giovedì 30 dicembre 2010

Mia madre oggi ha pianto alla notizia.

Bulimia, anoressia, Bed

Leyla
Olieviero Toscani definì la sua campagna pubblicitaria con Isabelle «una sorta di Urlo di Munch». Ma è stato un urlo nel silenzio.

La bulimia, anoressia , i disturbi dell'alimentazione sono cancri.
E' dolore puro.
Quella pubblicità fu messa al bando da tutte le organizzazioni.
Solo gli ignoranti in merito potevano pensare che fosse un monito. Per i malati fu un invito
Oliviero Toscani un cretino.
Quel monito era solo per le persona sane, ma le persone anche sane sono ossessionate dall'aspetto fisico (ovviamente si parla in generale)

Poi era assolutamente  ipocrita, no alla bulimia e all'anoressia ma le modelle sono pelle e ossa, si inneggia al fisico in ogni trasmissione, le persone in carne si salvano solo se sono autoironiche perchè sembra normale che bisogna deriderle.

Le anoressiche muoiono. Muoiono anche le bulimiche, a volte lo stomaco si spacca, chi soffre di BED muore per infarto.
Sto leggendo "Ancora dalla parte delle bambine", pensare che una persona si rovini solo per diventare una modella è solamente da ignoranti in materia.

Qui un blog

mercoledì 29 dicembre 2010

Prologo




La mia fissazione per il corpo delle donne, per il femminismo, del percepire quel pesante fardello di essere bambina o femmina ha origine molto lontane.
Io lo so che è un chiodo fisso.
So persino perché me la prendo con le femmine che stanno al gioco, perché riducono le poche ad essere mosche bianche, almeno nella realtà in cui vivo io.

Il femminismo diceva
E' mia e la gestico io.
Allora il fatto di usare il proprio corpo per ottenere qualcosa non è una liberazione, ma assomiglia molto alla prostituzione.
Qualunque cosa si voglia.

Il fatto di entrare in una stanza in cui parlano le donne, sia fisicamente che virtualmente e l'argomento del giorno son Ricette, uomini, smalti e mestruazioni mi svilisce in primis come persona e in secondo luogo perché non mi riconosco con le mie simili.

Siamo tornate negli anni 50. Un due tre. Forse ci siamo sempre rimaste. Ma almeno prima un qualche moto di ribellione c'era, ora invece è socialmente accettato anzi e il fare le oche (quando non è davvero un cervello piccolo che suggerisce) avvilisce l'intelligenze.

Il sentirsi nulla a 30 anni senza un uomo è solamente educazione errata.

Poi se ogni giorno sento frasi tipo: avrà le mestruazioni, deve aver bisogno di una bella ripassata o certi commenti a voce alta di tette e culi è che non è cambiato nulla, si è solo dimenticati l'educazione.
La tempesta sembra passata.
Se qualcuno facesse del mio post una burla, non lo denuncio perché non ho soldi, lo aspetto sotto casa direttamente.

martedì 28 dicembre 2010

Per lenire tutto questo ho bisogno di sentire affetto ed amore. E' l'unica medicina.

La rabbia

Questa rabbia è spropositata e so da dove arriva.
- è ingiusto che certe persone abbiano a che fare con le malattie così a lungo nel tempo, cambiando solo i personaggi.

- Rabbia perché non riesco ancora ad accettare che i miei son diventati figli.

- Son io il sole. Cioè le persone ovviamente interagiscono con me in base a come sono io in quel momento, più splendo più si avvicinano, più cade il buio più si allontano. E' colpa di lei, di mia nonna che mi ha insegnato quel tipo di affetto che c'è nonostante il buio e lei ora non c'è più

- mi han portato via tutte le persone che amavo di più, mi rimangono i miei genitori, uno di loro rischia adesso. So che un giorno se ne andranno, ma ora ancora non sono pronta.

- mi fa così male il mondo che è tangibile, son coltelli, mi fa male l'indiffernza, il tutto è lecito, mi fanno male tutto quello che mi gravita attorno che fin da bimba non riuscivo ad accettare

- mi fa male il Mondo il telegiornale, le notizie di peace report che a nessuno interessa basta che si abbia ipad in mano, mi fa male la politica, la cronaca, gli esteri persino il cinepanettone e la cultura di oggi, del 2010 che non c'è più

- Mi fa male il tempo che scorre, che tra un po' saranno 41 anni e non ho concluso niente, quel che avevo conquistato nel lavoro la crisi me l'ha portato via, ed io avevo solo quello.

- E non accetto questo pensiero serpente che sussurra ancora e ancora non è morto. che mi dice brutte cose ma che la società mi conferma ogni giorno che ha ragione Lui.

Tutto questo fa che la mia rabbia sia rivolta a me perché mi fa male tutto questo.
Sono furiosa. Furiosa con il mondo. Furiosa con tutto quel che mi circonda. Furiosa con me.
Sono arrabbiata proprio come quei bambini che si mettono ad urlare.
una rabbia così feroce che non riesco a respirare

lunedì 27 dicembre 2010

E' un macigno che mi porto addosso da mesi, anzi anni, da mesi è diventato solo più pesante. Credo di essere arrivata al capolinea, credo che oggi e adesso i lividi facciamo ancora più male del solito, sarà il cambiamento di stagione, non lo so. Sono prosciugata. Non ho più niente da dare, né sorrisi, né altro. Game over.

domenica 26 dicembre 2010

Perché "L'anno della cometa"

L'anno della cometa non è stato di per sé speciale,
lo era ogni volta che alzavo gli occhi al cielo e la vedevi lì, come in un quadro, a ricordarti che qui siamo piccoli
che lì c'è l'universo, che è maestoso e bello, cattivo e buono, che una cosa così bella è in realtà fredda
Era lì, la cometa, per tutta l'estate.
Era magica e non era ghiaccio e roccia, era il divenire possibile quello che pensavi impossibile.


Perchè usciti di qui si ricomincia da capo e ci sono tante cose da mettere a posto.
(...)
dirgli che c'è sempre la possibilità di andare avanti.
E vorrei che anche gli altri lo sapessero che c'è ancora una parola,
magari banale, magari retorica,
che si può non buttare via e che è sempre da tenere vicino,
magari seduto mentre si mangi accanto,
o mentre si viaggia su un tram
o seduta dietro sul sellino della moto
o dove volete voi
una parola che assomiglia molto alla parola Speranza.
Claudio Baglioni

Quale vergogna?

Fotografo: David Trood

Da quando sono tutti social e i blog non li legge più nessuno, mi viene più naturale usare questo spazio come facevo un tempo.
Andarmene in giro nuda dentro questo luogo solo mio.

Nota a margine.
Stamattina ennesimo ruolo da psicologa spiccia (oramai son giorni e giorni)

Ho vomitato due volte in due sere
Il vino non ha nessun effetto se tu non vuoi che  ne abbia
La pelle fa male
Ho preso coscienza del mio O sei con me o contro di me

ed ho un leggera misantropia
Eh no, non mi basta

sabato 25 dicembre 2010

La famigghia

Strano come da bambina isolata e non capita ora ho il totale rispetto o quasi.
Si commuovono se mi vedono, come una concessione, come se io fossi una regina che dedica tempo.
E in realtà è così.
Ma è stato un poco divertente.
Le solite cose. Liti. Parolacce. Cavolate. Brindisi.
Parliano male degli assenti.
Una cosa già vista e rivista.
Proprio come in life on mars
ma oggi l'ho presa con lo spirito giusto, dopo due bicchieri di vino, e poi l'amore fa fare questo ed altri sacrifici.
Unica cosa troppo divertente.
So che siamo in minoranza. So anche che son tutti leghisti/fascisti terroni
ad un certo punto ho esclamato:
Allora, parliamo di politica?
Boato!
Mussolini, Berlusconi, giudici.
Non sanno nulla. Nulla.
Io dalla mia qualche cosa so. e lo dico così convinta che niente, non ci riescono a battermi
E al suono, se berlusconi deve essere condannato
la loro risposta scontata
Anche gli altri!
ed io sì.

e poi me ne sono andata.
Credo continuassero a parlarne :D e così tra la tombola e mussolini chissà chi ha vinto.

