mercoledì 29 luglio 2009

Dalla mia parte

Passando dal Corriere ai commenti da Neru

E' semplice e scontato.
Mi hanno tirata su a favolette su come dovevo essere. Tutti intorno a parlare di matrimonio, di figli, di quando sarei stata grande e moglie e madre.
Così si faceva, così si diceva, così diceva il mondo.
Io mi ci sentivo stretta stretta.
Fin dalle prime cotte, i primi rapporti, mi mancava l'aria a stare con qualcuno.
Mi sentivo incatenata.

Era il susseguirsi sempre uguale del solito cliché. Io mi innamoravo, ci mettevamo insieme (si diceva così) stavamo insieme. Insieme.
Quando stai insieme per ovvie ragioni devi render conto delle tue azioni all'altro.
E' normale, lo facciamo con chiunque abbiamo una relazione affettiva.
Ma in quella amorosa si intensifica.
E' una cosa che mi provocava l'orticaria, nemmeno a 16 anni mi piaceva camminare mano nella mano, l'attaccamento, il non riuscire proprio a giustificare quei momenti in cui volevo star sola.
Certo dai 30 in poi è quasi normale, ma spiegarlo ad un ragazzino di 16 era come un rifiuto.
Il lasciarlo, la liberazione.

Si può opporsi dicendo che insomma erano cotte.
Ed è pure vero.
Ma gli anni passano e uno dopo l'altro o era quello che non mi voleva che io desideravo o gli altri li lasciavo a bordo strada.
Io imputavo tutto alla mia estrema sfortuna. L'altro era sempre colpevole, non mi amava, non mi capiva, il destino, quello che era.
Fino a quando qualcuno che non credeva al destino, mi domandò, perchè?

Perchè la scelta sempre delle persone sbagliate?
perchè non riuscire a sostenere una storia per più di qualche mese se quello che si desidera, o si crede di desiderare è il matrimonio?
Possibile che sia semplicemente sfortuna?

No, ero io.
Io che proprio non mi ci ritrovo in questa forma di convivenza, di insieme.
Ma riconoscerlo non era facile. Era tutto quello che la società diceva che dovevo volere.

Ancora scalpito al primo sentore di Legame.
Ancora sbuffo dopo il-primo-tempo dell'innamoramento che dura sempre meno.

E se Paola si sveglia nel letto pensando a cosa ha sbagliato, io sollevata nel non trovare nessuno a mio fianco.

Io ero l'artefice del mio destino.
Lo guidavo sapendo esattamente dove mi avrebbe portata.

Non so cosa sarà il mio futuro.
So che ancora la gente non ci crede che a me sta bene così.
Perchè tutti bramano la coppia, no?
Perchè le persone tendono ad attribuirti i loro sentimenti.
Mi han regalato un libro. Non l'ho mai aperto.

Io credo che le donne vogliano un uomo accanto ad ogni costo.
Complemento. si.
Unicità, no.
Unico scopo e solo della vita in cui il resto diventa nulla.
Questo mi rimane oscuro.

Ci sono donne nel mondo alle quali aspirarsi, che prendono frustate, che fanno, che hanno ideali, che lottano e non hanno l'idea fissa dell'amore e della bellezza.
Pensare di essere fallita perchè non accoppiata... quando troppo è troppo. E' una cagata.
Quindi non siete pronte per un rapporto di coppia reale.

**Allie McBeal
L'amore è un equazione: da un me e un te si arriva a un noi, molto semplice.
Quello che voglio dire è che alla base di un noi c'è sempre un te e un me e se il me è ancora in fase di perfezionamento, per l'amor del cielo, non cominciare a costruire il noi!
Richard

13 commenti:

  1. sia chiaro, io non rileggo il post manco morta :)

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  2. meno male, sennò i correttori di bozze che fine farebbero?

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  3. cmq
    chi conosce il sapore della libertà poi non sa più rinunciarci, e non è una cosa facile da condividere...

