giovedì 26 novembre 2009

La cambiale

E poi arriva puntuale come una cambiale.
Non può più fare finta di niente, torna il tempo dell'attesa. Niente più scacciapensieri, come nell'intervallo della scuola.
Arriva.

Lo specchio è un rituale abitudinario, non si osserva, si guarda senza vedersi. L'occhio per l'eyeliner, la bocca per il rossetto, i capelli li asciuga in fretta e distrattamente. I vestiti son solo robe che coprono dal freddo, niente di effimero o vanitoso. Se per caso sono begl'abiti è qualcosa rimasto del passato.

Di giorno tutto è patinato di normalità, di notte non ci sono pensieri, ma qualcosa che la tormenta inconsciamente e non la fa più dormire. Metter le cose sotto il tappeto non è mai stato utile, sovente la polvere nascosta diventa una piccola duna per trasformarsi in montagna.
Ed ecco che arriva l'intolleranza persino per le più piccole cose, l'irritazione continua, il distacco per gli altrui guai. L'ignobile egoismo.

Dicono che la vera lei si nasconda.
Dicono che di lei si vede ancora quello che era, lei no.
Lei non vede niente.
Dovere, abitudine, piccole e stupide curiosità.
Ma nulla di più.
Semplicemente quella parte di lei che gli altri vedono per lei non esiste.
Morta, in coma, scomparsa.

Ha imparato molto ma di quella conoscenza non sa che farsene, sa per esempio che si gestisce le proprie malattie mai quelle dei propri cari. L'impotenza distrugge.
E pensa che non le rimarrà nulla.
Solo onde un po' increspate che non lasciano traccia nella vita.
Solo comparse che vanno e vengono ma non riescono ad infrangere quel vetro.
Perché se ne andranno anche loro.

Il domani è una fede.
Lei la fede non ne ha mai avuta.

i compiti

  difficile tenere il diario, difficile seguire le regole. Ogni cosa che mi fa pensare alla dieta  o a un pranzo, una cena, un pasto equilib...