Happy Xmas (War Is Over) - John Lennon

Regali

Una lettera.
Un libro così ben azzeccato da averlo ricevuto doppio ed una sonora risata di compiacimento per chi mi conosce.
Un messaggio.
Un grazie, non so perchè, ma è così.
Un dvd da guardare insieme ad una persona speciale.
Un sms con scritto "Auguri, qualunque cazzo voglia dire..." altra risata
Un sms di un'amica che mi manca.
Il tramonto su marte
Il cioccolato ed i miei bambini accontenta. Sì son i miei bambini. 

« Chiunque salva una vita salva il mondo intero. »

venerdì 24 dicembre 2010

Il muro del pianto - ermeticamente solo io credo che capirò

La finzione di per sé è qualcosa che odio, devo recitare ogni giorno in ufficio. Recitare nelle mie ore d'aria è ancora più pesante ma in questi mesi ho imparato a farlo lo stesso.
Qui non ho voglia di recitare.

Il natale non mi piace per la serie di motivi che ho già elencato in precedenza, ma a te che piace, perché non mi son arrivati gli auguri? Eppure io ho fatto lo sforzo di farli con le mie manine sante.

E' la vigilia, mi son svegliata alle 6.
Un due tre la rabbia era già nell'aria, la sceneggiatura già scritta e riscritta.
Non solo son la donna ma ora anche uomo, ora anche la sola adulta, ora vedo il mio mondo sgretolarsi tra le mie mani e non posso farci niente.

Per quante parole o gesti non sono mai abbastanza
per quanto io mi sacrifichi non è mai abbastanza
non è mai abbastanza
ed allora mi sento vittima, la gazzella che viene sbranata dai leoni

No, non rimane nulla alla fine.

se non fossi sicura di non essere incinta ci penserei più
perché è diventato anche questo un appuntamento quotidiano.

E poi no. No. No e basta.
non c'è allegria, non basta tutto la buona volontà,
non basta, non le basta mai.
non basta mai a nessuno.

Nessuno. Toh, non c'è nessuno.
che novità
e al grido: anche noi abbiamo i nostri problemi
mi permetto di dire un liberatorio
e chi se ne fotte?

La vigilia

Che poi non è che ne rimane poi molto di quel che continuate a prendere.

Regali

[...]
Mi spiace sentirti spesso arrabbiata o triste, ma chi sono io, poi, per dire che è così? Insomma, mi piaci così, perchè sei davvero sincera.
E' un piacere ed un onore averti come Amica.
Un abbraccio forte.
Daniele

Non credo

Fotografo: RubberBall Productions

Non credo in nessuna religione, nemmeno nell’ateismo

non credo che mai potrò andare d’accordo con la massa o i piccoli gruppi di 300 persone, le persone insieme si comportano come i lupi

non credo che riuscirò mai a stimare donne che usano il loro corpo per ottenere quel che vogliono

non credo che riuscirò mai a stimare uomini che usano l’aggressione anche non fisica con le donne

non credo che riusciranno mai ad interessarmi thread o post che spiegano come si mette uno smalto, quelli del yep, quelli che non dicono mai niente per non esporsi (almeno spero), quelli del DENIGRIAMO TUTTI INSIEME UNA PERSONA PERCHE’ NOI SIAMO FIGHI, quelli che poi li guardi e abbassano gli occhi

non credo che le persone siano davvero felici. lo scrivono per sembrare brillanti, ma non lo sono.

non credo che bere ogni sera o farsi le canni comporti la serenità di spirito che c’è se non lo fai

non credo negli slogan ribattuti e manco pensati

non credo che mi piacerà mai foursquare

non credo a chi sparisce senza una parola, è solo codardia

non credo che le decisioni si prendano solo da una parte, se ci tieni ad una persona per amicizia, affetto o amora, ci provi a rincorrerla

non credo che alcuni rientreranno mai più nella mia vita

non credo nei buonisti, di solito sono dei codardi

e rimane una domanda, perché ti ho nei contatti se non mi rivolgi la parola?

Il buono di me.

E’ che mi arrabbio facilmente forse, ma esattamente nella stessa maniera passa.

Non ricordo più nemmeno le parole esatte di xxx o di altri, mi ricordo solo il vago senso di dover scappare.
Questo lo ricordo ed allora li lascio alla fermata oltrepassata della stazione.

Per il resto così va via, il malessere, il per mio rimanerci male.
Dimentico in fretta. Il rancore è qualcosa che fortunatamente non mi appartiene.

Credo sia una qualità

mercoledì 22 dicembre 2010

La lista di natale

Vorrei una lettera. Scritta a mano o per email non importa. Una lettera da conservare per lenire il male.

lunedì 20 dicembre 2010

Il niente

Fotografia SuperStock

Delicatamente passa la bufera
domani ce ne sarà un'altra ma non preoccupiamocene oggi.

In alcune bufere le persone spariscono anche solo per un attimo,
io sono avvezza al domani. Oggi è già per sempre.
Ci sei, ci sarai, ci sei stato.

L'abitudine oramai a svegliarmi dai miei incubi da sola
a pensare a cambiare il pigiama bagnato
l'abitudine di non pensare che qualcuno possa aiutarmi
ma partire dal presupposto che devo farlo io

Eppure mi rendo conto che non dovrebbe essere così.
Delicatamente finalmente cade il suono del silenzio
sento come una fine
non un inizio
una fine incombente.

E' lì pronta ad attendermi ed io mi ci perdo dentro sollevata

 

domenica 19 dicembre 2010

Grazie a Grilloz :**








neopapà

Grazie Cienfuegos

game over

voglio per un giorno tornare figlia
voglio per un giorno una figura protettiva che dica che andrà tutto bene

Questioni di opinioni

Io credo che essere una signora è rifereri ad un amico di cui si è fatto nome e cognome che viene insultato o preso in giro in un gruppo con 180 persone.
Essere una signore è non scrivere post privati sulle persone senza che queste possano intervenire.
A meno ché non vi abbia mandato la foto del suo pene.

Che pena

sabato 18 dicembre 2010

Grazie giuliana :*

cose che mi fanno piacere

Ciao Cri
sono un po' di corsa :) siccome sono molto silente non volevo che pensassi male ... è che sono un po' preso da mille fronti. Stasera dopo le 21 sono sicuramente a casa
buon pomeriggio :)

Caro diario

Come sono triste. Sola. E vorrei non sentirmi più così. Vorrei sentire qualcosa. Calore e bene.
Purtroppo non ci aiutano.
Purtroppo pensano sempre a loro.
Purtroppo hanno ancora attaccato lei, invece di sollevarmi dai problemi, me li creano.
Purtroppo tante cose.

venerdì 17 dicembre 2010

La gente è cattiva*

*Cri
Nota dell'autrice. Chiamasi la gente la massa. Chiamo persone i singoli. Insiem la gente è cattiva
*G
adesso non vorrei fare filosofia, ma secondo te
a) la gente è cattiva quando si mette insieme (cioè le persone sono
buone ma insieme diventano cattive)
b) la maggioranza della gente è cattiva e ci sono persone buone?
*Cri
io ho la teoria del branco. come sai le persone si sentono meglio se
fanno parte di una comunità. in quella comunità di solito perdono un
pezzetto del cervello e diventa cattiva semplicemente se la comunità è
cattiva. l'accettazione, studi di psicologia insegnano, è uno dei
bisogno primari dell'uomo. la collettività.

*ma non tutta

mercoledì 15 dicembre 2010

Ispirata

da lui.
Tutto l'anno
Mi piace fare i regali quando ho voglia, quando mi si accende la lampadina, mi piace fare domande a trabocchetto ma questo vale per tutto l'anno.
Mi piacciono i pacchetti e vorrei saperli fare bene come la mia collega che usa frutta secchi corda e carta riciclata.
Mi piacciono i biglietti. Ma non li so fare, perché scrivo molto e mi resta poco da dire poi. Ma li conservo tutti




Quando sento il Natale e son due anni che proprio questo propensione verso il prossimo non ce l'ho, mi invento una storia. La storia dei sette peccati capitali o dei sensi. Piccoli pensieri che si incastrano come a mosaico. Ed allora vado nei mercatini in cerca della storia per ognuno.
e regalo caramelle ai colleghi, si proprio quelle curve bianche e rosse

e ci sono i riti.
Ma non è questo il natale di cui ho voglia e il mio natale finisce quando noi apriamo i pacchi il 24 sera. Dopo non mi interessa più. Non per me, ma per vedere ancora quella sorpresa o quella commozione che solo di chi ha conosciuto la povertà.

L'attenzione

Non ho mai sopportato che alcuni cari non leggano questo blog. E' un po' come non prestarmi attenzione.