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  4. per me non fare coppia è una tara. non dico che sia così per tutti, la vivo in questo modo: io sono solo e non sono capace di cambiare questo status.
    non mi dispiace la solitudine anzi, spesso la cerco.
    non so davvero cosa significhi stare in coppia, in quel frammento di vita che ho condiviso con qualcuno mi sono trovato bene e male. forse pecco di presunzione nel dire che in circostanze diverse non avrei mandato tutto all'aria, sono ben conscio che nello stare insieme c'è il pro e il contro. come in ogni altra cosa ovviamente. ma non sono qui a raccontarti delle mie rarefatte vicissitudini d'amore.
    invece voglio solo dirti a me manca qualcosa, sento di non aver compiuto un passo indispensabile che -di solito- la vita offre di fare. avere una famiglia è per me qualcosa di inconcepibile ormai e sono certo che non ci perderò il sonno, ma resta comunque qualcosa d'importante che non ho realizzato -non sono nemmeno andato in africa a salvare bambini mutilati o deperiti, non ho aizzato folle contro un governo dittatoriale, non ho scoperto alcun gene o una particella subatomica né vinto medaglie d'oro, ma di questo non mi rammarico. Ho invece il rammarico di non aver saputo mettere al mio fianco una persona amata e di non aver potuto spiegare a mio figlio perché il cielo è blu. questo mi spiace, questo credo sia ormai irrealizzabile e sempre questo mi fa sentire non un gradino sotto, ma un intera scalinata indietro rispetto al più imbecille dei miei conoscenti che però, l'imbecille, moglie e figli è riuscito ad averli.
    cantava Vasco: credi che basti avere un figlio, per essere uomo e non un coniglio. No, non è questo che credo e spero di non averlo lasciato intendere.

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  5. è un desiderio comprensibile.
    Mancare qualcosa e sentirsi falliti ed inutili son due cose diverse però

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  6. il passo successivo? sì, l'amore è una sonora sciocchezza se preso sul serio... per fortuna l'amicizia e altri valori umani si fanno sentire... ^^

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  7. A me non dispiace la mia vita di coppia, pero' amo anche la mia liberta', sono fortunata perche' il mio compagno la pensa come me...pero' nonostante questo ti posso assicurare che non abbiamo mai passeggiato mai mano nella mano! :)

    Fatasenzaali

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  8. Io credo che le donne vogliano un uomo accanto ad ogni costo

    Sempre bello essere etichettati
    (aggiungerei da chi un tempo diceva di odiare essere etichettati, ma non potendo commentare la blogger lo metto tra parentesi, sicura di essere cancellata, sperando almeno di essere letta)
    Ciao

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  9. Dovevo scrivere Certe donne. No non sarai cancellata sai mollie.
    Son finiti i tempi in cui mi incazzavo quando mi si attaccava.
    Non ho riletto il post.
    Son partita da un certo link. Del corriere della sera.
    Ma è la frase, un'unica frase tutto quel che conta, vero?

    Sai perchè non si commenta la blogger? perché per un refuso succedono cose così. Se una si sente presa in causa non è colpa mia

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  10. Anche io credo che tantissime, troppe, donne bramino avere un uomo accanto, a tutti i costi appunto. Mi pare anche di vedere un ritorno a questo negli ultimi anni. Come se davvero la "conoscenza" ci avesse rese consapevoli, ma incapaci di insegnare alle nostre figlie quello in cui noi crediamo (ma quante ci credono veramente e quante hanno fatto, come si dice, di necessità virtù?). Ho capito che ancora troppe donne hanno bisogno di essere "la moglie di..." per sentirsi qualcuno, come se essere se stesse non bastasse. Queste cose mi mettono un po' di tristezza perchè significa che siamo ancora ben lontane da considerare noi stesse come PERSONE finite. Se lo pensiamo di noi ed agiamo di conseguenza, come poi possiamo pretendere che gli altri ci vedano diversamente?

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  11. Pensavo fosse scritto oggi. Mi è venuto il sospetto fosse del passato per il numero di commenti.
    Non so, io ho famiglia, esattamente negli stereotipi con cui sono cresciuto, però non ho mai visto una diminuzione in chi non ce l'ha, ecco, non l'ho mai percepito come un mutilato se lui non diceva esplicitamente di esserlo.

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  12. Anche io pensavo fosse scritto oggi, avevo pure preparato un commento...

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  13. Ognuno è come è. Ci sono donne che hanno bisogno di essere mogli. Altre che hanno bisogno di sentirsi libere. E poi ce ne sono altre e altre ancora. C'è chi vuole una famiglia, chi vuole avere dei figli e chi non vuole questo perchè dalla vita cerca altro. Il problema è nostro che cerchiamo di etichettare ogni cosa bianca o nera, bella o brutta, buona o cattiva. Bisogna accettare le persone per quello che sono e prendere sempre il meglio (che ci possono dare) da loro.
    Melorio

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