giovedì 1 dicembre 2011

Lettera d'amore #7



Luca.
Te lo scrivo perché non te lo so dire.
Mi è sfuggito di mano. Credevo di essere capace, di potermi fermare in tempo. E invece ora ti amo.
Cosa facciamo?
Sentivo che stavo precipitando sempre più velocemente verso di te, e allo stesso momento sapevo che non avrei mai potuto raggiungerti. Non mi sono voluta fermare. Non mi sono sentita così viva da tanto, tanto. Una gioia talmente grande che non poteva essere sbagliata.
Ma adesso, cosa faccio?
Adesso che non c’è nient’altro, solo il fatto che ti amo, dimmi: cosa facciamo adesso?
Cri

(I postini raccontano di lettere perdute, di consegne mai effettuate, di indirizzi inesistenti, di parole che prendono polvere su vecchi scaffali. Le lettere d’amore, spesso, non arrivano a destinazione. I destinatari cambiano indirizzo, vanno ad abitare lontano; a volte non rispondono al campanello, nonostante il postino suoni sempre due volte. Una mattina ci siamo svegliati e abbiamo pensato di fare un giro tra gli scaffali impolverati, ricopiare queste lettere e mandarle a persone che avrebbero sicuramente apprezzato)


http://indirizzoinesistente.com/home.html

martedì 29 novembre 2011

La malattia terminale non dà scampo.
L'eutanasia è una scelta, una scelta perché magari il malato non può suicidarsi da solo.
Il cancro, la sclerosi multipla, tutte le malattie inguaribili non possono essere equiparate ad una depressione. Perché dalla depressione si esce.
Non lo trovo giusto.
Non è suicidio assistito ma omicidio. Alla stessa maniera di quelli che si son fatti mangiare dal cannibale.

giovedì 24 novembre 2011

Aggredito in pieno centro a Milano

Tre ragazzi di una banda che sono diventati in tanti e hanno dato sfogo a una violenzasenza significato. Spintoni e pugni, tanti pugni, senza che nessuno venisse a difenderci


Difenderci.
Questo, più del reato, mi infastidisce.
Davvero vivo in una città così?
La paura e l'indifferenza prendono il sopravvento?

Io non voglio vivere così. 
Io non voglio una città così. 
Io voglio continuare a sentirmi sicura almeno di pomeriggio, quando c'è tanta gente, gente che magari prende le tue difese, chiama qualcuno, si intromette.

Già è stancante aver paura di notte se sei sola,
è vergognoso che si continua a non aiutare gli altri.
Nemmeno facendo una telefonata alla polizia.

Le aggressioni. Se la gente cominciasse ad intromettersi nelle ingiustizie quotidiani, magari, dico magari, questi branchi intolleranti che circolano in giro...

martedì 8 novembre 2011

Mi chiama.
Dice che cammino curva, come se avessi il peso del mondo sulle spalle.
Piange.
Io non so che dire.
E' la verità.
Passerà.
Forse un giorno, zac, lo farò passare io.

Non sopporto più nemmeno un granello di sabbia in più sul mio zainetto.

Il buio si avvicina sempre di più
non riesco più a scappar via
anzi mi sembra un posto eccellente per tornare a dormire.

mercoledì 2 novembre 2011

non c'è più nemmeno poesia in me.
nemmeno una parola.
nemmeno uno scenario.
io non mi voglio bene.
ci sono troppe cose che faccio contro me, anche inconsciamente.

questi sono i giorni di tirare su le coperte e rimanere lì sotto o in alternativa
infilarsi a sacco il poncho e non sentire più niente

martedì 25 ottobre 2011

Sembra che io lo ripeta troppo spesso:
non ce la faccio più.
Poi ovviamente si va avanti.
Ma il mio corpo è qualche mese che mi suggerisce che manco lui ce la fa più.
Basta con le attese, con gli esiti che non arrivano, il senso di colpa perché non si fa mai abbastanza, il senso di fallimento in ufficio, la malattia che bussa sempre più forte e sempre più spesso.
Basta con la diplomazia, questo paese che non mi piace più, con il mondo dei furbi, dei maleducati, delle troie e dei venduti e comprati.
Basta.
E' che sono stanca.
Dentro.
Fuori.
Tutto intorno.
Ma son io che mi devo occupare di me e mi porta rabbia, perché alla fine, non c'è mai nessuno intorno.

domenica 23 ottobre 2011

allo specchio, con fatica, mi riconosco. Nelle foto no. Penso, ma chi è quella?
mi fido di voi che dite che sono così. Certo che son brutta forte.

lunedì 10 ottobre 2011

E' che ho finito i gettoni.


Eppure pensavo di averne per sempre.
Guardai quel sacco così grande di gettoni, di pallottole, di palline colorate. Mi parve che mi potessero durare un'eternità.
Colpii palloncini, colpii anatre, colpii il centro. Il centro di ogni cosa. Ed ogni cosa poi risalì, come una giocattolo a molla.
Ma non mi arresi e tentai ancora e ancora.
L'inconsapevolezza, i sogni, le speranze.
Colpii con incoscienza.

Ho perso. O forse non ho vinto niente.
Non ha importanza la differenza in questo momento.
Forse il gioco è truccato e mi hanno fregata.

Ma ho finito i gettoni. E quindi il gioco è finito.

mercoledì 28 settembre 2011

Comma ammazza-blog. Post dedicato a Gasparri & C.

Cosa prevede il comma 29 del ddl di riforma delle intercettazioni, sinteticamente definito comma ammazzablog?
Il comma 29 estende l’istituto della rettifica, previsto dalla legge sulla stampa, a tutti i “siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica”, e quindi potenzialmente a tutta la rete, fermo restando la necessità di chiarire meglio cosa si deve intendere per “sito” in sede di attuazione.

Cosa è la rettifica?
La rettifica è un istituto previsto per i giornali e le televisione, introdotto al fine di difendere i cittadini dallo strapotere di questi media e bilanciare le posizioni in gioco, in quanto nell’ipotesi di pubblicazione di immagini o di notizie in qualche modo ritenute dai cittadini lesive della loro dignità o contrarie a verità, questi potrebbero avere non poche difficoltà nell’ottenere la “correzione” di quelle notizie. La rettifica, quindi, obbliga i responsabili dei giornali a pubblicare gratuitamente le correzioni dei soggetti che si ritengono lesi.

Quali sono i termini per la pubblicazione della rettifica, e quali le conseguenze in caso di non pubblicazione?
La norma prevede che la rettifica vada pubblicata entro due giorni dalla richiesta (non dalla ricezione), e la richiesta può essere inviata con qualsiasi mezzo, anche una semplice mail. La pubblicazione deve avvenire con “le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”, ma ad essa non possono essere aggiunti commenti. Nel caso di mancata pubblicazione nei termini scatta una sanzione fino a 12.500 euro. Il gestore del sito non può giustificare la mancata pubblicazione sostenendo di essere stato in vacanza o lontano dal blog per più di due giorni, non sono infatti previste esimenti per la mancata pubblicazione, al massimo si potrà impugnare la multa dinanzi ad un giudice dovendo però dimostrare la sussistenza di una situazione sopravvenuta non imputabile al gestore del sito.