Io invece non mi perdo una parola delle persone che mi stanno a cuore. Almeno il titolo e l'argomento.

martedì 14 dicembre 2010

Dietro le quinte: LA LISTA

Dietro le quinte: LA LISTA

Basta guardare i commenti per capire come va il mondo.

Cemento

Sta tornando. Lo sento ed è freddo. Ma è come in un cartone animato. Un due tre. È già qua. Chiuso. Silenzio in sala.

La dignità

Berlusconi ottiene la fiducia. Berlusconi si è comperato i voti dicono.
Ho delle certezze.

  1. Non saprei chi votare. A parte la Bonino, non saprei proprio a chi concederla la mia fiducia.
  2. Io ho già dimostrato che non sono in vendita, più volte nella mia vita, vendo quel poco che ho per mangiare e vestirmi. Il resto non mi interessa.
  3. Sono assolutamente stufa da anni di votare contro. Ho degli ideali e dei valori. E questi valori, cazzo, non sono in vendita. Ma chi siete voi che avete venduto cemento che non è cemento, avete fatto fatture per costruzioni mai costruite, strade invisibili. Chi siete?
  4. E chi siete voi altri che vi sta bene uno che ha imbrogliato, uno che vi ha in mano tutto, uno che era il pupillo di Crazi, diovostro! Stavamo bene? e certo come chiedere in banca i prestiti, ci vai in vacanza, ma poi quei soldi li devi ridare.
  5. E ora, voi che avete voluto tutto questo. Che odiate i meridionali, che pensate che furbizia sia giustizia, che odiate i clandestini. Voi, vi starà bene tutto quello che vi capiterà. 
  6. Ma secondo voi? vi ha tirato via ICI e questo era una buona ragione? ma siete cretini?
Sono arrabbiata. Indignata. Schifata. Stufa.
Non è compito mio trovare soluzione, ma vostra, miei stipendiati. Vostra! io il mio lavoro lo faccio egregiamente e ne do conto ai miei datori di lavoro.
  1. Non 

Regali di natale Io a Silvia, Silvia a me



lunedì 13 dicembre 2010

Dio mio come sono caduta in basso

Se non vado d'accordo con molti, è ovvio che son io ad avere dei limiti. Limiti miei, pregi o difetti. Nei momenti più bui non lascio correre. Difetto anche nel voler approffondire. Il profondo è rischioso. Meglio essere leggeri. Ma la leggerezza non mi è consona. E se arrivo a desiderare di far pena per ricevere comprensione il titolo del post la dice lunga

domenica 12 dicembre 2010

Ho perso



Ho avuto Natali molto felici da bambina. Me li ricordo tutti. Quelli a Milano e quelli a Parigi.
Erano tempi si aspettava il natale per mangiare cose buone, erano tempi in cui si dormiva in 6 in un letto e i regali erano attesi. Un regalo per natale, uno per il compleanno.
Erano tempi felici anche se poveri.

Non mi piace il Natale, perché?
Il primo lutto risale all'incidente del socio di mio padre. Il post cena natalizia. Schianto mortale. Aveva 33 anni.
Poi di seguito.
Mi mancano tutti. Non so perché mi son venuti a mancare le persone che più ho amato.
Brigida, i nonni preferiti, zii.
10 o 12 funerali. Non li ricordo bene. Ogni anno uno se ne va.
Ogni anno lo si aspetta come qualcosa di scontato.
Me li ricordo quegli anni.
Aspettavo morte come si aspetta un compleanno.
Sai che arriverà.

Non mi piace il Natale, mi ricorda chi manca all'appello.
Non mi piace perché non ho figli, quindi non ha senso.
Non mi piace perché la conoscenza porta potere ma anche dolore.
Conosco tutti troppo bene e il sangue non fa famiglia.

Rimaniamo noi tre, ma tre con desideri diversi.
Tre con la voglia ognuno di passare il Natale in modo diverso.

Quest'anno in realtà il 25 lo vorrei passare con i miei amici.
a cui voglio bene, che li ho scelti, che non sono capitati ma trovati.
Fare una festa vera di vino e risa.
E pacchetti e leggerezza.
Questo vorrei.

sabato 11 dicembre 2010

se uscissi con un uomo e aprisse ipad o iphone o qualcunque altra cosa, non mi vedrebbe mai più.
Noi ci possiamo raccontare un sacco di cavolate
ma nel dolore siamo soli
come nella felicità
ma in quella non ci sentiamo soli.

La cintura di orione - Sirio - Pleiadi

Non trovo una foto che renda giustizia alla sorpesa che ho visto oggi a Milano.
Era limpido e finalmente le ho distinte una dall'altra.
Le stelle, il cielo di notte.
E' proprio questa bellezza che mi rende la gioia e la grazia di esistere.

Dalì: Visceralmente, mi ribello! Reclamo una vita nell’Aldilà con la persistenza della memoria.

Parliamo di cose serie. Dalì. Il genio.
La stanza che più mi ha colpita è quella del male.
La sofferenza e il dolore è tangibile, in ogni pennellata.



Stanza dell’Immaginario
Amo pittura paranoica, forse perché mi da l'idea precisa che niente è come sembra





Mi è piaciuto tutto? no.
Ha saputo far tutto? sì

La stanza di Mae è maestosa.

Ma l'epilogo di destino* è la cosa più bella che ho visto.

"A tre anni volevo fare il cuoco, a cinque volevo già essere Napoleone ora
non voglio essere che Salvador Dalì e nient’altro. Anche se man mano che mi avvicino, Salvador Dalì si allontana da me."


*la storia

venerdì 10 dicembre 2010

È il mio posto

Sì solo mio e di chi per caso mi trova. Ho voglia di casa, intimità, verità e silenzi normali. Ho voglia di quel quotidiano che ogni giorno consola. E che non c'è niente da spiegare. Mi sento la strega. Che è troppo complicato da spiegare

Non come sally

Non ci son abbastanza stelle stasera. Né luci. Cammino sola e fa freddo. Non c'è nemmeno la speranza di sally
io non so fingere. io magari sono in torto, ma il mio torto è vero

giovedì 9 dicembre 2010

Schiettezza e sincerità pagano?
Ma va, le persone hanno bisogno di bugie. Di raccontarsele le bugie.
Di pensare che si fa così, ma non si fa così.
E' solamente essere scorretti.
E' solamente venire a patti con se stessi.

Anzi, sì. Schiettezza e sincerità pagano. E si paga molto.

Speriamo che sia l'arte a consolarmi

Una donna

Una donna, dopo orribili sofferenze, decise di nascondere se stessa. La certezza del disinteresse altrui la preoccupava meno della possibilità di un rifiuto. Lasciò che gli altri le passassero vicini senza intenderla. Lasciò che le persone che la frequentavano divenissero simpatici estranei. Lasciò che ogni vicinanza fosse colma di generose omissioni o colpevoli distacchi.
Poiché la donna non era bella, poiché non era affascinante, poiché ella era (per parlasi francamente) priva di qualsiasi qualità e non particolarmente desiderabile, nessuno si interrogò mai su questo fatto. Nessuno ebbe mai a chiedersi se ella fosse tale come si rappresentava. L'impresa, dunque, fu la sua opera più riuscita ed ebbe compiutezza perfetta.

leonem
Gli occhi sono gonfi.
Non so quanto trucco mi ci vorrà per ottenere la maschera appropriata.
La lotta è impari,
ieri ho perso,
oggi magari vinco.

lunedì 6 dicembre 2010

  1. Sono un bravo soldatino. Evviva.
  2. Credo che a qualcuno un po' di psicoterapia farebbe bene.
  3. Mi rendo sempre più conto che i giochi maschili sono molto molto violenti. E' giusto così?

venerdì 3 dicembre 2010

Fammi un regalo

Istruzioni per l'uso


andare su http://www.desideri.savethechildren.it
A lato, a sinistra, cliccare su: Liste per ogni occasione






In basso a destra troverete Visita la lista








Inserite il codice: EY693
ed è fatta.

