martedì 18 settembre 2007

La tolleranza

Se si tollera qualcosa, diventa sopportabile
e poco tempo dopo anche normale.
Israel Zangwill


Io non sono tollerante, non mi riempio la bocca con questa parola credendo di essere tanto buona. Eppure sono una di quelle persone che vivono e lasciano vivere finché il tuo vivere non interviene con il mio, allora mi arrabbio.
Mi arrabbio molto per le ingiustizie, sia quelle quotidiane che quelle sociali.
Mi arrabbio e non le tollero.
Mi fan un po' pena tutti quelli che non hanno opinioni, di solito guardano al loro piccolo mondo egoista senza preoccuparsi dell'altrui sorte.

Ma quello che davvero mi fa accapponare la pelle sono due persone:
Quelle che ci tendono a dirti che non ti faranno mai del male (se non hai intenzione, non mi avvisi)
e quelli che sono tolleranti a tutto.

Esprimere i propri giudizi con educazione non è non essere tollerante, ma avere una testa.
Una cavolo di testa che funziona.
Non addentratevi in argomenti che non vi compete, continuate a parlare di sesso, uomini, donne, gossip. Lasciate stare le bandiere pacifiste, chi lo è non lo mette in piazza perché¨ non ha bisogno di mostrarlo al mondo. Lo è. Punto.

Diffidate di quelli che usano i luoghi comuni come frasi stereotipate da dire come pappagalli.
Ascoltate attentamente cosa dicono degli altri, come si comportano, provocateli.
Sul blog, basta lasciare un commento in disaccordo e vedrete come la tolleranza cade come la torre di babele.
I santi non sono di questo mondo e di solito le persone molto tolleranti, son quelle indifferenti.

E discriminazione trattare qualcuno in modo tollerante solo perché¨ differente.
Se sei nero e pirla, te lo dico.
Se sei arabo e cretino, te lo dico.
E piantiamola con i volemmosi bennee!

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