giovedì 14 dicembre 2006

Canone inverso. Non si può che seguire una persona che si accorda col tuo cuore.

Ma non si può non lasciare una persona che proprio non si accorda col tuo cuore, come un violino stonato, come una nota stridula. Qualcosa che non capisci nemmeno tu ma che fa male alle orecchie.

C'è ancora qualcosa che mi può far male più di un giorno?
G. mi disse, ma a te frega qualcosa di qualcuno?
Boh non lo so, i miei dolori durano un giorno o una notte come certi fiori, poi s'innalza un muro magico di protezione, mi aspetto che le persone se ne vadano, che partano con i loro treni.

A volte penso che mi mancano, come luca, ma poi me ne dimentico. Nel senso che proprio mi passa dalla mente.

Il mondo ruota intorno a me,
il mondo che ruota non lo trovo molto giusto e mi indigna.

I simili tra loro si cercano, fanno gruppo.
Vorrei essere distaccata, a me scivolano addosso solo le persone che ritengo indegne.
Anima, carne, sangue, cervello.
Poi il riposo.
Tutto si placa.
E rimango io.
Se nella quiete i pensieri prodotti dalla passione e dall'istinto persistono, allora quella è la strada giusta

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