mercoledì 17 giugno 2009

Vita da web

L'ambivalenza della parola Rete mi ha dato sempre l'impressione esatta di cosa sia.
Notizie false e vere si susseguono nell'esatta comprensione di cosa sia La libertà di parola.
L'uso di internet diventa quasi un'arte, ognuno ne fa quel che vuole, modificando gli strumenti per il suo personale scopo.
Siano esse immagini, parole, filmati, musica.
E' un tam tam di informazioni che ancora, a distanza di anni, mi lascia senza fiato.
Ora però è più tangibile, più affollata, più piena e sicuramente meno protetta.
La rete, come la strada.
Riconosci però chi ci viaggia da una vita e chi invece è appena arrivato.
Mi rammarico molto dei giovani che non riescono a scrivere in un italiano minimamente corretto, mi rallegro per quelli che con molti anni alle spalle si avvicinano a questo nuovo modo di comunicare.

Stasera, archiviando e mettendo un po' in ordine, ora che i mostri sono andati in letargo e non c'è più ragione di nascondersi, mi chiedevo se quell'identità ha un valore.
Se il nostro nick che per anni è stato riconosciuto ha una specie di equivalente di nome e cognome.
Io mi presento ai nuovi dicendo il mio vecchio soprannome, come fosse un atto dovuto.

So per certo che Liberatutti, Il cuore in equilibrio, non avrebbero più ragione di essere,
ma quel nick che mi hanno persino rubato con mio grande dispiacere,
che era mio quanto il mio codice fiscale, che casualmente mi ero attribuita
è per certo che in rete devo presentarlo come un biglietto da visita
e dire
ciao, io ero Amabeth

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