e di solito c'è sempre un gregge pronto a seguire il cane pastore.
Il rispetto non è mai per il morto.
Il rispetto va a chi è innocente e piange la perdita di un suo caro.

3 commenti:

  1. Mi sono già spiegato.
    Quindi, non penso di fare parte del gregge, nè di chi fa battute di quart'ordine.
    Sono tranquillo.
    Daniele

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  2. Concordo con quanto hai scritto nel post.
    Ciao

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  3. Concordo decisamente con te; riconosco tuttavia che un scivolone può accadere anche ai migliori, e la morte sopratutto è in grado di tirare fuori il peggio (e il meglio) da ognuno.

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