Grazie

Video:
Palloncini
Iene

giovedì 2 dicembre 2010

Regali di natale


Mi chiedono cosa vorrei per natale.
Voglio questo, fate una donazione di qualsiasi tipo.
A me basta un cioccolatino.
Grazie
Salviamo i bambini




mercoledì 1 dicembre 2010

ddl Gelmini


Ecco la differenza.
Si stanno ribellando.
Ci saranno sempre quelli che lo fanno per cazzeggio o per violenza, ma altri ci credono e sanno cosa vogliono.
Io ci credo.
Non otterranno niente?
almeno ci provano.
Io dal canto mio preferisco quelli sul tetto
che quelli che ho su fb che si interessano solo di link stupidi come quello della seconda schermata.

il fatto che niente stia mai bene niente a nessuno, non lo so. Forse è solo voglia di polemica e di rassegnazione.

intanto ho trovato questo
http://www.veterinaria.unimi.it/img/news/comunicazione_141010.pdf

martedì 30 novembre 2010

Cala il silenzio. E sia.
Sono brava con l'autocoscienza.
Mi fermo e mi ascolto e so.

Di indole sono una di quelle che si arrabbia di più quando son gli altri ad essere presi di mira, ma le cose vengono sicuramente accentuate in questo periodaccio.
La data si avvicina ed io vado in tilt.

Oramai quando mi capita, guardo il calendario.
Spero di essere a casa settimana prossima.

lunedì 29 novembre 2010

Il mio elenco.

Ho visto un uomo grande e forte piangere dal dolore nelle mie braccia.
Ho visto troppe teste calve.
Ho visto troppi branchi sbranare il più debole, perché debole è se è uno contro tutti.
Ho visto gente piangere morti di sconosciuti e poi accanirsi contro un'amica. Perché ha già giudicato.
Ho visto appicciare quel che meglio per se stessi, ad altri accusandoli di essere incapaci di intendere e volere.
Ho visto gente che non mi piace, non mi piace solo per un like per la cattiveria.
Ho visto bambine già dedite a fare le veline a scuola pensando che fosse questo il metodo per essere amate.
Ho visto gente giustificare lo stupro, il massacro e pure il sesso con le minori.
Ho visto ignoranza ed ottusità in laureti e saggezza di chi, per curiosità, conosce.
Ho capito pure che solo la conoscenza dà il potere vero, questa regola si applica a tante cose. Dalle persone alla cultura.

Ho visto tempi bellissimi pieni di ideali per tutti
ma erano altro tempi.
Capisco il suicidio.
Non ho mai capito perché soffrire nel farlo.

domenica 28 novembre 2010

Colletta alimentare 2010

Giovedì tornando a casa ho trovato appeso questo cartello



Il ricavato andrà ai bisognosi delle NOSTRA città 

Per quale recondinto motivo questo dovrebbe indurmi a comperare più cose?
La nostra città?
Quale città?
Dato che questo cartello lo ha appeso la parrocchia, la chiesa non dovrebbe farlo normalmente ogni giorno?

Ieri non ho fatto la spesa. Di solito ogni anno ci vado apposta e non mi importa a quali bambini andrà i pannolini che compero.

venerdì 26 novembre 2010

Lo stomaco aggrovigliato, una palla sotto il petto, qualcosa di pesante che si fa sentire ogni minuto di più.
La testa sempre altrove quell'altrove che non riesco nemmeno a trovare perché son già altrove.
I vestiti sono indifferenti, anzi mi scocciano.

E quella leggerezza che mi piacerebbe ritrovare come un paio di mesi fa, che si sa, era solo una recita ma era pur sempre una bella recita.

giovedì 25 novembre 2010

O evolve o muore.
Forse l'angolo non mi è congeniale.

Violenza sulle donne





Non credo molto alle giornate dedicate, ma non credo che se rimango silente faccia la differenza, preferisco lanciare il mio sassolino nello stagno.

Non ho mai avuto paura, sarà inconsapevolezza, sarà che la violenza nella mia famiglia non c'è mai entrata. L'infanzia è un marchio che ti porti tutta la vita addosso, la mia è stata felice e assolutamente dedicata ad insegnarmi cosa è giusto e cosa è sbagliato.
La violenza era sbagliata. Punto.

Ho imparato come tutte a difendermi negli autobus gremiti, da quelle piccole molestie che dobbiamo subire quotidianamente.

La violenza fisica l'ho vissuta di rimbalzo, l'ho vissuto per empatia, l'ho vissuta ai margini.
Quella psicologica è arrivata nella mia vita nel 2006.

I primi sintomi son stati il cercare allontanare genitori e amici. 
Con tono mesto e amorevole in cui ti dice che noi eravamo unici e quindi soli. 
Voleva eliminare chirurgicamente ogni conoscenza che potesse togliergli attenzione.

E' un film tv di quelli che passano il pomeriggio, il lui è sempre un angelo quando si presenta ma è chiaro che lo è solo perché i primi tempi difficilmente si innescano meccanismi di diniego.

Al mio primo no ci fu l'inferno. Ruppe tutto in casa, fortunatamente la sua. La violenza era lì accanto a me. Mi sfiorava. La sentivo forte e presente mentre cassetti e armadi venivano sventrati. Paura? No. Rabbia. Incoscienza, non lo so. 
Ho raccolto le mie cose e son andata via. Tante le ho lasciate lì ma son solo cose.

Mi pareva abbastanza. Ma così non fu. Cominciò un anno di persecuzione sul web, fortunatamente non usciva dalla sua città, non so se fosse vissuto a Milano come sarebbero state le cose. Era uno stillicidio. Era un continuo e ininterrotto accanimento e molestie contro me e contro persone in contatto con me.
(anche in quella occasione la trama del setaccio ha eliminato le conoscenze più deboli).
Cosa provavo?
Rabbia ed impotenza.
Paura? a volte, quando vedevo un camioncino bianco parcheggiato sotto casa o che era in coda con me.
La paura non fa parte della mia vita, credo. Non quel tipo di paura.
La ribellione scorreva nel sangue calda.
E' nulla in confronto di quel che hanno passato altre donne.
Io violenza vera non l'ho mai vissuta. Credo che mio padre abbia fatto un buon lavoro con me. Credo che mi sarei difesa da subito con la stessa violenza, almeno ci avrei provato.
Il mio primo istinto è stato quello di fare le valigie pensando che lui era sbagliato, che l'angelo era solo la maschera superficiale.
Altre donne pensano invece di essere loro sbagliate, che è impossibile che il sogno si infranga così, che in qualche modo son loro colpevoli del cambiamento.
Ed invece no.
Vittima e carnefici sono complici. Ma lei rimane vittima. Non dimentichiamocelo. Mai.

Mi ha segnata e tanto. 
Non ho avuto più nessuna pulsione verso nessun uomo per diverso tempo.

Ora al primo sintomo di aggressione da parte di conoscenti li metto alla porta.
No, non puoi aggredirmi e poi non pagarne le conseguenze. 
Non son giochi che mi piacciono, non stimolano nulla in me se non l'allontanamento immediato.

Non son una vittima. 
Non lo sono mai stata.
Fortunatamente.

mercoledì 24 novembre 2010

"il nostro compito di figlie e il loro compito di mogli e non possono mischiarsi (...) perchè le mogli hanno un compito e le figlie un altro... è vero siamo anche figlie loro, ma siamo figlie uniche e non possiamo raddoppiare energie e tempo per donarle a entrambe, altrimenti ci annulliamo e questo non è giusto"

martedì 23 novembre 2010

Ora che questa giornata termina
direi che è stata un misero giorno.

Il mondo mi ha fatto male,
più del solito,
l'ho sentito così dolorante, così pieno di pena, dolore, morte, cattiveria
che fa male ancora.

Faccio una mandata ulteriore al mio sentire, continuo a girare la chiave e non basta mai.

Il mondo che gira intorno mi graffia e basta
nessuna ferita
nessun taglio
qualcosa di superficiale che rimane
è un piccolo solco che non ricordi nemmeno più come è successo

Poi c'è il mio di mondo.
Quello è un'altalena, tra cose belle e cose che fanno sanguinare
qualche cerotto prestato sul momento
e continuo la marcia

Lei dice che non ci sono mai
Lei dice tante cose
Lei non riesce mai a vedermi, purtroppo
Ci ho pensato su. Io sono una brava persona.

lunedì 22 novembre 2010

Mi benedica padre, perché Ha peccato

Ogni anno si sa, capita.
Stavolta mi ha colto di sorpresa, ero a cena dai miei e mia madre è una credente.
Ora è vero che son una personcina educata e non ho proferito parola,
è vero che son stata carina e ho risposto alle tue domande anche se mi parevi un po' lascivo,
ma non sai che pericolo hai corso chiedendomi
Quando ti sposi?
Mi guardano e mi osservano.
Puntano il loro dito. 
Ovviamente guardando il dito e non la luna.

