- Mio padre aveva inventato Capodistria (mio cugino addirittura pensava che avesse inventato la scuola.)
- Se chiudevo gli occhi forte forte mi sarei svegliata in un cartone animato.
- Ogni oggetto aveva un’anima ed io ci parlavo.
- Nei film ogni volta che cantavano in inglese la voce diventava diversa, più bella, e quindi era un dato di fatto: se cantavi cambiavi voce.
- La Barbie era troppo alta per Big Jim
- Era impossibile che le persone al polo sud non cadessero dal mondo
venerdì 27 giugno 2008
Da bambina avevo un cicciobello nero e poche ma incrollabili convinzioni:
mercoledì 25 giugno 2008
Le infinite domande:
Se a me 100 colpi di spazzola ha fatto pena
ed invece è stato in classifica per mesi nella lista dei libri più venduti
sono io che non capisco niente
o il popolo bue che è coglione?

La descrizione uomo e buoi sotto l'immagine mi inquieta
ed invece è stato in classifica per mesi nella lista dei libri più venduti
sono io che non capisco niente
o il popolo bue che è coglione?
La descrizione uomo e buoi sotto l'immagine mi inquieta
sabato 21 giugno 2008
La pagliuzza
Non importa se avrai sconfitto una malattia mortale quando tornerai alla normalità
ti lamenterai per una piccola spina incastrata sotto pelle.
ti lamenterai per una piccola spina incastrata sotto pelle.
mercoledì 18 giugno 2008
martedì 17 giugno 2008
La stazione mi abbraccia, come una mamma che ti aspetta alla fine del binario.
Respiri l'aria dello smog come fosse davvero salutare, tutto ti è familiare. Dici Questa-è-casa-mia e ti muovi con disinvoltura dove altri si sentono sperduti.
Ma dopo qualche giorno Milano ti attanaglia, ti porta via il tempo, ti porta via il camminare lento e ti incita a correre per andare in nessun posto.
Milano è come una mamma, la ami, ma come tutte le mamme bisognerebbe viverle lontano.
Respiri l'aria dello smog come fosse davvero salutare, tutto ti è familiare. Dici Questa-è-casa-mia e ti muovi con disinvoltura dove altri si sentono sperduti.
Ma dopo qualche giorno Milano ti attanaglia, ti porta via il tempo, ti porta via il camminare lento e ti incita a correre per andare in nessun posto.
Milano è come una mamma, la ami, ma come tutte le mamme bisognerebbe viverle lontano.
domenica 15 giugno 2008
Alla finestra
In qualsiasi paesino vai ci sarà sempre la solita canzone anni 60 suonata dal vivo, a fianco un altro gruppetto che suona il liscio.
Tutto rimane immutato.
Io son sempre alla finestra del bagno che mi fumo una sigaretta, come quando avevo 18 anni e luca mi parlava dalla finestra superiore e mi batteva il cuore.
qualcuno torna a casa ubriaco, qualcuno ride ed io penso ancora una volta che non se non succede qualcosa potrei cominciare ad urlare e non finire più per almeno un anno.
Gli sguardi attorno sono tristi, quasi persino quelli dei bambini. I vecchi no. Eppure si dice che con gli anni perdi la voglia di vivere, eppure insieme ridono. e tanto. e forte. lo sguardo triste torna loro quando sono affiancati dai figli.
E’ che noi non abbiamo conosciuto la fame e la miseria? sarà questo il segreto tra noi e loro?
E per quanto noi abbiamo rinnegato ogni loro parola rimane il fatto che siamo una generazione... diciamo un paio di generazioni di infelici. Se non di più. Gente senza meta che vada e non sa dove andare.
Queste madri con i loro pargoli non sembrano così felici, son spente. I maschi non li osservo molto, forse perché non ritrovo Lo specchio di me stessa in loro.
Ogni volto manca di luce, quella degli occhi, vi ricordate? quella delle foto di noi ragazzini.
Eppure hanno ken e cicciobello tra le braccia ma niente famigliola felice.
Ho visto un paio di ragazzine stasera, erano vestite da puttane. E non per offesa. Oggettivamente da puttane.
Degli short a filo sedere, tacchi alti rossi, un top aderente e scollatissimo. Il trucco forte. Il papà di una di queste l’ha lasciata dicendole “fai la brava”
Forse pensano che se assomigliano alle veline saranno felici pure loro.
Io osservo.
Meglio osservare gli altri.
E cerco specchi che urlino al posto mio.
Tutto rimane immutato.
Io son sempre alla finestra del bagno che mi fumo una sigaretta, come quando avevo 18 anni e luca mi parlava dalla finestra superiore e mi batteva il cuore.
qualcuno torna a casa ubriaco, qualcuno ride ed io penso ancora una volta che non se non succede qualcosa potrei cominciare ad urlare e non finire più per almeno un anno.
Gli sguardi attorno sono tristi, quasi persino quelli dei bambini. I vecchi no. Eppure si dice che con gli anni perdi la voglia di vivere, eppure insieme ridono. e tanto. e forte. lo sguardo triste torna loro quando sono affiancati dai figli.
E’ che noi non abbiamo conosciuto la fame e la miseria? sarà questo il segreto tra noi e loro?
E per quanto noi abbiamo rinnegato ogni loro parola rimane il fatto che siamo una generazione... diciamo un paio di generazioni di infelici. Se non di più. Gente senza meta che vada e non sa dove andare.
Queste madri con i loro pargoli non sembrano così felici, son spente. I maschi non li osservo molto, forse perché non ritrovo Lo specchio di me stessa in loro.
Ogni volto manca di luce, quella degli occhi, vi ricordate? quella delle foto di noi ragazzini.
Eppure hanno ken e cicciobello tra le braccia ma niente famigliola felice.
Ho visto un paio di ragazzine stasera, erano vestite da puttane. E non per offesa. Oggettivamente da puttane.
Degli short a filo sedere, tacchi alti rossi, un top aderente e scollatissimo. Il trucco forte. Il papà di una di queste l’ha lasciata dicendole “fai la brava”
Forse pensano che se assomigliano alle veline saranno felici pure loro.
Io osservo.
Meglio osservare gli altri.
E cerco specchi che urlino al posto mio.
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