domenica 5 ottobre 2003

Tram

Il rumore del vecchio tram che passa per la Milano vecchia, la moltitudine di colori e accostamenti pazzeschi di gente diversa.
Manager e disperati che viaggiano insieme. Studenti e segretarie. Gente diversa.
Così diversa da risultare omogenea in questo vecchio tram
Era tanto che non prendevo un tram

Milano è bella. Milano è frenetica.
Mi infastidiscono gli aliti addosso, gli zaini contro la schiena, la puzza, le urla, ma mi fermo un attimo ad osservare lasciando da parte il nervosismo di questa mattina diversa

Guardo l'uomo con la valigetta e mi chiedo se ci tiene dentro il pranzo come fa il mio collega
Guardo vecchiette sorreggersi e spettegolare, parlare di medicine spettacolari e dottori bravissimi e avrei voglia di abbracciarle
Guardo l'uomo sudicio che ho a fianco e penso che ne sarà di lui,
ma il suo odore è insopportabile
sento di detestarlo per lo sporco che mi fa respirare.
Mi soffermo sugli studenti.

15 anni belli? Ho un ricordo che mi inquieta della scuola.
Amavo studiare ma non tornerei in quegli anni di sospensione tra l'infanzia e l'essere grandi. Brufoli e mele acerbe.
Ho amato i 25 anni.
Pensare che non ho mai avuto un amore scolastico, come ora non ho mai avuto un amore d'ufficio.
Forse devo sempre mettere la mia vita in scomparti separati, mai mischiarli. Il disordine che lascio ovunque alla fine ho sempre bisogno di metterlo in ordine.
Come nello scrivere che metto in ordine i pensieri.

Ma la fermata è arrivata.
La mia vita è un'altra ora.

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