giovedì 18 novembre 2010

Io non sono precaria.
Lo sono stata un un anno, non per mia volontà ma perché così si faceva. Mi chiamavano freelance.
Ma va, freelance un cavolo. Facevo 12 ore al giorno e mi occupato di tutto.

Ho vissuto sulla mia pelle il mobbing, lo stipendio basso perché non raccomandata o perché non so vendere il culo, pago ancora il fatto di essere donna e il mio caratteraccio. Ma sono assunta.
Pro: ferie pagate, malattie, tasse pagate.
Tutela? no. direi di no, se vogliono licenziare lo fanno con la buona uscita dall'oggi al domani.
Pensione? direi di no nemmeno quella.
Ma è giusto così.
Se dobbiamo in qualche modo cambiare i contratti, facciamolo. Ma che l'assunzione sia d'obbligo.
Che ci sia un minimo per vivere degnamente, che non sia normale dire:
ma tu un lavoro ce l'hai e ti deve bastare.
Tutti si lamentano. Ma giuliana ha pubblicicizzato una manifestazione che si farà il 27 novembre.
Nessuno ha condiviso o altro.
Allora è vero che volevate solo il clamore di una persona che faceva lo sciopero della fame, per ritrovare i vostri anni da studenti oppure solo per fare la figura dei "buoni".
Che vi piaccia o no è dai sindacati che si deve andare. Cambiamoli questi sindacati.



Nota a margine. Magari non conosco bene le leggi, ma mi è chiaro cosa è giusto e cosa è sbagliato

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