mercoledì 21 agosto 2013

Arresti domiciliari

Mesi di estrema solitudine, di duro lavoro interiore:
il fallimento, tornare al punto di partenza, avere tra le mani una manciata di terra e basta.
Poi affacciarsi.
Vedere che il mondo non è cambiato, rimane immobile con tutti i suoi personaggi.
Qualcuno aveva già aperto la porta ma stava lì sulla soglia, ora ha già un piede fuori, l'altro piede tra poco lo seguirà.
Qualcuno non ha potuto aspettare e ha già voltato pagina.
Il peso di tutti questi sentimenti che mi escono dal petto ai quali non sono più abituata.
Mi dico, fa male, son senza pelle.

Poi vedo lei lampeggiare sulla chat e tutte queste spariscono, provi empatia, ricordo, dolore e la pelle si ricostruisce come in un film di fantascienza. Diventa quasi più spessa.
tutto il resto son solo sciocchezze.

e mi faccio una ragione di quelle schiene che se ne vanno.

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