Se io scrivo sul mio blog “Tizio è un ladro”, sono soggetto a rettifica anche se ho documentato il fatto, ad esempio con una sentenza di condanna per furto?
La rettifica prevista per i siti informatici è quella della legge sulla stampa, per la quale sono soggetti a rettifica tutte le informazioni, atti, pensieri ed affermazioni ritenute dai soggetti citati nella notizia “lesivi della loro dignità o contrari a verità”. Ciò vuol dire che il giudizio sulla assoggettabilità delle informazioni alla rettifica è esclusivamente demandato alla persona citata nella notizia, è quindi un criterio puramente soggettivo, ed è del tutto indifferente alla veridicità o meno della notizia pubblicata.


Posso chiedere la rettifica per notizie pubblicate da un sito che ritengo palesemente false?
E’ possibile chiedere la rettifica solo per le notizie riguardanti la propria persona, non per fatti riguardanti altri.

Chi è il soggetto obbligato a pubblicare la rettifica?
La rettifica nasce in relazione alla stampa o ai telegiornali, per i quali esiste sempre un direttore responsabile. Per i siti informatici non esiste una figura canonizzata di responsabile, per cui allo stato non è dato sapere chi sarà il soggetto obbligato alla rettifica. Si può ipotizzare che l’obbligo sia a carico del gestore del blog, o più probabilmente che debba stabilirsi caso per caso.

Sono soggetti a rettifica anche i commenti?
Un commento non è tecnicamente un sito informatico, inoltre il commento è opera di un terzo rispetto all’estensore della notizia, per cui sorgerebbe anche il problema della possibilità di comunicare col commentatore. A meno di non voler assoggettare il gestore del sito ad una responsabilità oggettiva relativamente a scritti altrui, probabilmente il commento (e contenuti similari) non dovrebbe essere soggetto a rettifica.

QUI l'articolo completo

sabato 24 settembre 2011

La Lista

La chiamano Listaouting.
La prima cosa che ho provato è soddisfazione. Lo ammetto.
Ma non perché mi interessa chi va con chi, ma per giustizia.
Non si può inneggiare all'odio di chi è diverso da te, non si può nemmeno essere ipocriti quando sei una persona (non un personaggio) pubblica che dice falsità.
Seguendo gli eventi poi, ho pensato, forse mi sbaglio.
Se c'è tanta gente che stimo che dice che non è giusto, allora forse mi devo fermare a riflettere.
ho riflettuto.
Non è la lista dei nazisti.
Non è nemmeno un'offesa.
Mi hanno detto: sei lesbica.
Ho risposto, purtroppo no.
Per me diffamazione non vuol dire solo che non è vero, ma che offende.
Non si è offeso nessuno.
Vero o non vero che sia.
Il punto è che con la storia dell'essere migliori di coloro che denigrano, gli stiamo facendo fare quel che vogliono.
No, non voglio essere migliore. Mi butto nel fango insieme a te.
Se fai parte del mio governo, se in qualche modo mi danneggi, allora mi butto nel fango e lotto sporcandomi.

venerdì 23 settembre 2011

mi manchi.
mi manchi come un profumo appena percepito.
mi manchi perché mi obblighi a volermi bene
mi manchi perché prima c'è il tu e poi c'è l'io, quando parli con me.
Ti metti un po' di fianco e mi fai posto, tanto posto,
solo per me
attento a tutto quel che sono io 
che dico
che scrivo
che vivo
attento a me.
io che non mi ritrovo e ce mi ritrovo solo quando ci sei te che ascolti.

son stanca di volare
mi fai scendere un pochino e tornare ad essere un gatto solo per un po'?

Quel che rimane

Loro parlano, discutono.
Io mi rendo conto che mi sto dimenticando com'era. Che non son stata IO per troppo tempo oramai o forse c'è stato troppo IO.
Lui mi guarda e mi dice: sei stanca.
Quando ci si conosce ci si riconosce.
lui mi ha riconosciuto.
Niente rabbia, niente di niente, solo la stanchezze e la resa.
Lo specchio lo evito in bagno,
lo specchio che mi rimanda quel che io voglio evitare di ricordare
non ho tempo
non me lo posso permettere.
Se solo potessi permettermelo
ne rimarrei uccisa.
Per quanto io non abbia più paura di niente
almeno quel poco che è rimasto
devo salvaguardarlo.

venerdì 16 settembre 2011

Quella mia ingenuità.

Pensavo che ogni amplesso fosse un orgasmo, che l'amore mi fosse dovuto, che il mondo dovesse a tutti qualcosa per il semplice fatto di essere nati.
Lottavo con la forza della speranza non con quella della rabbia.
Quella mia ingenuità mi manca.
Perché mai vogliamo così tanto crescere?

sabato 3 settembre 2011

A parte questo ho tutti i sogni del mondo.

In questi giorni ho pensato che è un sollievo non possedere nulla. No, davvero ho solo una vecchia auto rossa mia che non vale niente.
E mi è venuta in mente la poesia, pessoa forse.
Pensavo di averli finiti.
Ed invece no, ne ho solo più grandi. Ho smesso di sognare cose semplici, come da ragazzina. Che so la carriera, l'amore.
Ora sogno un mondo migliore, sogno e davvero ci credo fortemente che dopo il buio arriverà. Nel momento che l'essere umano sarà spacciato diventerà migliore.
Ho solo sogni più grandi.
E forse sono i più belli.

mercoledì 24 agosto 2011

una piccola parte della Famigghia
Eravamo felici?
Non lo so.
A quel tempo forse no, ma nel ricordo dell'infanzia le cose si addolciscono e ogni cosa è intrisa della comicità che viene dal ricordo.
Ci ho pensato oggi, il mare. Le case in affitto in tre famiglie minimo.
Papà che mi insegnava a nuotare ed io pensavo volesse affogarmi.
Il salvagente, i braccioli e poi le pinne.
Nuoto ancora così, come se avessi le pinne ai piedi.
L’incanto del mare sott’acqua in cui c’erano ancora mille pesci diversi.
Mamma e il formaggio sul fornello. Era buono, forse perché era fatto di amore.
E i cugine, quella enorme famiglia.
Le lumache se pioveva, dividersi i soldi se mancavano, i viaggi in treno infiniti.
Il canotto e il nonno che era sopravvissuto alla guerra ma che aveva paura dell’acqua.
C’era sempre molto rumore. Un chiacchiericcio continuo.
Le balere e loro ubriachi.
Ci ho pensato tanto.
mi son detta, ora li chiamo quei cugini, quelli che io ho imboccato. Quelli dell’aeroplano per farli mangiare. Quelli dei giochi e dei dispetti.
Castelli di sabbia e pane e nutella.
Ma siamo cresciuti.
Non abbiamo più niente da dire, da condividere.
Che rimanga lì il ricordo, in quelle foto ingiallite, in quei filmati senza suono. Cristallizzati nel tempo della mia felicità.

lunedì 22 agosto 2011

Ho nostalgia della mia giovinezza.
Dell'ingenuità, del mondo ai miei piedi, del tutto e del niente che avevo.
E di tutti quelle infinite possibilità che mi pareva di possedere, il poter rimandare perché, pensavo, di possedere tempo infinito per ogni cosa.

domenica 7 agosto 2011

Ieri, cercando foto, vi ho ritrovati.
Quando la smetterete di mancarmi. Vorrei potervi tirare fuori da quelle foto per un ultimo abbraccio.

mercoledì 3 agosto 2011

Ogni grande cambiamento nella storia, è stato accompagnato da una persona che poi ha fatto da calamita ad altri uomini.
Ma una frase è stata ripetuta a tutti negli anni: tanto non cambierà mai niente, è inutile.

