mercoledì 22 ottobre 2003

Vendute

Sto leggendo Vendute.
Nel luglio 1980, all'età di 15 anni, Zana partì per una vacanza nello Yemen con un amico di suo padre. La vacanza sarebbe dovuta durare sei settimane; lei partì da sola, con questi due sconosciuti per un paese straniero.
Hockail, il villaggio nella Maqbana dove abitava l'uomo, sarebbe stata la prigione di Zana.
Le condizioni di vita erano spaventose: un logoro materasso di appena sei cm di spessore su cui dormire, una stanza buia e umida con un secchio che fungeva da bagno, una buca nel terreno come scarico. Pavimenti nudi sporchi di fango, mura segnate da escrementi animali e un caldo insopportabile che rendeva questi odori pungenti ancora più insopportabili.... .
Ma dopotutto era solo per poche settimane,era solo una vacanza.
Poi, tre giorni dopo il loro arrivo, Abdul le presentò suo figlio minore, Abdullah, un ragazzo malaticcio di 14 anni e le disse:"Questo è tuo marito!"
"Che vuol dire 'questo è mio marito'?"
"Questo è tuo marito, sei sposata."
Suo padre aveva organizzato tutto in Gran Bretagna e Abdul aveva pagato Muhtana perché lei sposasse suo figlio. 2500$.Suo padre l'aveva venduta per 2500$

Rispettare gli usi e i costumi di chi? ma... ma siamo impazziti!
Allora se è uso impiccare o torturare uomini e donne allora è giusto rispettarli?
Ma col Cazzo!
insomma... le guerre, le guerre... beh si! Le guerre.
Se non hai altri mezzi per far finire un massacro, l'ingiustizia si le guerre.
Allora dato che i nazisti avevo l'uso di mettere ebrei, omosessuali e zingari in campi di concentramento allora dovevamo rispettare questo costume?
Oh, siamo completamente Pazzi.
E' pura fortuna che io sia nata in Italia e non in uno di quei paesi sottosviluppati di intelligenza e diritto. Abbiamo combinato un sacco di guai col femminismo ma non fa niente. Siamo libere. Libere di scegliere. Loro no. Come si chiama quell'operazione che fanno alle donne in alcuni paesi? quella per togliere loro il piacere? che già raggiungere il piacere è un'impresa... ma che siamo animali? bestie da riproduzione? e gli uomini che si sentono così piccoli e deboli da dover essere brutali per sentirsi superiori? Oh bel paradiso per alcuni maschi che possono violentare ogni santo giorno le donne con il benestare delle autorità, venderle come carne da macello, senza sentimenti, senza niente.
Mi vergogno di far parte dell'umanità. Che dovrebbe voler dire anche, sentimento di fratellanza e solidarietà fra gli uomini; capacità di comprendere e condividere i sentimenti degli altri.
Quale umanità? quale? se voltiamo sempre la testa, voltiamo la testa comunque per nostra convenienza. Forse l'ho

già raccontato ma lo rifaccio.
una sera d'estate ero nel parchetto in corso ticinese con un amico, all'improvviso arriva una ragazza correndo e piangendo e si siede nella panchina di fronte, sconsolata, aveva tolto le scarpe ed era sporca di terra anche se aveva un vestito da sera. Io, l'unica che mi sono avvicinata. L'unica. In una sera d' estate a Milano. In una via talmente piena di gente che è impossibile camminare. Io. Nemmeno quello che si definisce uomo accanto a me si è alzato dalla sua bella panchina. Io alta 1.55. L'ho abbracciata e lei che si vergognava, che diceva grazie ma di allontanarmi che il suo uomo stava arrivando e poteva picchiarmi. Che non sapeva dove andare. E piangeva. Non mi sono mossa. E' arrivato un uomo alto 1.90 grosso, che mi ha detto di togliermi dai coglioni. L'ho sfidato (il mio accompagnatore lì fermo sulla sua panchina) ma lei si è alzata ed è andata via con lui. Avevo paura. Forse non coraggio ma incoscienza, ma era giusto. Capite. Giusto che qualcuno le andasse vicino.
Mi chiedo se non fosse andata via, io le avrei prese da lui e dai suoi amici. E la gente avrebbe guardato?
Sono indignata.
Non è che non vogliamo lottare perché crediamo nella pace. Ma solo perché siamo dei vigliacchi, vigliacchi che vivono nella loro bella casetta con quattro belle cose che la pubblicità dice che dobbiamo avere, e ci disinteressiamo del MONDO. Io compresa.
Mi vergogno.
Sono rossa di rabbia.
Se non abbiamo ideali, se ogni cosa ci è indiferrente, come mai possiamo essere migliori?

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