lunedì 24 maggio 2010

Fahrenheit 451. IL TEXAS RISCRIVE LA STORIA.*

L'ho appena iniziato, non so dove mi porteranno le altre pagine ma dall'inizio sembra evidente che tutto ciò che non piace va bruciato e cancellato.
Molti di noi hanno l'ideale americano, vuoi per i film, vuoi per propaganda, vuoi perché hanno vinto. Sappiamo ora che quell'ideale non esiste, abbiamo aperto gli occhi e abbiamo visto la povertà estrema e la sanità, il razzismo ma ciononostante (almeno io) avevo l'illusione della libertà che si respira laggiù.
Insomma lì si combattè per abolire la schivitù, lì si fecero le lotte per i diritti civili, lì è la potenza del bastardo. Di ciò che crea il mescolare tante razze (purtroppo per i nativi, ma questo è un altro discorso) e si dice che lì l'informazione è libera. Lì qualcuno fece Un sogno che si realizzò.
Ora hanno un presidente dai mille colori bianco, rosso, nero.
Eppure Lì bruciano i libri. Annientano la scienza [L'anno scorso il provveditorato del Texas modificò i libri di scienze mettendo in discussione il darwinismo, le teorie sulla formazione delle cellule e il Big Bang, aprendo quindi la porta alla spiegazione cristiana dell'origine dell'universo: la creazione.*] e cancellano un presidente e la guerra di Guerra di secessione.
Cancellano le vittorie dell'umanità.
Come se l'Italia, invece di voler cancellare quel pezzo di storia vergognosa della seconda guerra mondiale, cancellasse chi si ribellò al regime fascista.
Poi le leggi contro i clandestini (ma non esistevano già? bisogna per forza inasprirle sempre e solo contro i più deboli?).
Io sono intollerante. Ma con chi conosco, con chi mi rompe le balle, con queste persone che non so neppure se meritano tutta la bellezza che ci dona universo, intelligenza e natura. Sorrido. Come se la Terra fosse nostra. Come se la una zolla di terra fosse nostra. Come se potessimo accampare diritti perché abbiamo una vita economica media.
Questo clima in tutto il mondo mi fa veramente paura. Questa intolleranza, questo voler vedere il nemico a tutti i costi per incolparlo dei nostri dolori o delle nostre perdite a me fa terrore. Io divento un persona sociale, elevata ed intelligente in confronto a queste gregge ignorante che invade la Terra.
Torniamo indietro a grandi passi. La donna oggetto. L'ignoranza. La religione. L'oscurità. La censura. Basta che non ci portano via il nostro schermo al plasma, la playstation, il suv e l'ipod.
Si allontana sempre più il mio di sogno. Quello che assomiglia alla storia degli umani in Star Trek ma il futuro prende la forma di 1984 o di questo libro appena iniziato.

*Il sole 24 ore

4 commenti:

  1. gli USA sono il paese delle mille contraddizioni...
    del romanzo ne parliamo quando l'hai finito

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  2. Il romanzo è speciale, in particolare al finale. Ad un certo punto anche quelli di Star Trek hanno pensato che fosse meglio cambiare aria e lasciare la Terra.
    Ben ritrovata

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  3. Vedrai che amerai quel libro visceralmente e aumenterà lo schifo per chi vuole riscrivere/nascondere la storia cancellandola dai libri
    Trippi

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  4. http://www.youtube.com/watch?v=N6kb3CBPzX4

    L'idea del video mi piace ed è attinente, a mio parere.
    Io non ho mai visto gli stati uniti come un faro, forse nell'infanzia... ma poi mi è parso chiaro che se un paese è disposto a commerciare tutto prima o poi si vende anche l'anima.
    E' quello che hanno fatto gli stati uniti; è quello che salva (ancora per una trentina d'anni) l'europa. Ma il loro modello è vincente, e vedrai che...
    Comunque io, come credo di aver già detto altrove, sono piuttosto marxista nella spiegazione dei fenomeni sociali, e vi leggo sempre una radice economica. I grandi moti di libertà soggiacciono sempre, credo, ad una necessità di ampliare il mercato, perché chi è sottomesso non consuma. Dunque in una realtà capitalista si ha la massimizzazione della libertà come side effect, e altri regimi (perché il capitalismo è il regime del mercato: dato che niente di ciò che si oppone al mercato riesce a spuntarla, indipendentemente da quanto sia forte: cfr chiesa cattolica) vedranno una restrizione proporzionale della libertà. Il fatto di ridurre l'uomo a semplice consumatore è una aberrazione terribile, ma si vende bene, perché si spaccia come libertà.
    Avrei altro da dire, ma la mia tirata la termino, qui per ora.

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