*Per fare un esempio oggi c'è un presidente nero alla casa bianca.
Preferisco indignarmi ogni giorno, che arrendermi.

mercoledì 27 luglio 2011

Lezioni

Alla fine ogni esperienza serve no? per conoscersi un po' di più.
Non sono più capace di scrivere di sangue e anima, son più razionale.
Infatti il blog, alla fine è più brutto.
Il salto nel mondo c'è stato. Il mondo è per tre quarti un posto che non fa per me.
Life on mars è la canzone che davvero mi rappresenta.
But the film is a saddening bore
'Cause I wrote it
ten times or more 
No, preferisco i grandi spazi ai piccoli centri, che ancora e ancora per quanto mi sforzi i film di pierino non mi fanno ridere né le coesioni dei molti contro pochi.
Non riesco a prendere alla leggera nemmeno comportamenti da sedicenni da persone adulte, ne ho da leggere a iosa sui giornali ogni giorno.
Che persone che inneggiano alla tolleranza poi si scannano per sciocchezze, che i più talentuosi rimangono in un angolo e scrivono per loro stessi. Incuranti, forse, del numero di lettori.
Ed è così che son asociale, di quell'asocialità che mi ha insegnato l'educazione, forse un po' falsa, di essere al massimo cortesi con chi non si conosce. 
E la debolezza di prenderla per il mondo che mi sembra ingiusto.
Sempre e comunque.
Da ogni angolazione io lo guardi.

mercoledì 20 luglio 2011

Ah signora mia

"E no, a casa io stira, pulisco i vetri. Mica sono lavori da uomo." Cit

E certo ora ogni volta che un uomo pulisce i vetri gli cade il pisello

martedì 19 luglio 2011

Falcone, Borsellino e gli altri

Mi chiedo perché bisogna morire per ottenere credibilità in questo paese.
Forse perché così non si sentono sporchi, si sentono nel giusto.
E' impensabile che qualcuno di onesto sia rimasto ed allora dobbiamo infangarlo in tutti i modi, allora via con la pulce all'orecchio.

Se tu stai nel fango, sei sporco lo stesso.
Io son pulita.
Altri son puliti.
E non basta dire: hanno fatto soldi, hanno fatto carriera. Perché è come dire che in italia la si fa solamente imbrogliando ed io voglio ancora sperare che non sia così.

venerdì 15 luglio 2011

L’arte di Essere (se stessi?)

Ispirato da Ful

Io sono me stessa così tanto che altro non potrei essere, progetti no grazie.
Dai piccoli ai grandi ho imparato che nulla va come deve andare e che tutto cambia, irreparabilmente in un momento.
Il momento lo vivo perché so che qualsiasi cosa sarà passerà, come sono passati tutti i terremoti. Non ho timore di niente, perché niente mi fa paura.
Forse ho timore di non sentire.
Ma dicevo, sono me stessa ora, per cosa son diventata come lo ero dieci anni fa e non sono più. E' un mutamento. E' un divenire della persona. La più grande scoperta sono io. Ogni giorno.
Per il resto, hai ragione.
Meglio vivere di ricordi che di immaginazione.

* solo gli stolti non imparano dai propri errori.

lunedì 11 luglio 2011

L'anno è difficile e pesante.
ed io non ho parole. le ho perse ed ho nostalgia di me

sabato 9 luglio 2011

La speranza

"Mi assumo la piena responsabilità di questo, gli elettori mi giudicheranno".



una volta sola, lo vorrei sentire dire anche in Italia

L'emozione


E' partito l'ultimo shuttle
L'Atlantis è stato lanciato da Cape Canaveral

Nirvana

Cominci un viaggio, difficile e lungo.
Immaginate una mongolfiera.
Si sale con un carico, ti sembra che tutto ti tornerà utile, che di tutto hai bisogno.
Nel viaggio osservi a lungo ogni singolo aspetto di ciò che ti sembrava necessario e ti rendi conto che non lo è. Se lo tieni cadi giù ed allora lo butti via.
E così via via, tenendo conto del vento, a fasi alterne butti cose, persone, luoghi, pensieri, dolori.
Un viaggio che dura anni fino a quando ti ritrovi tu da sola. Sei talmente scevra che ti sembra di essere ricca.

lunedì 13 giugno 2011

il disfattismo e il qualunquismo hanno perso

Io non facevo la fila da anni per andare a votare. Ieri son rimasta sbalordita dalla gente, persino un vecchino che non ricordava più le schede e le cabine ha chiesto lumi.
No, ecco, il mio è un paesino di vecchietti. Il parco davanti a casa mia, un tempo pieno di "noi" oggi è vuoto, giusto qualche nonno con i nipoti, qualche cane, una decina di giovani ma in confronto a quanti eravamo noi son davvero pochi.
Non pensavo, che, con la malainformazione, senza internet, senza giornali, senza una buon passaparola questo paesino si sarebbe svegliato.
No, io non ci credevo più.
Non ci credevo che la gente davvero cominciasse a svegliarsi dal lungo letargo. Per me era marginale i Sì e i No (dei risultati di Milano non sono pienamente d'accordo) ma li accetto.
Astenersi è perdere.
Perdere il diritto a dire la tua, perché non parlare è non avere un'opinione.
Con il referendum è stato provato che forse non ci importa che cosa ci sta propinando il premier (che poi si è dato lui la denominazione) e la corte, che forse non ci si crede più, che le sue barzellette non fanno più ridere, che a noi se bossi ce lo ha duro non ci importa perché abbiamo problemi seri e veri da affrontare.
Forse sono i giovani senza più scuola, futuro o ricerca che hanno fatto la differenza tra queste e le elezioni scorse.
Forse fahrenheit non ha più presa, i reality vanno giù a picco, le tette cominciano ad annoiare e siamo affamati di contenuti.
Forse siamo solo affamati.
Credo che quando si comincia ad avere fame e quando si è arrabbiati per questo, le corse, forse e dico forse, cambiano.
Non so se è cambiato il vento, di leader non ne vedo, ma è tristemente vero che oramai inneggiamo a persone di buon senso senza veder più l'appartenenza politica.
Diffido ancora ma un'altra piccola speranza ce l'ho.
Che venga il giorno in cui ci sarà il Basta.

E che sia, basta bugie, basta telefonate alle trasmissioni, basta baciamano, basta festini, basta prese per il culo da tutto il mondo, basta la vergogna nell'accogliere un noto dittatore, basta parrucchini e basta leccaculi vergognosamente pagati, basta "è colpa tua", basta stronzate.

Vi ha fottuto. Degno successore di Craxi è ora di metterlo alla porta.

