Si viene e si va, come in una stazione
Alcuni stanno salendo sul treno.
Altri ci si aggrappano mentre è già in corsa.
Altri ancora ci vorrebbero risalire.
Qualcuno rimane seduto accanto a te, al solito posto, il posto consunto di sempre quello che gli compete quello che si è meritato e che ti sei meritato.
Le fermate sono brevi per i più che ci passano accanto.
La stazione ghiacciata intristisce l'animo.
Il cuore rimane paralizzato. Si spera che il treno riparti presto.
In viaggio ci si osserva di sottecchi. Chi legge libri d'amore, chi ascolta musica.
Ognuno con la sua vita accanto, come fosse un angelo custode allacciato con un filo d'aquilone.
Ognuno convinto che il suo è il più bel libro, la più bella musica, la più grande lotta politica persi tutti nel proprio mondo per accorgersi dell'altrui mondo.
Tutti convinti che la loro storia non potrà annoiare nessuno.
Quelli diversi brillano. Io ne ho visti molto pochi, quasi nulli.
Sarà perché, si dice, di solito si sta con i nostri simili.
mercoledì 9 settembre 2009
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