Io mi sarei leggermente rotta le scatole.
C'è una persona molto curiosa. Non farò nomi. J.*
Mi chiede spesso cosa mi piaccia in un uomo, che cosa ha accomunato i miei vecchi morosi.
In realtà son stati uno differente dall'altro, per fisico, per personalità, per idee.
Non trovo un comune denominatore.
Forse io cambiavo ed in base alla mia crescita volevo qualcuno accanto con determinate caratteristiche.
Di solito quando le storie finiscono ci si chiede che cosa è andato storto, non che cosa andava bene.
Quindi non saprei.

Semmai, se per caso dovesse ricapitare, vorrei qualcuno che mi faccia sorridere, che  mi rispetti, che non sia dipendente da me, che non dica non ti farò del male. Uno che si presenti a volto scoperto e disarmato.
Che faccia con me il percorso del giorno-per-giorno.
Niente domande, niente risposte.
E niente scene plateali che non contano niente.
Niente paroloni.

Che se le parole dovranno esserci, ci saranno nel momento opportuno.
Che sia come sia.
Che mi faccia stare così tanto bene da non dover portare né maschere né trucchi.

Forse avrei potuto aver parole più belle ma non è il momento ora.
Ora è solo così.
Cose terra terra.
Di quando ti sporchi di terra e c'è lui che ti pulisce il viso
e che poi ti fermi e gli pulisci il suo.

*è un'iniziale in fondo
Ricominciare a sognare ad occhi aperti è distruggere un po' il disincanto?*



*non a caso lo avevo chiamato illusorio

a margine

Ci sono esplosioni di egoismo puro in cui potresti andare contro in quel che hai sempre creduto.
A volte.

Uno Nessuno Centomila

Siamo camaleonti.
Non sono maschere, semplicemente sono vari aspetti della nostra personalità che vengono fuori in base a chi ci troviamo di fronte.
Seduttori, timidi, impegnati, illuminati, aggressivi, immorali o romantici
Osservo, guardo e ascolto.
E vi vedo cambiare, modificarvi.

Son sicura che lo faccio pure io.

domenica 21 novembre 2010

Finalmente è ora. Me ne vado. Prendo la sciarpa, mi copro la testa e faccio un giro intorno al collo.
zia: Ma ti metti il velo?
io: è ovvio. sono diventata mussulmana.
zia: va beh, se è una tua scelta (con aria di chi mi prende per pazza)
l'altra zia accanto: come è diventata mussulmana?
io le guardo entrambe. le lascio commentare due minuti.
ah ignoranza, è risaputo che il velo si mette e si toglie come si vuole.

poi sbotto: Mavostrodio. PIOVE!

Non ce la posso fare

60 parenti. Non ce la posso fare

sabato 20 novembre 2010

Non sono una blogger. Son una che ha sempre tenuto un diario
Ieri urlano al Rocky Horror Picture Show, chi è vergine? Vedo un sacco di dita puntare su di me.
Io: ma no, non sono vergine e che diamine! 

Non era di quella prima volta che parlavano

Note a margine

Perchè le persone non rispondono al bacio del saluto?

e perchè io non ho bisogno dell'approvazione anzi del consenso delle persone, è crescita o perdita?

venerdì 19 novembre 2010

I sintomi dell'esaurimento nervoso: sono un senso di profonda stanchezza associato ad una incapacità di riposare veramente, soprattutto durante le ore notturne (insonnia); una difficoltà di concentrazione notevole

Io di mio ci metto in più quello stato eterno da sintomo premestruale, in cui si ha il magone per niente, si è particolarmente sensibili e cose così

(piccolo angolo commiserazione)
Debole e labile è tutto ciò che si sgretora in un attimo.


Tendo ad allontanare da me le persone aggressive, insultami e poi far finta di niente, non funziona.


La memoria emotiva non dimentica

giovedì 18 novembre 2010




Ci tento ogni volta ad ascoltare. Non posso credere in una marea di idioti celebrolesi. Poi li sento. Gli ItaGliani medi vanno contro ogni mio pricipio, ogni mio credo. Sento i leghisti ed ogni parola è un atto contro l'umanità, intesa non come molteplicità, ma nel senso più filantropico del termine.

Saviano è un mafioso.
Almeno la camorra mi dà un pezzetto di quel che ha e lo stato no.
Che me ne frega, a me basta che non mi fa pagare l'ici.

Il senso profondo di quelle prime pagine della costituzione non esiste più.
Costituzione che io non ho letto tutta, ma che nemmeno è compito mio farlo ma loro.

Loro sono al governo ma son davvero i nostri rappresentati.
Non esiste più empatia né simpatia, esiste solo la prevaricazione. Il guadagno personale, le piccole cose meschine di uno che vuol comprarsi iphone.

Ci sono cose ben più importanti del vostro orticello.
Quella costituzione scritta dopo una guerra di scempi, di atrocità, di sbagli e con quella costituzione, che non conoscono, ogni giorno la usano per andare di corpo.

Nessun prezzo vale la mia di umanità e la mia dignità. Preferisco fare qualcosa di estremamente umile che svendere ogni giorno i miei principi.

e non me ne fotte niente del E' colpa loro e bla bla bla. Siete davvero indegni di ascolto.
Io non sono precaria.
Lo sono stata un un anno, non per mia volontà ma perché così si faceva. Mi chiamavano freelance.
Ma va, freelance un cavolo. Facevo 12 ore al giorno e mi occupato di tutto.

Ho vissuto sulla mia pelle il mobbing, lo stipendio basso perché non raccomandata o perché non so vendere il culo, pago ancora il fatto di essere donna e il mio caratteraccio. Ma sono assunta.
Pro: ferie pagate, malattie, tasse pagate.
Tutela? no. direi di no, se vogliono licenziare lo fanno con la buona uscita dall'oggi al domani.
Pensione? direi di no nemmeno quella.
Ma è giusto così.
Se dobbiamo in qualche modo cambiare i contratti, facciamolo. Ma che l'assunzione sia d'obbligo.
Che ci sia un minimo per vivere degnamente, che non sia normale dire:
ma tu un lavoro ce l'hai e ti deve bastare.
Tutti si lamentano. Ma giuliana ha pubblicicizzato una manifestazione che si farà il 27 novembre.
Nessuno ha condiviso o altro.
Allora è vero che volevate solo il clamore di una persona che faceva lo sciopero della fame, per ritrovare i vostri anni da studenti oppure solo per fare la figura dei "buoni".
Che vi piaccia o no è dai sindacati che si deve andare. Cambiamoli questi sindacati.



Nota a margine. Magari non conosco bene le leggi, ma mi è chiaro cosa è giusto e cosa è sbagliato

mercoledì 17 novembre 2010

Roberto Vecchioni - Signor Giudice (1979)



Signor giudice (Un signore così così)
(Vecchioni)

Signor giudice
le stelle sono chiare
per chi le può vedere
magari stando al mare.
Signor giudice
chissà chissà che sole
si copra, per favore
che le può fare male
immaginiamo che avrà
cose più grandi di noi
forse una moglie
troppo giovane
e ci scusiamo con lei
d'importunarla così
ma ci capisca
in fondo siamo uomini così così.

Abbiamo donne, abbiamo amici così così
leggiamo poco, leggiamo libri così così
e nelle foto veniamo sempre così così.

Signor giudice
lei venga quando vuole
più ci farà aspettare
più sarà bello uscire.
Signor giudice
si compri il costumino, si mangi l'arancino
col suo pomodorino
noi siamo tanti, siam qua, già la chiamiamo papà
di quei papà
che non si conoscono
quel giorno quando verrà giudichi senza pietà
ci vergognamo tanto d'essere uomini
così così.

Sogniamo poco, sogniamo sogni così così
abbiamo nonne, abbiamo mamme così così
e quasi sempre sposiamo mogli così così
se ci riusciamo facciamo figli così così.
Abbiamo tutti le stesse facce così così
viaggiamo poco, vediamo posti così così
ed ogni sera ci ritroviamo così così.

Signor giudice, noi siamo quel che siamo
ma l'ala di un gabbiano può far volar lontano.
Signor giudice, qui il tempo scorre piano
ma noi che l'adoriamo col tempo ci giochiamo.
L'ombra sul muro non è una ragazza
però ci fai l'amore per abitudine
lei certamente farà quello che è giusto
per noi che ci fidiamo e continuiamo
a vivere così così così.