Non avete votato? No, non avete detto no. Siete stati in un angolo ad assistere e quindi ora continuate a tacere. L'astenenersi non è un voto.
Vi hanno mentito e ora ogni volta che parlerete dei 4 quesiti qualcuno vi dirà, taci non hai diritto.

domenica 5 giugno 2011

Confusione

Di tutto quello che sto passando credo che la cosa che mi sorprenda ancora e sempre è la forza. Dal fare l'infermiera ad altre cose.
Può distruggermi il cuore ma se devo far una cosa, la faccio.
A volte ti senti così piccola. Ti senti così sola. Fisicamente sola. Perché vorresti una sacrosanta mano.
Ma le cose vanno così e anche se borbotto un pochino, poi vado avanti lo stesso.
Altro giro, altro setaccio.
Altre cose che ho capito. Sulle cose che voglio ma soprattutto su quelle che non voglio.
Che poi ci sono quei messaggi che sembrano nulla ma che mi danno forza, quelle mail, quelli che mi fanno sapere che mi pensano.

Di tutto quello che ho passato non basta mai dire che ci vogliamo bene.

venerdì 3 giugno 2011

Chi è amico di tutti non è amico di nessuno

Preferisco chi si prende la responsabilità anche di risultare antipatico, preferisco chi discute, chi dice la sua con coraggio, preferisco chi mi manda al diavolo, preferisco chi non tiene rancore, preferisco chi non ha paura.

mercoledì 1 giugno 2011

Il titolo del blog è esplicativo

Disillusa ma non troppo. Un po' ci spero ancora.
Sempre.
Spero in sorprese, in cose belle, nel giusto.
Lunedì questo per me si è avverato.
Buon senso e onestà.
E milano si è rimpita per festeggiare e stavolta non erano i mondiali.

Foto by

domenica 29 maggio 2011

Eppure qualche volta è il prendere posizione che ci rende delle brave persone.

mercoledì 25 maggio 2011

il sole

C'è un momento in cui pensi che sarebbero bello arrendersi, lasciarsi andare, non fare più niente, non combattere. Stare lì. Magari guardando in faccia il sole ed accecarsi da non veder più né brutture.
Io che ho sempre viaggiato leggera, mi ritrovo uno zaino che giorno dopo giorno si riempie, mattone dopo mattone diviene sempre più pesante.
Ed è in quel momento che ti senti come una tartaruga in bilico, tra poco cadrai all'indietro e forse davvero potrai accecarti di sole

giovedì 19 maggio 2011

mercoledì 18 maggio 2011

Presa di coscienza.

Non mi tocca più. I problemi son altri. Mi capita di ritrovare la mia 'vecchia' amica solo per le preoccupazioni e il mio volerle controllare

martedì 17 maggio 2011

Ed infine ho avuto amore.
Amore vero.
Che niente e nussuno potrà mai intaccare, che vive di sicurezza, che non ha niente di cui temere.
Che vive di sé perché di niente altro ha bisogno.

Il male

Ho avuto il male. Il male vero. Quello che mica lo puoi liquidare così. Quello del dolore profondo, quello che ti sembra di cadere nel nero più profondo in cui non c'è luce né scampo.
In cui se cadi in ginocchio è perché è la morte e la malattia che ha vinto.
E da quel pavimento o ti rialzi da sola o caschi giù per terra, come il mondo.
Ho avuto uno stalker, oramai è uso comune averne almeno uno nella vita a quando sembra.
Sembra che non si abbia più diritto di lasciare un uomo senza che questo provochi conseguenze.
Le calunnie, le diffamazioni, i dispetti, l'intrusione.
E cambia numero di telefono e guardati dietro.
La rabbia fluisce copiosa, perché il tuo mondo è fatto di libertà e non puoi fare niente per difenderti se non rimanere indifferente e abbandonare le tue abitutini.
La cosa più strana che mi son sentita dire: Posso far qualcosa per te?

giovedì 12 maggio 2011

C'è l'ignoranza. L'ignoranza è serpeggiante. Non si vuole scavare, comporta tempo e impegno, e non si ha voglia. Allora è meglio credere a Trota, Ce l'ho duro, Il re, la corte e tutti i suoi giullari. La cosa che mi indigna è che troppo pochi ancora si indignano

lunedì 9 maggio 2011

I giorni dell'attesa

Sembriamo tre automi.
Io cerco di mettermi al centro, ho il potere dell'amore, quello che per me si fa tutto.
Ma resta la confusione, la paura, la stanchezza.
Siamo stanchi. E più facciamo finta di niente e più stiamo male.

Di questi giorni

Ho visto un uomo portato via perché dissentiva.
Ho visto gente invece pagata per urlare Evviva.
(Processi Berlusconi)

venerdì 6 maggio 2011

I giorni dell'attesa

Ritornano i giorni dell'attesa. I giorni in cui ti pesa non avere qualcuno a cui appoggiarti.
In cui non puoi essere figlia ma indossi ancora una volta i panni logori del soldato sull'attenti.
E non importa se il tuo stomaco oramai è un pugno stretto che fa male, non importa se ogni singola parte di te stessa chiede pietà, se il corpo si ribella a ciò che la mente deve fare.
Per ora devi fingere. Fingere che sei figlia e prendi le veci del capofamiglia, in cui consoli e con pazienza dai speranza anche se tu per prima sei presa dal panico.

E' in questi momenti che avresti voluto un fratello o un uomo.
Perché era tuo padre che prendeva in mano la situazione, che proteggeva, che riportava quel senso di serenità e di protezione con una mano enorme che stringeva la tua. Che era come un pilastro a cui aggrapparti e rimaneva immobile anche se intorno c'era la tempesta.
Ma non c'è nessuno.
Prendo i colori e mi pitturo la faccia.
Che almeno fuori si veda che son in guerra, che sono disposta anche a frantumarmi.
Senza nessuna carità verso me stessa.
Ho letto che il blog non deve essere un diario personale.
Ho letto ultimamente un sacco di cavolate su regole e affini.
Posso rimanere basita per il modo in cui alcuni usano i vari strumenti di internet, ma credo fortemente che ognuno debba e possa fare quel che vuole del suo spazio.
E questo è il mio spazio.
Lo spazio, sì oramai molto cencusato ed ermetico che non ricorda nemmeno lontanamente Il cuore in equilibrio, ma rimane mio.

martedì 3 maggio 2011

la morte di osama bin laden

A dirla tutta ieri mattina la cosa mi ha lasciato indifferente.
Non capisco le implicazioni ancora, a parte la vendetta.
La cosa che mi ha lasciata più perplessa e quanta brava gente che assale il prossimo come niente punta il dito contro chi ha manifestato negli stati uniti, chi ha gioito, chi ha festeggiato per strada.
Si dimentica quanto fu doloroso, quanto fu scioccante, quanto terrore ci fu  nel 2001.
Io ero in Italia e ne rimasi sconvolta, non posso nemmeno immaginare cosa fu per loro.
A parte il dolore per amici, parenti, cari. Nel vedere le persone buttarsi giù, nel sentirsi indifesi nella propria città.
Certo un assassino è uguale e preciso a persone che vanno a lavorare. Vuoi mettere? Ci furono festeggiamenti per più di 3000 persone morte, civili.
Ma loro non possono festeggiare e gioire per un assassino.
Come siamo bravi a giudicare. Come giudichiamo tutto e tutti.
Anche per gheddafi si è passato dal "dobbiamo fare qualcosa" al "l'italia ripudia la guerra". E allora decidetevi.
Sì, assomigliate a quei salotti in cui si parla di tutto e del niente, solo per passare tempo.
E siete gli stessi che mettono alla gogna una persona perché ha sbagliato a scrivere un verbo.
Che scrivono "devi morire male".
Hanno ancora peso le parole o è solo e sempre un passatempo?

