martedì 14 ottobre 2008

Della solitudine

Crisalide, scrive.
la seconda volta che ti cito, non pigliarti il vizio.

Ho già scritto dei solitari.
Ma questa è un'altra storia e non ho voglia di andar a ripescare il post.

Si demonizza la solitudine come qualcosa di brutto e da evitare come la peste.
Chi non è capace di star solo con se stesso è spesso incompleto, uno che ha dei conti in sospeso con sè.
A volte le questioni in sospeso vanno affrontate con noi e basta.
E se per caso non ci va di uscire o di fare questo e quello, è la scelta giusta.

Alcuni miei amici (reali, di quelli che tocchi) passano dal divorzio alla convivenza, da una storia all'altra, possibile che amino di continuo?
non è la paura di rimanere soli che li atterrisce?
Continuo a vedere coppie improbabili ed infelici.

E un discorso lungo ed oggi la mia salute precaria mi fa esplicare poco.

8 commenti:

  1. la Solitudine è stata mia fedele compagna per anni, e ancora oggi spesso mi lascio tra le sue braccia...

    a volte mi sento solo, ma è una cosa diversa

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  2. quando non si sta bene con se stessi spesso si rimane soli e si soffre di più ...
    quando si sta bene con se stessi è più facile stare con gli altri ...
    io gattesco sto bene da solo ma ho piacere di stare con gli altri e anelo una certa intimità il fallimento degli altri non mi dice che non ci possa riuscire, il mio fallimento non vuol dire che non possa provare ad impegnarmi di più per qualcosa che davvero voglio
    lamentarmi senza impegnarmi è un lusso che mi concedo raramente e del quale spesso mi pento


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  3. Io sono assolutamente d'accordo con te. E poi mi sono sempre chiesta come sia possibile amare un giorno uno e un giorno dopo l'altro. Ma sarò fatta male io? E mi rispondo pure da sola: sì, evidentemente.

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  4. @ biancax, forse è vero. Io non l'ho mai provato a parte quando avevo 13 anni, ma beati loro :)

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  5. credo di essere diventata coppiafobica. e anche un pò sociopatica. anche se dipende dalle giornate (per la sociopatia intendo)... forse ho dei conti in sospeso con me stessa.. non sono mai stata brava in matematica ;-)

    leggo il tuo post e mi chiedo: ma se non mi spaventa la solitudine.. di cosa ho paura? l'unica cosa che mi viene in mente è di "cambiare" in funzione di qualcuno (stile di vita, scendere a compromessi, sentirsi obbligata a.. etc). miiii che egoista che sono...

    baci cri. è che ti leggo e mi immedesimo... allora poi scrivo e occupo un monte di spazio... insomma. ciao :-)

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  6. @hooch, credo che per quanto mi riguarda ho bisogno di una sana via di mezzo.
    Quando sono in coppia, se la coppia scoppia, ho bisogno di tempo per star sola.
    Ogni serata poi è a sé, un po' mi piace uscire, un po' mi piace stare da sola.
    Il seguire il branco è una cosa che mi riesce male e poco.

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  7. Arguto post che condivido in toto.
    Aggiungo una cosa; quando uno non sa star in piedi da solo si vede. E si vede bene.
    E anche se si sta in coppia prima o poi arriva il momento in cui devo star in piedi da solo; perché il patner che ti sei preso come stampella magari non funziona più. Allora arrivano i casini.
    Quanta gente rimarrebbe accoppiata se si togliessero quelli che non sanno star soli e quelli che sentono che essere single sia valere meno degli altri?

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