Sappiamo poco, sappiamo cose così così
ci accontentiamo perchè noi siamo così così
a casa nostra ci sono quadri così così
e se c'è sole è sempre sole così così.
Sogniamo poco, sogniamo sogni così così
e nelle foto veniamo sempre così così
ed ogni sera ci ritroviamo così così.
Riconoscere i propri limiti è fermarsi e recuperare. Dare aiuto quando tu sei priva di risorse è inutile.
La cattiveria gratuita, fare il verso a quello che scrivono gli altri (scrivono chi cavolo ti conosce di persona), prendere un video e cercare di fare la battuta facile non solo è proprio di cattivo gusto ma denota una mancanza di equilibrio, di invidia, infantilismo che si protrae negli anni.
Un po' come stare nel piccolo circolo dei bulli, sì proprio quelli che vediamo nei filmetti americani, con il giocatore di football e la cheerleader.
E' quasi ridicolo quel che leggo. Senza il quasi.
Non è neppure intelligente, persino io potrei mettere in ridicolo qualsiasi utente di qualsiasi social e fargli il verso.
Ma non so se poi gradirebbe.

Charlie Brown
scrive: mi fanno schifo le persone che si fanno burla dei più deboli
In realtà i deboli, in ogni dove, son proprio loro.
Così piccoli da dover prendere in giro il prossimo per farsi notare

martedì 16 novembre 2010

L'altro branco

Ci ho pensato a lungo oggi.
Il perché certi meccanismi si ripetono intatti.
Il branco rende le persone idiote.

Io mi prendo una pausa. Non so se per qualche ora o se per un bel po'. Ci son tante cose che non mi piacciono più. Partendo da una sed che viene insultata e nessuno parla, andando avanti a troppi dm di persone che non si vogliono esporre ma mi dicono "hai ragione" quando mi incavolo per varie ed eventuali, passando dal fatto che ho raccontato
troppi fatti miei forse sul mio blog, quindi qui importato. Questa mania della penna rossa a sottolineare ogni mio comportamento come io fossi chissà chi ed invece non sono proprio nessuno ma un'altra disperata come voi. Il fatto che non si discute qui ma si offende. Le faide o stai da una parte o dall'altra. Le bugie. Le cose inventate. le confidenze date ai quattro venti. 
Insomma se questo è il meglio che c'è in rete... mi sto ponendo delle domande. Mi vedo estromessa da feed e non so perché, mi insultano e non so perché, si arrabbiano e non so perché. Potrei postare pure io iphone e piatti pronti. Non mi esporrei ma questa opportunità di dire la mia sarebbe vana. Insomma mi prendo una pausa. - 

sabato 13 novembre 2010

Era maggio

Avevo fatto tutto, proprio tutto per bene eppure non ero felice.
Nemmeno lontanamente serena, a parte i problemi o le emergenze che tutti quanti ci troviamo ad affrontare in alcuni periodi nella nostra via, pensavo di aver fatto pace con me stessa, ma qualcosa non tornava.
Era maggio. Le sere erano sempre più lunghe e belle.
Ed io spiavo invidiosa le risa leggere altrui.
Era maggio dicevo e scrivevo cose così

Lo so, lo so
che niente è come sembra
Lo so, lo so
che
Prima di giudicare un uomo cammina per tre lune nelle sue scarpe
Ma quelle risa leggere, quei pensieri amabili e così quotidianamente sereni che vengono espressi con ugual leggiadria, quei progetti e quel senso di avere le sacrosante risposte della reciprocità fa sì che quel verde, che serpeggia sempre più comodamente in me anche se da me vien messo alla porta, si ripresenti alla porta come se fosse un suo dovere fare la sua apparizione. Come se io fossi il treno da prendere. Non riconosco questo intruso con cui non ho mai condiviso nulla se non in alcuni attimi di superficialità.
Sentimento verde. Di un verde vomitevolmente in rgb. Il verde dell'invidia, del voler qualcosa che altri hanno anche se nel vero, magari, non hanno.

Potete vedere pure me così leggera e leggiadra, nel quotidiano, nella maschera di difesa che mi porto appresso e che chi mi conosce riconosce (o anche no).
E' il volto pubblico di cui ho parlato a volte anche qui. Il volto dello scherno e dello scherzo.
Lo so, lo so che non bisognerebbe. Si rischia di annientarsi e di non capire più qual è il limite tra te e il personaggio.

La sindrome dell'abbandono, così mi hanno detto. Ma io l'ho ribaltata. Invece di soffocare gli altri, mi ne sono resa indipendente. Talmente indipendente da non aver bisogno di nessuno.

Allora vi guardo, voi che sembrate Sole e Terra ma con tanti satelliti intorno, vi guardo e vi osservo.
Capisco che perdo.
Ho perso il sogno, ho perso la fiducia, ho perso.
Perchè il senso della vita è solo questo.
Non ha importanza se il desiderio è un paio di scarpe o un amore o un ideale.
Se non lo hai, perdi.
Anche chi il sogno ce l'ha e non fa nulla per realizzarlo, perde.

Non contano le vicende o i fatti per cui sei arrivata a questo punto. Non sono giustificazioni, son solo debolezze di cui bisogna vergognarsi o commiserarsi.
Non c'è scusa che regge per quello che abbiamo e non apprezziamo o per quello che ci neghiamo.

E poi c'è questo sole e questa musica che risveglia i sensi e la vitalità, è che non è più inverno e non è più grigio.
Il giallo, si sa, fa male all'anima e ti acceca. Solo quando non vedi più nulla, non per buio ma per troppa luce, allora vedi davvero.

Paga di questo isolamento, pago questo isolamento.

Dicevo, quindi, che non tornava. Non tornava niente. Non sapevo esattamente di cosa avevo bisogno.
Avevo bisogno di far pace, pace e perdono con il passato, con le persone, con il rischio di farsi male.
Il potere del perdono, per non sentire quel rancore, quella cosa che ti mangia lo stomaco e danneggia solo se stessi.
"E' arrivato ora, ma ora non mi interessa più" mi hanno detto oggi.
Ecco, invece per me ora mi interessa. E' arrivato. Son arrivate tante cose. Col perdono è arrivato il sentire l'amore e l'affetto.
Bisognerebbe essere sempre clementi sia con se stessi che con gli altri e non crocifiggersi e crocifriggere le altrui colpe o difetti.
E se proprio non possiamo fare la strada insieme, allora è meglio farla separata.
Se ci si vuole incontrare, ci sarà sempre un incrocio ad aspettarci, ci sarà con la faccia alta, con parole schiette, con il momento perso e ritrovato.
Sto chiedendo troppe volte scusa per cose che non ricordo o che non mi rendo conto.
Sarà il periodo nebbioso e di merda, sarà qualche volta l'alcool,
dico che son lucida ma lucida è solo la paura che mi pervade sempre.
Sarà che ho una percezione diversa, ora.
Sarà che appunto non ho mai avuto il pollice verde.
Sarà quel che sarà, ma forse non è più necessario farlo.

Per capirsi ci vuole tanto tempo e tanto impegno.
E tempi anche per recuperare.

Ho voglia di intimità, ho voglia di persone che già sanno o intuiscono come e cosa sono, di chi mi ha perdonato e di chi sa che ci son stata e ci sarò.
Ho voglia di quell'annusarsi e sapere che si sta bene e non si ha timore né di parlare, né di rimanere in silenzio

giovedì 11 novembre 2010

Penso che pensandoci, se fossi attaccata anche fisicamente, vorrei solo 3 donne accanto a me. non mi fido di nessun altro.
E' che ho altri esempi. Mio padre ha 65 anni, la 5° elementare, onestà da vendere ed è una persona educata e rispettosa. Per quante lauree, soldi o esperienze non c'è nulla come l'aggressione che rende patetica e noiosa una persona. Anzi è triste che ti sciorinano le proprie proprietà. E' triste perchè non hai niente altro da offrire.

mercoledì 10 novembre 2010

Prima di dormire

Il sonno tarda ad arrivare. Una tappa è stata vinta. Vorrei avere più tempo da passare insieme, ma non posso. In tutta questa preoccupazione trovo spazio per i più cari. E persino per la rabbia di politica società e cazzate varie. Il blog è intimo e mio. Mi vedo meglio con occhi di altri, a volte è divertente. Non sono così trasparente in fondo. Apparenza inganna. Ma va bene così.