sabato 30 aprile 2011

Il matrimonio di William e la beatificazione

In questi giorni mi sembra di essere stata catapultata nel medioevo.
Guardo quelle immagini e non capisco. Non capisco perché mai ci sono ancora carrozze ma peggio, perché mai la gente scenda per strada per acclamare qualcuno che non ha nessun merito se non quello di essere nato.
Mi chiedo se ai giorni nostri abbia senso una monarchia, qualcuno che proclama di avere il sangue blu.
Blu?
Eppure la gente è felice, felice che ci siano questi personaggi che vivono nello sfarzo, che sentono superiori. Superiori?
Tutto questo mi lascia perplessa. Il mondo mi lascia perplessa.

E domenica ci sarà la beatificazione del vecchio papa wojtyla.
Cercate di vederlo con i miei occhi da atea, mi sembra un rito tribale.
Un morto che viene beatificato da chi? Dagli esseri umani.
Quindi gli uomini decidono che questa persona, dopo morto, si possa pregare ed essere raccomandati a dio.
Mettiamo pure il caso che dio esista, non era suo figlio che diceva che tutti siamo uguali agli occhi del padre?
Un dio muto e comodo. Comodo perché così silente, gli uomini in nome suo posson fare quel che pare loro.

Attraverso i miei occhi, tutto questo appare folle.
L'umanità è folle, la maggioranza non si è evoluta a stadi più alti di razionalità e vive nel medioevo perché trova conforto in tutto questo?

lunedì 25 aprile 2011

10 anni e più

E' dal 1999 che non c'è giorno in cui mi alzi senza una novità nel mio corpo, un nuovo fastidio, un nuovo tarlo. L'ho messo così in punizione che oramai anche se lo coccolo rimane lì nell'angolo in attesa di un altro colpo inferto da me stessa.

lunedì 18 aprile 2011

Pensieri distorti

Quando non son più io a curare, a fare attenzione, ad annaffiare allora muore.
Muore perché dovrebbe essere cosa reciproca.
Se non ci penso io, ci dovresti pensare tu.

Sto facendo i conti con me, ancora una volta, perché in fondo non basta mai.
Se non cerchiamo di imparare qualcosa da ogni nostra esperienza, è stata vana.

giovedì 7 aprile 2011

Mi colpevolizzo sempre.
Ma anche no.
Io ho il potere.
Magari non ho il potere di far sacrifici, ma ho il potere di tenerla sottocontrollo. Oramai da 3 anni.

mercoledì 6 aprile 2011

Ah signora mia

Tralasciamo tutto quello che sta succedendo nella nostra Bell'Italia che è bella solo se hai un pacco di soldi se no son dolori.
Tralasciamo pure il mondo politico, perché ti politico non c'è più niente.
Parliamo di senonoraquando.
Parliamo che oramai dire ad una donna femminista è insultarla, perché non si sa mai che poi non trova l'uomo.
Parliamo del fatto che pensano di essere libere di far vedere tette e culi perché loro sono ironiche o artistiche, no è sempre l'ultima spiaggia per trovare l'uomo.
Parliamo che oramai si chiamano tra di loro puttanella e affini perché fa tanto figo e nel frattempo non si sa mai che attiri l'uomo.
Parliamo di quelle che fanno tutte le gne gne, che fanno finta di essere ignoranti e stupide, perché si sa che poi hai quei 3000 commenti sotto, appunto, dei maschi.
Parliamo che esiste pure un premio per essere scopabile e ci si compiace per averlo avuto.
Parliamo di tutto questo.
Ma no, meglio di no. Che poi divento moralista e vecchia.
Devo, ho bisogno di cambiare tutto.
Ho bisogno ma non riesco a far un solo passo avanti, perché?
cosa mi sta bloccando?

E poi esplodo. Ieri mi sono ricordata il male e l'abbandono. Come al solito. No, ora potete stare pure dove eravate a settembre. Dove siete stati a ottobre.
Provo rabbia, niente di ché, ma solo quando mi ricordo.
No, il sangue non è amore

sabato 26 marzo 2011

I tulipani bianchi stanno morendo ma indomiti rimangono dritti e non si piegano.
Dovrò tirarli via dal vaso di vetro e buttarli via.
Tanta resistenza, però, dovrebbe essere premiata, vorrei avere il potere di curarli.

mercoledì 23 marzo 2011

Mi mancano alcune persone che son buchi profondi, senza consolazione, solo la certezza di non poterli mai più rivedere.

Mi mancano alcuni altri. Nel quotidiano. So che ci sono ed io aspetto paziente come loro hanno fatto con me.

E' un periodo difficilissimo. Ma son brava a gestire il dolore.
E son certa di una cosa, anche la rabbia è meglio del vuoto. Chi non ha mai provato il vuoto non può comprendere.

La libia e tutti gli altri

Io la guerra la voglio fare. E no, non perché son cattiva ma proprio perché non si può stare senza far nulla di fronte a bombardamenti su civili che manifestano.
Io la guerra la farei per ogni arrogante che si pone al di sopra dei tutti. Per ogni che lede i diritti di un essere umano.
Io la guerra la ripudierei, perché credo che la guerra renda tutti animali, ma non essendo un mondo felice allora è il caso che noi Sì esportiamo non la democrazia, ma la libertà (anzi gli altri, noi siamo sotto effetto Fahrenheit 451).
So che è ingiusto, ma so anche che se il mio vicino di casa sta massacrando la moglie o i figli io intervengo.
Ognuno è responsabile delle proprie scelte. Devi scegliere ed affrontare anche i sensi di colpa poi.
Ma non è in alcun modo giustificabile rimanere senza far niente, come facciamo sempre di fronte all'africa, all'iran, cina  e a tanti altri che giorno dopo giorno vengono massacrati.
Nemmeno per i vostri sporchi soldi.

domenica 20 marzo 2011

Pensavo di averlo saldato il conto, almeno per ora.
Ed invece no.
Invece torni sempre a presentarmi un'altra rata di quel che io non so più se posso pagare.
E io torno ad alzarmi ogni mattina, con una nuova preoccupazione nella testa.
Ma oggi è domenica, oggi posso tornare a letto ad autocommiserarmi un po'.
Domani mi alzerò dal letto.

martedì 15 marzo 2011

Piove. Le persone son disperate. Quando è successo non so, ma non si trova pace. Forse troppo tempo, forse poche priorità vere, forse il non ribellarsi e accettare ciò che altri voglion per loro, per come dovrebbero essere e ciò che dovrebbero volere. So solo che la disperazione è mascherata dai più belli e brutti travestimenti.

lunedì 14 marzo 2011

Il giappone, La devastazione.

