difficile tenere il diario, difficile seguire le regole. Ogni cosa che mi fa pensare alla dieta o a un pranzo, una cena, un pasto equilibrato mi sale l’ansia però son riuscita a tenere sotto controllo il vomito per la maggior parte del tempo. Dal 2002 da quando è cominciato tutto, e di cui ricordo ben poco in realtà, vomitavo fino a 10 volte al giorno.
Dopo la guarigione avvenuta verso il 2008 avevo imparato tutti i perché psicologici, con la terapia, e il controllo con la terapia comportamentale. Verso la fine del 2008 malattia oncologica di mio padre, Ripresa la depressione minore, ancora terapia, 2010 operazione a papà e con i consigli della psicologa son riuscita a tenerlo sotto controllo. Anzi ho preso in mano la situazione con nutrizionista e ginnastica ma c’era ancora la speranza. 2012 licenziamento. Il crollo. Resistito 6 mesi poi basta. La depressione ha preso il sopravvento e io mi sono dissolta. Faccio quello che devo fare come un soldato, testa alta. 2017 papà muore, prometto che non vomiterò più Il dolore è immenso. Immensamente pasticcio e mi coccolo. Non bevo più nemmeno un bicchiere di vino. Se sono alticcia non chiamo un ex fidanzato ma vomito sentendomi libera.
Ultimamente vomito. Non spessissimo ma quando non ce la faccio più. Sono diventata anaffettiva.
Prevedendo il colloquio ho ripescato tutti i miei scritti. L’inizio. Mi fa ancora male e ritrovo tutto quel dolore come se non se ne fosse mai andato.
Anzi si somma a quello che provo oggi.
E così ho il cuore chiuso e non provo più nulla.
In realtà non ho uno scopo. Sono qui per non dare un dolore a mia madre.
Questo cibo che mi accompagna da quando ero bambina… questo cibo coì buono e consolatorio ma così disastroso per me.
Io non sono più io. Sono qui perché son un buon soldato che so che è la cosa giusta da fare.
Ripeto, sapere i perché e sapere come combattere la malattia, non è come nei film. E il sentirlo che fa la differenza. Ed io non sento.
Per ora continuo un po’ come viene, un giorno bene un giorno male.