Cose strane

Ci si vergogna ad esporre i propri sentimenti come se fossero cose brutte.
Gente che ruba, che umilia, che va a mignotte. Su questo possiamo farci battute ed anzi ammirarle pure
Mettiamo a disposizione di chiunque amori appena nati, fotografie, ecografie. Ma del dolore?
No quello è un tabù.

Il dolore è uguale per tutti.
Tutti ne abbiamo sofferto.

Oggi io sarò ancor più arrabbiata, triste e non me la posso prendere nemmeno con dio perchè non ci credo.
La cosa peggiore che può capitare è vedere qualcuno malato e non poterlo aiutare, l'impotenza totale, è peggio della malattia propria.

Il mio viaggio nella vita è stato costellato da queste cose.
Ma questa è una delle peggiori.

PS: a chi si preoccupa. FF è solo un passatempo. Niente mi scalfisce davvero.

martedì 9 novembre 2010

Sono triste

Punto.
Non ci son altre parole per spiegarlo.
E so che questo non ha un odore buono.

vieni via con me

Si continua a parlare di omosessualità e torna sul palco Nichi Vendola che in uno dei momenti più toccanti dell’ottimo esordio di ieri di Vieni Via Con Me elenca le espiazioni dell’omosessualità (segue il video):
 
  • IMPALATO come le donne
  • ARSO VIVO come le donne
  • SQUARTATO come le donne
  • DECAPITATO come le donne
  • IMPICCATO come le donne
  • LAPIDATO come le donne
  • ACCECATO come le donne
  • EVIRATO (infibulazione)
  • DEPORTATO NEI LAGER e marchiato col triangolo rosa
  • DEPORTATO NEI GULAG
  • ESILIATO
  • CONFINATO come le donne
  • RICOVERATO IN MANICOMIO e curato con gli elettrochoc  come le donne
  • INCARCERATO come le donne
  • STUPRATO PER PUNIZIONE come le donne
  • TORTURATO come le donne
  • PERSEGUITATO in ogni luogo e in ogni tempo della storia umana come le donne
  • VIOLATO nella sua dignità e nei suoi diritti NEL NOME DEL COSTUME, DELLA RELIGIONE, DELL’IDEOLOGIA, DELL’ORDINE PUBBLICO, DELL’ETICA come le donne
 
Facciamo a metà và

sabato 6 novembre 2010

Siete pazzi



Ottusi. Non posso e non riesco a prendervi sul serio ed ascoltare le vostre ragioni.
Mi pare sempre di sentire bambini che dicono: è stato lui maestra, è tutta colpa sua. 
Con evidenti dosi di ignoranza, petulanza, le vostre camicine come scolaretti, i vostri slogan volgari, razzisti, maschilisti, idioti.

Dovrebbero bandirvi perchè siete totalmente anticostituzionali.
Mi chiedo perchè non lo facciano?

“PASTA CA’ MUDDICA”


Sì e vero, l'ho un po' riadattata ai nostri gusti e forse bastava un solo peperoncino.
Ma è nostra.
E complice il fatto che lei fosse fuori e ti ho fatto mangiare piccante.
Quel gusto di tutta la mia infanzia e della tua.

Poi abbiamo parlato, siamo stati insieme per ore.

Il gusto e il cuore son vicini a mio avviso.

La pancia

non a caso l'oriente lo chiama il plesso solare.
è proprio lì che le sentiamo le cose, nella pancia

c'era un uomo fuori dalla tabaccheria
ubriaco d'accordo, ma avrà avuto le sue buone ragione
diceva che era un architetto

ma di pancia gli ho creduto

sabato 30 ottobre 2010

L'universo di Stephen Hawking



Guardando questo documentario a tavola.

Cri. Quelle che vedi non sono stelle, sono galassie. Ti rendi conto?
Lei. Già. Ma vorrei sapere perché siamo qui e che ci facciamo qui
Cri. Per quello hanno inventato Dio. eh!

Amica mamma

Mi piace che mi accudisca, che mi pulisca la gonna perché mi rovescio le cose addosso, che si occupi di me.

Però ieri mi ha pulito la faccia come faceva la mia di mamma.
Si è leccata le dita e poi mi ha terso il viso
Penso che ci sia un limite a tutto.

Non so nemmeno spiegare questo. Questo che sento. Questo brutto che sento dentro. Questo brutto che poi appare fuori. 
Tanto brutta

mercoledì 27 ottobre 2010

Capezzone e gli altri

Qui non è più una questione che ci sono persone che la pensano diversamente.
Qui si parla di gente che si vende abitualmente, idee, corpo, mente.
Tutti, destra sinistra, avanti e in basso.

La questione è che questi signori stanno facendo diventare lecito l'illecito.
La morale, l'onestà, il rispetto.
No, ma stiamo davvero davvero scherzando?

Sì e mi scappa da ridere come una nevrotica se berlusconi prende la statuina in faccia o capezzone un pugno, perché mi sento impotente. No, non ce l'ho la libertà di voto perchè non ho nessuno che mi rappresenta. E devo assistere a sproloqui sulla costituzione che non conoscono, devo assistere ad vecchi (sì vecchi) che son lì radicati peggio degli alberi.

Assisto alla decadimento dell'italia in termini economici, valore, rispetto per cosa? sempre e solo per soldi. Mazzette divise equamente.
Come nel mio bel paesello. Se le son divise le tangenti. metà a te e metà all'altro, perchè mica c'è politica in queste cose. C'è da spartire il bottino.

Gli ospedali al sud non funzionano? ma cosa sarà mai?
Hanno sotterratto l'immondizia sotto il tappeto.
Stanno speculando sul terremoto.


E lo stesso impeto di passione lo vorrei, lo ripeto, lo vorrei anche quando una donna viene maltrattata (è passato un minuto, eccone un'altra) per i bambini che vivono nei palazzi senza riscaldamento, per chi non mangia, per chi non ha un lavoro, per chi cazzo è ancora col quel contratto a progetto legalizzato.
E la stessa indignazione per un coso (figlio di..) che prende 5000 euro al mese ed invece i ricercatori a 1000 euro e calci in culo.

Il rispetto lo si deve guadagnare, non è cosa dovuta.
Era marrone in realtà la stanza. Non grigia.
La cosa più deprimente è l'abitudine a certe stanza.
Ci cresci con gente senza capelli ed emaciata.
I visi scavati.
Alcuni sereni altri meno.


Quante persone signori miei, quante e quante persone.

Grigio

La stanza è come è stata lasciata dal 78.
Dovrebbe essere un posto allegro e gioviale dato che qui si è tutti tristi, invece non ci sono colori.
Il mono cromatico non.colore invada pure l'anima.
Quanta gente va e viene. Quante persone.

Bisognerebbe venire ogni mattina a darci un'occhiata e magari le cazzate passerebbero in secondo luogo.
Si va
respirare
si va
respirare

martedì 26 ottobre 2010

E' che quando poi ti capita di vedere quanto è miserabile il mondo, con i tuoi occhi vedere cosa fanno ai bambini, ti vien da piangere come se tu stessa avessi 5 anni.

lunedì 25 ottobre 2010

A me piacciono i dialoghi.
Se faccio monologhi è perché non c'è l'interesse nel parlarmi

(oddio ho voglia di mettere faccine ovunque)
E' sembrato un sogno o un incubo.
Un sogno ovattato dove tutto era strano, enorme, piccolo.
Ora siamo in attesa.
Ed io non ho quasi ricordo di ciò che è successo durante lo stato di emergenza.
Come se fossi stata ubriaca tutto il tempo.

domenica 24 ottobre 2010

Una risposta negata
La quiete e il silenzio della domenica mattina.

E poi penso e poi mi accorgo.
E poi faccio le somme.