Amo talmente il mare che non ne ho paura. Mai. nemmeno vedendo l'onda che arriva. E' bianca enorme e pacifica, non mi entra in testa della distruzione che può portare.
Poi ho visto questo filmato
e sì per la prima volta ho avuto paura del mare.

Perché continuo a guardare? perché son stata talmente abituata a vedere film telelefilm, le immagini che passano davanti allo schermo che mi sembra tutto finto.
Allora guardo e riguardo. Per mettermi in testa che è vero. Che quelle persone in un secondo non ci sono più. Che i sopravissuti sceglieranno la morte per aver perso tutto e tutti.

Ah Sì. La vita mi ha reso arida.
I film continuano ad essere solo film. Finzione.
Le immagini vere mi fanno davvero perdere colpi al cuore. Cose così.
C'è. Non c'è più.

venerdì 11 marzo 2011

Di quello che ho imparato

L'autoanalisi è una fortezza, quando impari a farla tutto risulta più facile.
Certo a primo impatto fa male ma i vantaggi nel risultato compensano di tutte le brutture che hai visto in te stessa.

Ci sono cose che 10 anni erano simpatiche e divertenti, ora mi annoiano.
Ho imparato che non mi piacciono le menzogne, non mi piace chi non si espone mai, chi omette, chi sbava, chi si lagna di continuo.
E anche se passi tanto tempo ad ascoltarti, guai poi a sbagliare la risposta dovuta, perché se no sei fritta.
Mica son loro sbagliati, è che a me non piace.

Ho imparato anche a non difendere gli altri a spada tratta, gli altri son grandi e di solito quello che a te da fastidio, invece loro se ne fregano.
E ovviamente tu ne paghi le conseguenze.
Forse è meglio dedicare energie a chi è veramente indifeso.

Ho imparato che la gente è prodiga di consigli ma che con la propria vita non sa che fare.
Ed allora affida a te tutto quello che vorrebbero fare per loro stessi. Anche se tu in realtà non hai proferito parola né chiesto aiuto.

Ho imparato che è difficile dire cosa si pensa davvero oppure accettare i rischi, perché è più facile avere il plauso e l'accettazione di tutti. Anche fosse il più immeritevole. Si ha bisogno di queste certezze per guardarsi allo specchio.

Io ho imparato a guardarmi allo specchio, accettare qualche volta le cicatrici ed altre a sputarmi addosso. E no, non ho bisogno di aiuto in questo.

mercoledì 9 marzo 2011

Mi ha colpito il tam tam in internet di una singola frase.

Perché l’amore, le rare volte in cui è davvero tale, non è un’emozione e neppure solo un sentimento. E’ un’energia. E l’energia non la puoi fermare, purtroppo. Per fortuna. Gramellini

Molto romantico.
Sarebbe bello anche farlo per umanità, perché lo si fa, lo si deve, perché è giusto così. Perché siamo "buoni".

I bossi - La lega nord - la padania

Erano gli anni 80/90. Bossi ospite da costanzo. Ridevo e pensavo, questo è matto. Non succederà mai. Da allora ho smesso di sottovalutare l'idiozia umana

martedì 8 marzo 2011

Ero piena di parole.
Ora il vuoto.
Il vuoto non è male.
Avere la mente sgombra vuol dire dormire, vuol dire leggere un libro, seguire una serie tv o un film.

Mi cullo in questi giorni placidi.
Me li godo e me li tengo stretti.
E godermi pure la mia famiglia, tanto da non essere raggiungibile la sera.
Ora sì che posso dedicarmi senza fingere.
A riposo che è solo mio questo momento

venerdì 4 marzo 2011

M. O.

Ho delle sicurezze, perché 40 anni e non aver imparato nulla su se stessi, vuol dire che in qualche modo hai fallito nell'ascolto di te.
Rifare sempre gli stessi errori, non sapere cosa fa male e cosa rende felici, non accettare anche la parte cattiva di noi stessi o quella buona, voler esser qualcuno di altro che ci siamo costruiti nella testa è come essere in un tapis roulant, non vai da nessuna parte.

Io ho delle certezze su di me. Sulle mie esperienze fino ad ora.
So che sono un soldato.
So che il rispetto non sempre va d'accordo con il voler bene, ma se c'è il bene aumenta.
So che e cosa mi piace.
So che non ho voglia di ripetere gli stessi errori.
So che la mia lingua è più lunga del pensiero, ma so anche essere diplomatica se ne vale la pena.
So che non mi interessa niente della vita altrui, che le persone possono fare quello che vogliono, ma per diovostro, poi non venite a piangere sulla mia spalle perché non ho più pazienza.
So accettare per non fare del male, ma se non c'è più motivo di essere, è come una liberazione essere finalmente me.
So che energie ne ho poche e quelle che ho le riservo per me e per pochi altri.
e so, che la mia opinione è solo mia. Non conta niente se davvero credete in quello che fate e siete.

Tutto il resto lo scoprirò strada facendo. Ma il mio intento è imparare, non ricadere in vecchi schemi.
Quelli scemi li combatto ogni giorno e non avranno mai più la meglio.

mercoledì 2 marzo 2011

Lascio aperto l'istinto apposito, quel che ne vieni fuori non mi piace un granché ma è sempre meglio che accettare caramelle dagli sconosciuti

martedì 1 marzo 2011

Ho bisogno di aria pulita.
facce pulite.
silenzi non imbarazzati.
di sentirmi a mio agio.

sabato 26 febbraio 2011

- ho visto cose che voi umani...
- Cos'hai visto?
- 40 enni e passa che urlavano simon ti amo!
- fantastico! E tu? A urlare john non ti amo più? :D
Annuncio ufficialmente il mio divorzio da John Taylor e mi sposto su Simon

Una vicino a me ha detto: ma hai visto? te lo immaginavi? siam al top, li vediamo vicinissimi e vedi c'è la versace, della valla (credo) Siamo al top.
Ecco l'itaGliani medi.

E' stato carino il momento cocoon, quando tutti i vecchietti si son messi a ballare e saltare.

Di mio, è stato bello, ma i miei piedi, putroppo son come cemento armato piantati per terra

giovedì 24 febbraio 2011

mercoledì 23 febbraio 2011

L'ingenuità. La stupidità. L'illusione. Il disincanto.
Odio la supponenza e l'ostentazione di cosa o chi si sia conquistato, che sia reale o presunto
Amo l'umiltà di chi non si accorge della propria maestosità

Odio chi mente, chi recita il copione, chi ha sempre un fine e poi fa il finto tonto
Amo chi ti manda a cagare con il cuore e guardandoti dritto negli occhi

Odio chi si prende gioco di se stesso e degli altri
Amo chi non lo fa anche se poi piange per ore in disparte,

Odio chi segue le mode e chi fa massa
Amo chi segue solo se stesso, inciampando e rialzandosi faticosamente

Odio i diamanti, i rubini
Amo le stelle e perdermi la notte mentre le guardo.

