Il bagliore dei lampioni di mezza sera.
Aria umida di pioggia.
Il flashback mi porta al 1985. Io ragazzina. Io sempre innamorata di qualcuno. Io sempre da amori impossibili e non corrisposti. Avevano però un gusto strano. D’autocompiacimento nella sottile sofferenza delle cotte dei 15 anni.
Ero sempre in giro per le strade di questo paese e di Milano. Paninari, metallari, dark... le vie piene di gruppi e di colori diversi. Un pochino West Side Story.
E al mio fianco Fabrizia.
Fabrizia senza tette, Fabrizia dalle camicie con i colli enormi.
Fabrizia che arrivava a casa mia e si mangiavano toast e vino di nascosto dai genitoriFabrizia e la nostra prima sigaretta
Sempre in giro. Con il bellissimo della scuola in testa e i duran duran nelle orecchie.
Grandi sogni, grandi perché, risate e pianti. Fabrizia con i genitori liberali, io con i miei un po' severi.Ora lei vive di notte, organizza serate in giro per le discoteche e ha sempre avuto relazioni stabili
Io vivo di giorno e ho sempre avuto storie in bilico
Lei era la peste ed io l'angioletto. Io la seria, lei la sbandata.
Negli anni, nei vari incontri che abbiamo avuto, l'armonia di quegli anni di crescita si rafforzava fino a divenire un rapporto in cui le parole erano superflue
Fino all'ultimo incontro. Le cose improvvisamente ribaltate. Lei seria con progetti per il futuro di case e famiglia e lavoro
io completamente immersa nel presente, senza strade né mete, né storie serie
Lei che mi faceva le prediche
io che sbuffavo
... e non ci siamo più riconosciute.
Abituate ai nostri ruoli e ai nostri ricordi, vivevamo l'ultimo incontro come estranee.
siamo scambiate gli spiriti come si cambia pelle.
Il sincronismo perso insieme alla nostra prima sigaretta.