lunedì 25 aprile 2011

10 anni e più

E' dal 1999 che non c'è giorno in cui mi alzi senza una novità nel mio corpo, un nuovo fastidio, un nuovo tarlo. L'ho messo così in punizione che oramai anche se lo coccolo rimane lì nell'angolo in attesa di un altro colpo inferto da me stessa.

2 commenti:

  1. E' un gioco al massacro che conosco bene. Un bel corpo e' un corpo amato. Son due braccia che stringono, due mani che toccano, due gambe che danzano. Il mio bel corpo cosi' tanto invidiato e soggetto per anni ad attenzioni moleste e' sempre stato, invece, molto odiato dalla sua proprietaria. Ho sempre provato ad aggiustarlo, nonostante non si fosse mai rotto. Ero io quella rotta. Poi ho conosciuto l'amore. Quello per me stessa intendo e ho cominciato chidendogli/mi scusa. Il tuo corpo e' un contenitore, la sua cura e' il contenuto. Ti abbraccio, da molto lontano.

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  2. E' stato un'insieme. Quello di costringere gli altri ad andare oltre l'aspetto fisico e poi tutto il resto. Continuo a chiedere perdono ma non mi ascolta.

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