Odio sapere troppo
Non voglio più saper niente
che sia una sorpresa e che sia scoperta

E amerò il momento in cui questo capiterà

il rito del mattino

Caffè. GReader. FF le liste. Poi ci sono giorni in cui fa freddo e allora accendo il forno, c'è silenzio ed ogni volta mi sorprendo che non arrivi lei a portarmi il croissant caldo e dirmi di tornare a letto. Sarà il rumore dell'orologio, sarà... non lo so. Ma torno indietro nel tempo, in quel paesino vicino parigi e con lei ancora presente

martedì 22 febbraio 2011

Ci sto nuotando dentro. Non ci posso credere, dopo tanta fatica, ancora qui. E ci devo mettere le mani e poi i gomiti e poi quando sarò sporca davvero di fango, forse ancora una volta acqua a pulirà via ciò che è rimasto
Provo sempre un'enorme disagio per le mie debolezze.
Ne traggo forze ma me ne vergogno lo stesso

lunedì 21 febbraio 2011

Di questi mesi

E poi sei a letto. Apri gli occhi e realizzi.
Sono stanca di mettermi perennemente in discussione.
Stanca di pensare, sarò sbagliata per questo mondo.

Poi capisci. La gente è clemente solo quando ha un altro tipo di interesse
allora tutto viene perdonato
perchè lo scopo ultimo è un altro

Potrei fare la finta tonta, la finta bionda, la paracula,
no, non sono io.
Potrei farlo perchè son capace ma mi rinnegherei ogni volta che mi guardo allo specchio alla mattina
e non lo voglio più fare.
Mi è bastata la milano da bere e la punizione che mi sono inflitta dopo.

E no, non son poi neppure fatti vostri.
perchè non c'è l'interesse a capire, perché troppe volte mi è stato detto
sii così
oppure prendere o lasciare io sono così

ora è tempo che lo dico io
prendere o lasciare
prendersi il tempo anche per conoscersi

e basta umiliarsi raccontando cose intime
basta con il raccontare i fatti miei a chicchessia
no, non è vergogna.
anzi ne vado proprio fiera del mio vissuto.
E' che bisogna meritarsela la condivisione

Non mi vergogno nemmeno die miei refusi, sono lettere scritte volecemente e senza pensare,
sono lettere indirizzate a me e a chi ogni giorno viene a sbirciare ciò che scrivo.


e dire che volevo solo sorridere

venerdì 18 febbraio 2011

L'amore proprio


Non è più nemmeno orgoglio,
è quell'amore per te stessa che ti fa lasciare sulla banchina chi non capisce,
chi di curiosità non ne ha,
chi semplicemente non sa cosa sia delicatezza,
empatia e si perde nelle sue piccole beghe quotidiane.
Nei bisogni che ha la massa.

Chi gioca alla provocazione per il gusto di vedere le piccole formiche scannarsi. Chi non prende posizione apertamente.
Chi è vittima dei luoghi comuni.
Chi il fascino non lo riconosce e chi non ha il coraggio di essere se stesso.

Non li lascio nella banchina della stazione ma anzi prenoto la prima classe.
A noi, basta la seconda.
Ci bastano i nostri posti oramai logori che il troppo viaggiare.
Chi non sa amare ha bisogno della prima classe.
Ci sono punti saldi e fermi nella mia vita
sono così saldi che oramai su quelli non cambierò mai idea.
L'onesta innanzitutto.
La sincerità.

Ci ho provato a cambiare, ma non fa per me.
ho un foglio tutto bianco ora, forse voglio che piova, forse no.
Non lo so.
A tratti mi pare di essere felice.
A tratti mi sento disperata.

ho un conto che è stato pagato.

Un tempo ero bella,
senza false ipocrisie,
ero bella.
Quella bellezza l'ho distrutta.
no, non volevo esser amata per quello.
ne ho preso un pezzetto per volta e l'ho distrutta.

Ho fatto pace persino con quella ragazza oggi.
Ci ho ripensato e credo che lei ha pagato abbastanza.

Io non sono semplicemente così
potrei, oh se potrei, farlo
sarebbe così facile per una persona con un minimo di intelligenza

Ci sono donne che mettono un uomo di fronte a tutto
anche se sanno che lui se ne andrà
è desolante anche questo
perché poi è altro che rimane.

Insomma ero bella e l'amore non l'ho avuto perché amavano quelcosa di altro
ora mi sono distrutta
cerco di esser una persona corretta
ma non credo che vinca questo metodo di fare

Sento che torna l'aridità e l'indiffenza

Ed allora vivo su marte.
Qualche volta qualcuno mi regala un alba bellissima.
Ma son talmente pochi quelli che mi "vedono" realmente
...

giovedì 17 febbraio 2011

Vivo in questo mondo in cui vincono i furbi. In cui la disonestà regna sovrana. Tette e culi e sesso vincono su intelligenza e sensibilità non servono a niente. In cui per essere considerata donna devi sempre far la bambola semigonfiabile e far finta di essere stupida. Avete vinto. Sono stanca e desolata
Sono io che non sono di qua.

mercoledì 16 febbraio 2011

"tra un vaffanculo e un bacio"*

La morte mi è amica
Mi è passata accanto, l’ho accolta, l’ho odiata, l’ho buttata fuori a calci ma ora sento che mi è amica.
Nulla sarebbe come è ora se non ci fosse stata lei a tenermi per mano.
Mi sono congedata alcune volte, alcuni non hanno potuto dire nemmeno addio ed allora ho scritto lettere di commiato.
Ma altre volte ho salutato per poi accorgermi che non ce n’era bisogno.
Ho fatto cose come se non ci fosse un domani e domani c’è stato.

Ma è davvero tabula rasa.
Davvero non ho conti in sospeso come direbbe melinda**
... Sorrido...
E’ stato difficile, è stato come se non ci fosse più carne e pelle, come se l’anima fosse sangue e il sangue scorresse veloce tra le mani da non riuscire a trattenerlo, come un taglio in verticale nelle vene.
Eppure sono in piedi e non so nemmeno se traballo.
Ho smesso di chiedermelo.
Ho smesso di progettare.
Ho smesso di pensare ad un futuro improbabile e godere di un presente certo.

Ovviamente tutto quello che sento ora è labile ed incerto ma ora vedo in tutto questa la magnificenza del non sapere.

*Bob
**Belinda

martedì 15 febbraio 2011

Sta arrivando.
Nulla è come lo avevo progettato quando ero bambina o ragazzina
un futuro di belle speranza
Sta arrivando.
L'unica cosa che so
che in tutto questo futuro inimmaginabile
io miracolosamente sto ancora in piedi


Il passato e il futuro

E poi ci fu l'incanto del sorriso
e dello sguardo
ci fu lo sfiorarsi per caso
e sentire la pelle reagire al contatto
ci furono parole e parole
come fiumi in piena
e poi ci fu il silenzio benedetto
da un bacio così profondo
da sentirne ancora il gusto
tra la saliva e la lingua
e berne come fosse vino
mescolato al vino
mai dissetati dal sapore salato
perché il sale
si sa
fa venire ancora più sete

domenica 13 febbraio 2011

Se non ora quando

Non oggi. Questo è certo.
Ce l'avevo quasi fatta a gestire demofobia.
Certo tremavo come una foglia ma ero pronta... beh pronta. Ci stavo provando.

