mercoledì 10 settembre 2008

Un velo pietoso

Io arrivo, magari in ritardo ma ci arrivo.
Occupata dai fatti miei, volutamente non mi interesso dei fatti.
Anche perchè la mia sfiducia nei nostri giornali ormai è quanto quella per i politici nostrani.
Poi leggo in giro, insonne e nullafacente, su MC gli articoli sul velo.

Avevamo un simpaticissimo fattorino che ci faceva (bontà sua) commissioni pure private. Ma se per comodità e velocità entrava al supermercato per comperare il pane con il casco, veniva fermato dalla sicurezza.

C'è un fatto. In Duomo a Milano non ci entri se sei in canottiera. Non ci sono scandali di sorta. La gente si mette uno scialle e via.

A parte il fatto che è indubbio il fatto di voler a tutti i costi far notizia e sviarci da altro (vedi buconero di domani), non ci arrivo, scusate, non ci arrivo proprio a capire cosa c'è che non va.
A me non frega un cavolo di niente.
Mi inquieta una donna conciata così, ma mi rompe un pochetto vedere tutti sti culi che escono dai jeans di uomini e donne, come tanti idraulici che stanno lavorando. 
Ho visto più righe pelose in un anno che in tutta la mia vita.
Ma mi faccio i fatti miei.
Davanti però a delle leggi, bisogna rispettarle. Punto.
Non c'è da discuterne troppo.

Se io da domani decido che la mia religione mi costringe a dare sberle in faccia altrui, verrò rispettata?
e se il mio amico brutto e peloso decide che Dio gli dice di andare in giro nudo, verrà rispettato?
Questo falso buonismo a tutti i costi, di persone che poi chiamano "negretti" gente laureata... ecco anche qui l'ape ronza.

OT: ogni religione è scritta dagli uomini.

1 commento:

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