domenica 16 settembre 2007

Oriana Fallaci

Forse amiamo chi ci somiglia o forse amiamo chi vorremmo essere e sappiamo di non poter esser mai.
Io ho amato Oriana da sempre, mi ricorda la mia compagna di crescita, Fabrizia.
Fabrizia e sua madre mi fecero leggere i primi libri.

Ho amato ogni parola di Oriana, ogni gesto, ogni opinione perchè sua anche se da me non condivisa.

C'è chi gioisce, dopotutto hanno gioito anche per il crollo delle torri gemelle, hanno gioito per i deboli massacrati, hanno gioito per ogni bomba, hanno fatto foto davanti ai resti di Sharm el Sheik, cosa vuoi che sia una donna?
Di idioti ce ne sono sempre, perchè per quanto tu non possa essere d'accordo con le idee di una persona, davanti alla morte dovresti avere rispetto.
Rispetto per una donna che è stata là mentre le bombe cadevano, che non ha avuto una vita facile, che ha anche avuto il coraggio di cambiare idea, di amare chi non le conveniva, di intervistare persone che disprezzava per capire. Capire, signore e signori, non lo si fa in una poltrona del soggiorno, bisognerebbe avere il coraggio di andare sul posto e vivere.
Sono arrabbiata.

Arrabbiata per quanti oggi, 15 settembre 2006, hanno gioito, hanno detto evviva.
Sono stata arrabbiata 11 settembre per quanti hanno urlato di gioia vedendo le persone buttarsi di sotto piuttosto che morire bruciate, arrabbiata per quanti hanno pensato ai titoli di borsa invece che alle vite umane, arrabbiata per tutti quelli che hanno detto Le sta bene.
Sfugge sempre il particolare che la pietà non sta a sinistra o destra, che non sta in America o in Medioriente, la pietà è per ogni essere umano che soffre. Non importa di che razza o credo, ma son innocenti.
Innocenti i libanesi che si son visti distruggere le proprie case con le bombe, innocenti le famiglie israeliane che aspettavano i missili libanesi, innocenti i lavoratori delle Twin Towers
Non cambia niente.
Nessuno se lo merita, non chi subisce i giochi di supremazia e di soldi da parte dei potenti, non
chi fatica a comprendere le ragioni della guerra santa e vorrebbe soltanto una vita tranquilla, una vita in pace.

Oriana Fallaci.
Rispetto.
E' stata giudicata, ripudiata con la rabbia e l'orgoglio, alla fine ottenendo esattamente l'effetto contrario. Non benzina sul fuoco ma piuttosto acqua, perchè la gente inorridita da tanta rabbia non si è riconosciuta.
Perchè prevale il buonismo piuttosto che accettare la parte più cattiva di noi, la peggiore. E ci vuole coraggio per urlarlo che siamo cattivi, che odiamo il prossimo, che non condividiamo le idee.
Ogni volta il suo nome dà adito a discussioni e riflessioni. Non importa che si sia d'accordo o meno, l'importante che se ne parli delle cose importanti che succedono nel mondo, da troppo tempo siamo come anestetizzati, non ci arrabbiamo più per niente al mondo. Basta non toglierci le letterine e le partite la domenica.

Il mondo brucia.
A nessuno importa.

Condividere o meno le idee della Fallaci non importa, è il cuore, l'anima che in ogni parola traspariva. Il sangue distillato di chi dice, io sono una giornalista ma non riesco ad essere senza opinioni, la mia la dico. Non come i nostri di giornalisti, che si fanno suggerire l'opinione dal partito politico che li rappresenta e loro come marionette ubbidiscono.

«Non mi sento di essere e non mi sentirò mai come un freddo registratore di ciò che vedo e sento, scrive nella prefazione a Intervista con la storia, il libro che le ha raccolte tutte» (1974).
«Su ogni esperienza personale lascio brandelli d'anima e partecipo a ciò che vedo o sento come se riguardasse me personalmente e dovessi prendere una posizione (infatti, ne prendo sempre una basata su una precisa scelta morale)».
(Italia libri)

La morale era sua, non era un capo di stato, era una scrittrice. Poteva avere un'opinione.
Vendono ancora Mein Kampf, certo per farci rendere conto di cosa ha generato il nazismo, eppure ci sono giovani che lo esaltano ancora.
L'ipocrisia è uno dei difetti del mondo che mi ha sempre fatto perdere la ragione, ci ammazziamo a casa nostra, negli stadi, per strada eppure davanti all'opinione di una signora, perchè di signora si tratta, rimaniamo inorriditi.
Giovedì 14 settembre Santoro ha intervistato Fabrizio Gatti che ha spiegato come vengono trattati i clandestini in Italia e noi facciamo i moralisti.

Oriana Fallaci ha dato scandalo con la rabbia e l'orgoglio, appunto Rabbia, non raziocinio. Rabbia. Peccato capitale. Peccato umano, sentimento di chi ha visto crollare davanti a sè le torri.
In Europa come reagiremmo se spazzassero via la torre Eiffel? O il Colosseo?
A leggere la biografia di Oriana viene da domandarsi come faceva tanto coraggio a stare dentro ad una piccola donna come lei.
Io piango la morte di una Donna, di una Persona Vera. Con difetti e virtù, ma non per questo meno intelligente ed eroica.

Nessun commento:

Posta un commento

LA REGOLA PRINCIPE:
Si commenta il post, non la Blogger.

Mi piace chi si firma

i compiti

  difficile tenere il diario, difficile seguire le regole. Ogni cosa che mi fa pensare alla dieta  o a un pranzo, una cena, un pasto equilib...