martedì 4 agosto 2009

La vita è una cosa meravigliosa*

Post scaturito dalla lettura di SunOfYork



La vita è sacra dicono.
La vita è un diritto come lo è la morte.
Quando la sofferenza è tale o peggio l'indifferenza verso la stessa,
dovrebbe essere un diritto.

Il suicidio lascia una scia di sensi di colpa.
La scia di dolore, di cosa avremmo potuto fare o no.
Il doppio della morte semplice.

Ogni caso è a sé.
Penso che anche quelli che tentano il suicidio per avere attenzione
hanno una sofferenza tale da non riuscire ad esprimerla in altro modo.
Suppongo che chi lo faccia davvero non lo annunci.

La morte è ancora un tabù.
Il suicidio la vergogna.
Giudicando vite altrui che nemmeno abbiamo idea di come siano.
Perchè spesso non è così meravigliosa.

L'essere umano è strano.
Cerca la morte quando non ha nulla da temere, si aggrappa alla vita nei luoghi devastati da ogni genere di miseria umana.

Quello che mi frulla nella testa da molto tempo è che noi non siamo liberi.
Noi non siamo responsabili solo della Nostra vita.
Lo siamo anche della vita degli altri.
Per questo motivo, anche se difficoltoso, molta gente continua a camminare.

*Film di F. Cappa

Link utile, non si sa mai.

10 commenti:

  1. Mi ritrovo d'accordo con ambedue le posizioni, che però non riesco proprio a non vedere come contrastanti. Nel senso che è vero che nessuno può immaginare come sia (stata) la vita di un suicida, ma anche che nessuno di noi, come scrivi, dovrebbe esser davvero libero di decidere da sé, a discapito degli altri. E così, di nuovo, temo non ci possa essere una legge universale che descriva il caso.

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  2. no no, son d'accordo con te. hai esattamente colto il punto.

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  3. l'essere umano è strano e sono pienamente d'accordo, noi stessi siamo i responsabili delle nostre azioni, ma non sempre...la vita è un dono immenso, ma a volte la sofferenza ci porta ad uno stato di disperazione tale da annullare ogni minima certezza...non approvo chi si toglie la vita, ma capisco quanto un uomo può cadere in basso e non vede altra soluzione...non possiamo scegliere il nostro destino, ma solo accettarlo.

    buona serata!!!

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  4. Sopravvivere al suicidio di una persona cara è un casino. Anche se non c'è il senso di colpa per quello che avresti, forse, potuto fare in più per evitarlo non può non esserci il dolore della perdita, e poi la pietà per il calvario che chi si è tolto la vita ha dovuto percorrere, e la rabbia, l'odio, per essere stati abbandonati, perché il bene per te non è stato sufficiente. E i giudizi, pietosi e impietosi, sono tutti lì mescolati assieme. Insomma è un casino...

    Il film di Capra invece è una figata. È uno dei miei preferiti di sempre (e da sempre, che anche da bambino mi piaceva proprio e ogni Natale lo guardavo in televisione entusiasta). È una favola scritta splendidamente che mostra (in modo fin troppo esemplare, che la scrittura è geometrica e impeccabile) come alla vita di uno sia legata la vita di molti. E non è dvvvero un film sul suicidio, il suicidio è solo un espediente narrativo per raccontare quella favola lì.

    (naturalmente alla fine del film io piango sempre :)

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  5. No, il titolo del post mi è piombato in testa per il legame di uno ai molti e pure perchè è la frase che sento spesso quando si parla di suicidio.

    io l'ho visto moltissime volte e piango pure io :)
    che natale sarebbe?

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  6. Qualcuno ha detto che ci vuole più coraggio a continuare a vivere che a farla finita, me lo sono chiesta tante volte e non so dare veramente una risposta. Per via del mio lavoro mi sono trovata di sovente di fronte ai resti di tale azione ed ogni volta mi è tornata in mente quella frase. Chissà se prima della morte fisica bisogna essere morti dentro o se si sceglie questa strada prima di morire dentro?

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  7. E' uno dei miei film preferiti, lo hai visto? Adoro James Stewart

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  8. credo di averlo visto una decina di volte :)

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