mercoledì 3 giugno 2009

La normalità

Le persone normali non esistono. Appartengono a un'immagine distorta del mondo, quella che ci impongono i politici. Ci fanno credere che facciamo parte di un'infinita massa di normalità, senza che ci sia la possibilità o la volontà di considerarci individui.
Si continua a parlare di una normalità che non esiste.


Scarpe italiane
Henning Mankell

Lo so, è difficile crederlo in un mondo che sembra fatto di copie carbone, ma è così. O forse no, gli individui sono i derelitti esclusi da una società che non gli appartiene e non che la società ripudia, ma son loro stessi a rimanerne quasi indifferenti.
E non necessariamente sono quelli dei marciapiedi, ma quelli che in qualche modo cercano in tutti i modi di uscire dai cassetti in cui li hanno messi.

I derelitti siamo noi.
Anime perse e disperse, cadute per caso in una terra che non riconoscono e che sono alla continua ricerca dei propri simili, che in qualche posto, ne sono certi, ci saranno.

8 commenti:

  1. la normalità è un punto di vista. C'è chi nota le differenze e chi le similitudini.

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  2. E' una visione un po' deludente. Io mi ero sempre visto come anormale in un mondo di normali, ma se i normali in realtà non esistono vuol dire che la mia anormalità è piuttosto normale..

    (e non so nemmeno rispetto a quale asse..)

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  3. nessuno è normale. al massimo tutti seguono le regole che alcuni dettano per essere più simili agli altri

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  4. ma siamo sicuri che siano i politici a volerci tutti "normali"?
    non sara' forse la pubblicita'?

    per essere felice sii normale
    e per essere normale metti quelle scarpe, quei pantaloni, bevi quella bibita etc...

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  5. forse e' semplicemente "umano"

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  6. utente anonimo6/04/2009 01:42:00 PM

    non credo, se moltissime persone sono a disagio per non dire depresse o tristi o in preda da attacchi di ansia o simili, non c'è niente di naturale o "umano"

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  7. Credo il contrario, la normalità esiste, solo che è mistificata. L'omologazione a un gruppo sociale che include il confronto e il dibattito è stata soppiantata (o quasi) dall'omologazione verticalizzata. La normalità venduta come negazione dell'individuo anziché come un individuo che è parte della propria società.
    Dilagante (iper) individualismo direi.

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