Mestamente i conti non tornano ma almeno torna la mia intelligenza

sabato 23 ottobre 2010

Di ieri sera conservo E. che mi teneva la mano, ascoltava e non mi ha detto
"sì però pure io..."
Confrontarsi è una cosa bella.
Io e il mio collega abbiamo idee completamente opposte,
litighiamo poi però ci scambiamo cibo, baci e ci buttiamo le cose addosso come avessimo 10 anni.
Sarebbe fantastico se succedesse sempre così.
Perchè nel fisico la persona non la puoi bloccare o disiscriverti e sei obbligato a seguire, Interagire e capire.
Fine periodo di emergenza. Rientrato il controllo. Rientrato l'autocontrollo.

l'essenziale è invisibile agli occhi

Ti domandi come sia potuto succede, un niente e crolli.
Non sei crollata di fronte a lui, non sei crollata di fronte a ben altro.
Ti ritrovi in un angolo, sotto un portone sconosciuto e piangi.
Piangi e dopo non ricordi nemmeno più la scintilla che ha acceso il fuoco.
No, non è il peso dei soldi che porti sulle spalle, il peso che non puoi dividere è quello di tenere in piedi la famiglia.
Lo senti che oramai tu sei il cardine.
Sei il muro portante e qualche volta non ce la si fa più.
Semplicemente.
Semplicemente ogni piccola cosa su cui oramai hai sorvolato da tempo ti innervosisce più del dovuto.
Vedi fin troppo bene chi è solo e povero di spirito.
Vedi e non vuoi vedere, non vuoi sentire, non vuoi più sentire la storia delle donne da macello.
Ti infastidisce che non si abbia più rispetto nemmeno delle persone malate.

Ma ho capito.
Non conta quel che fai o dici. Conta che tu cancelli i commenti, conta che cancelli piccoli post e non importa se per te è terapeutico, non conta che chiedi con interesse "Ma come stai tu?", conta che scherzi con la tua amica perchè lei sa che è così che può farti ridere anche se nessuno ci capisce nulla.
Conta la facciata e la netiquette.
L'educazione tradizionale non conta più nulla.

Ci vuole coraggio ad essere se stessi
io purtroppo ce l'ho.

mercoledì 20 ottobre 2010

La semplicità

Apprezzi molto di più quando le piccole cose ti vengono tolte. Non penso a domani. Stasera finalmente vado a casa.
è ora di andare e lasciare il mondo delle piccole meschinità nel posto che si merita

martedì 19 ottobre 2010

Ma sapete che vi dico? ma che cazzo di Quelli che non hanno il coraggio di esprimere un'opinione Quelli che io Ci sono e poi spariscono Quelli che mentono (a quale scopo chissà) Quelli che ti usano per ottenere altre cose Quelli che guardo il GF e son felice Quelli che non mi interessa la società Quelli che ci han provato con tutte ma tutte son innamorate di loro Quelle che ci ho provato con tutti ma son loro che ci han provato con me Quelli che son amici di tutti Quelli che Eh no queste cose non le puoi scrivere Quelli che non rispondono Quelli che un vaffanculo detto col cuore son troppo vigliacchi dar dirlo

punti di vista

il mio cappotto rosso
mio nonno: sembri cappuccetto rosso
mio collega: la bambina di Schindler's List

« Chiunque salva una vita salva il mondo intero. »


 
io l'ho fatto

lunedì 18 ottobre 2010

Che sia maturità emozionale o conoscerti o autodifesa non lo so.
So che io mi dimentico delle persone.
Una settimana al massimo e via, non ci penso più.
Persone che vedo sfilare alla stazione dei treni.
Erano qui e son scese.

Con qualcuno ci si scambia qualche battuta in più ma non fa testo
la storia continua
con o senza loro
io continuo il viaggio dimenticandomene

solo in pochi rimangono per molto
e con alcuni il filo non si spezza mai
solo uno è entrato fino a cercarlo puntualmente per riprenderlo

La maturità emozionale

C.
Come si fa a spiegare la maturità emozionale?
F.
Credo sia una questione di valori, riconoscere i valori nella propia vita e occuparsi prevalentemente di quelli
Gli immaturi hanno rispetto solo per se stessi.
C.
Se non provi delusioni e felicità, se non riconosci te stesso come puoi essere maturo. Capire cosa vuoi oppure semplicemente cosa per te è importante
F.
leggevo ora che per diventare maturi è fondamentale l'empatia
per riconoscere le emozioni dell'oggetto del sé
cioè l'altro
Non sono sicura che soffrire molto o poco significhi maturare o meno. Credo che sia propio una questione di come si vivano certe esperienze. e come ti rapporti al mondo in funzione delle esperienze stesse. Aver coscienza di sé e dei propri limiti è importante. e anche riconoscere quelli altrui.
Non pensare noi e il nostro mondo immortale aiuta.
Non sentirsi al centro del mondo degli altri anche. (di solito si smette intorno ai 6 anni, ma non sempre evidentemente accade)
Un altro aspetto da non sottovalutare credo che sia, come dicevo il rispetto. a cui è necessaria appunto l'empatia. Non pretendere sempre e comunque qualcosa dall'altro. Fosse anche solo attenzione. Consci, appunto che le altrui vite, gli altri mondi sono complementari ed equipollenti al nostro.
In definitiva credo che il livello di maturità emozionale si evidenzi più che altro dalla maniera in cui ci si relaziona con gli altri.
Ma da cosa essa derivi, mi è oscuro. Mi è oscuro anche il mio livello di maturità emozionale.

C. Io penso che tutto quello che hai detto sia vero, ma che l'esperienza diretta (non solo del dolore ma di ogni stato d'animo ed emozione) sia assolutamente necessario.
E' vero che c'è l'empatia ma a volte non basta, non basta nemmeno il bene o la voglia di esserci.
Imparare come ogni cosa nasce dal vivere in prima persona le emozioni. Viverle e capirle, analizzarle ed anche vivere quelle che non accetti di te stesso.
Sapere chi sei aiuta a rapportarti con gli altri, gli altri son importanti ma pur sempre satelliti del nostro essere.
Noi siamo sempre il centro, tutto parte da noi stessi.*
Ad esempio non aver sempre bisogno di conferme, saper come gestire le nostre debolezze, saper dove sono i nostri limiti e solo se ce la si fa andar oltre.
Distinguere bene le parole e i gesti. Sapere quanto può valere un abbraccio e quanto no. Sapere che il tempo è l'ago della bilancia di ogni cosa.
Saper, anche, autoanalizzarsi per situazioni che ci danno gioia o fastidio. A volte sono eco di situazioni passate che tornano in altre forme.
Non so nemmeno io cosa sia la maturità emozionale
So per certo cosa sono le emozioni adolescenziali.

*effetto-reazione
Striscia e si insinua. Tutta la notta a sussurrare cose assurde. Tutta notte ad ogni risveglio era lì, era lì in ogni sogno.
Ho il bastone pronto per ammazzarlo, ma son così stanca.
Che quasi quasi mi voglio arrendere alle sue parole
che ha ragione
che si potrebbe patteggiare un digiuno completo
ed avere allora l'aiuto di tutti
anche solo per un'unghia spezzata

domenica 17 ottobre 2010

sabato 16 ottobre 2010

Pubblicità Idioti


Ma il cielo è sempre più blu di Gaetano era lievemente ironico. Chi glielo dice la Monte dei Paschi di Siena?

*Immagine
Ed ora il silenzio della casa.
Amo la freddezza con cui riesco a nascondere i miei veri sentimenti in caso di bisogno
come amo il mio prendere in mano la situazione, programmare, quasi ordinare

Ora però metto via elmetto e scudo
vado a riposare in questo silenzio.

Cellulare spento.
Non pensare a nulla.
Magari mi metto star trek
e dopo penserò a questa mia casa
che riflette bene il mio stato d'animo
ed allora la riordinerò
farò ordine nei pensieri
perchè tra stasera e domani
si riparte per il fronte

venerdì 15 ottobre 2010

Eppure le avevo qui.
Proprio qui, sulle mie dita, sulle mie mani le parole giuste.
Le avevo sotto l'acqua della doccia.
Le avevo mentre tornavo verso casa.
Le avevo e son sparite.
Come i sogni e le illusioni.

Quando capiterà a chi non lo avrà mai affrontato saranno a terra, noi no.
No noi no, F. Noi barcolliamo.
Diciamo che non ce la facciamo e poi continuamo andare avanti.
Fosse anche sui gomiti.
Fosse a gattoni come facevamo da bambine.
Andiamo avanti.
A volte miracolosamente ci ritroviamo in piedi.
Altre no.

Affronterò anche questa.
La digerirò e poi la butterò via proprio come un escremento.
Perchè non può e non deve andare sempre male.
Stavolta le probabilità sono a mio favore.
Per semplice statistica, o no?

i compiti

  difficile tenere il diario, difficile seguire le regole. Ogni cosa che mi fa pensare alla dieta  o a un pranzo, una cena, un pasto equilib...