Socialmente è accettato il fatto che la troia (perché è così che la chiamano) abbia un posto in parlamento perché ha partecipato ai festini. Questo, per me, è gravissimo.  Questo è il punto cardine.


La mia fissazione per il corpo delle donne, del percepire quel pesante fardello di essere bambina o femmina ha origine molto lontane.
Io lo so che è un chiodo fisso.
So persino perché me la prendo con le femmine che stanno al gioco, perché riducono le poche ad essere mosche bianche, almeno nella realtà in cui vivo io.

Il femminismo diceva
E' mia e la gestico io.
Allora il fatto di usare il proprio corpo per ottenere qualcosa non è una liberazione, ma assomiglia molto alla prostituzione.
Qualunque cosa si voglia.

Il fatto di entrare in una stanza in cui parlano le donne, sia fisicamente che virtualmente e l'argomento del giorno son Ricette, uomini, smalti e mestruazioni mi svilisce in primis come persona e in secondo luogo perché non mi riconosco con le mie simili.

Siamo tornate negli anni 50. Un due tre. Forse ci siamo sempre rimaste. Ma almeno prima un qualche moto di ribellione c'era, ora invece è socialmente accettato anzi e il fare le oche (quando non è davvero un cervello piccolo che suggerisce) avvilisce l'intelligenze.


(Quello che poi mi ha trattenuta a casa è un altro motivo che è personale)

giovedì 10 febbraio 2011

Sono periodi bui.
Periodi in cui la mente, per difendersi, vive in una sorta di alcolemia.
Tutto è confuso, non sei totalmente lucida, parli, vivi, tutto in una sorta di sogno. Solo pancia. La mente è totalmente dedita a fare il soldato e far in modo che tu stia diritta e ferma e che tu faccia il tuo dovere.
Tutto il resto è solo contorno, sogno, un modo come un altro per distrarsi.
Nella distrazione si perdono sia controllo che lucidità.
Ho avuto anni nerissimi, dei quali ancora oggi le persone mi parlano di cose che io non ricordo.
Particolari senza importanza.
Ricordo solo il dolore, centellinato, dato come un veleno.
Quello stesso veleno che ti rende un po’ più immune alle cose che ti sbattono a terra nel quadrato del ring. Dai pugni in faccia che la vita riserva un po’ a tutti.
Del pubblico pagante ricordi poco, forse non è mai stato così importante. Lo è solo quando il periodo di emergenza finisce.

mercoledì 9 febbraio 2011

Quando ti salvi la vita
oppure la scampi per un po'
c'è un periodo meraviglioso in cui ogni cosa ti sembra bella
ogni sapore è nuovo
ogni odore è diverso
il sole è più caldo
la notte più stellata
Dura poco
poi torna la quotidianità
Ma per ora è come se stessi gustando del gelato
che è la cosa più sexy che esista al mondo
per me

Ritrovo conversazioni.
Ora le ho lì. Potrei abbassarmi e fare lo screenshot come è uso comune.
Ma no, io non sono così.
Non era antipatia verso la nuova fidanzata
ma nemmeno innamoramento verso il ragazzo
Era semplicemente preoccupazione
e sì, anche essere non totalmente convinta della buona fede delle persone.
Che ne sapevo che in questo mondo, tutti quelli che hanno detto le mie stesse cose
non hanno poi proferito parola?
Ho peccato di ingenuità.
Se ti interessa un essere umano maschio o sei innamorata o te lo vuoi portare a letto.
Comunque il torto è mio.
Mai dire come la si pensa, anche se ti chiedono un’opinione.
Mai.
Perché poi cambiano idea
e tu sei la strega cattiva

lunedì 7 febbraio 2011

Soldato Cri a riposo

Questo è il mio angolo, qui sono quasi sola.
Ho spento le luci e i suoni.
Ora sto qui con me, stare con me non è facile
credo che non sia facile per nessuno di questi tempi

Poi qua, non è che devo dare spiegazioni,
i pochi lettori mi conoscono e conoscono ciò che è stato
ciò che è successo nel passato recente
quanto è stata dura arrivare fino a qua

I pochi lettori sanno che non do nemmeno due centesimi
alla speranza
sanno che andrò a letto
e che vorrei un abbraccio forte da chi non è coinvolto da questa storia
che magari mi tenga stretta senza parlare
e se fosse uomo che mi baci
e che spacchi questo disincanto
che puntualmente mi da conferma del suo esistere

I pochi lettori restano sempre
perché io gli interesso.
interessa loro cosa ho da dire, come sto, cosa penso

Perché qua c'è la scelta di ascoltarmi
di prendersi un po' di tempo
e tenermi un po' con loro
anche solo con le poche parole che lascio
e che sicuramente saranno fredde, lo so, dietro lo schermo

Ma in fondo, accontentarsi, rende quasi felici, o no?

Sembra

Sembra che la prima sentenza sia arriva.
Sembra pure l'esito sia positivo.
Ora aspetteremo.
Ma sia per le cose brutte che per quelle belle ho bisogno di tempo per abituarmi all'idea.

Per ora guardo questa luna meravigliosa
giove
e ho pure intravisto il carro mi pare
o era la cintura... chissà.

venerdì 4 febbraio 2011

Maria Schneider

Essere femministe?
Oppure osservare semplicemente il mondo attorno.
Ci fu il film scandalo, vero?
I protagonisti erano due.
Muore lui. Nulla.
Muore lei e ho visto una serie di battute, tutte uguali, sui latticini.

Si ha ancora oggi, dopo millenni, la stupida teoria delle donne troie e degli uomini grandi amatori. Un vanto. Per lei no.

Eppure lo sappiamo tutti, o almeno dovremmo saperlo, che è ora di abbandonare questi vecchi e stantii luoghi comuni e tabù
E’ notte, torni a casa. Mi piace guidare quando la strada è solo mia. Mi piace e allora ho come dei lampi di assoluta chiarezza, che è da pazzi aspettare cosa e quando. Tu non lo sai se cosa e quando accadrà, allora è meglio fare che pensare. E che tutto sommato la mia vita poteva andare peggio. E che tutto sommato. Ma anche no a tutto il resto

mercoledì 2 febbraio 2011

Essere grandi.
Andare piangendo tra le braccia di mio padre e mentre lui mi chiede cosa è successo
io singhiozzando dico:
Sono tutti cattivi.

martedì 1 febbraio 2011

quando si rompe
hai voglia a metter su colla
è rotto
crepato
in tutte e due i sensi
Sono stanca
Ho quella maledetta lista in testa di cose da fare
che non farò
che non ci sarò
o che dimenticherò

lunedì 31 gennaio 2011

Sono donna e dico basta cretinate



No, scusate. Io non capisco.
Davvero, il presidente del consiglio fa festini.
Io come donna, che c'entro?
Fa festini con donne che si fanno pagare. Io come donna, che c'entro?
Mi offende di più l'immagine delle tv, di come crescono le bambine, di quando mi dicono: scopa di più, del mio stipendio più basso, di essere giudicata in primis dalle tette. Io come donna, non mi sento assolutamente offesa dai festini.
Io come cittadina, sì.
Sono indignata, da circa 20 anni se non di più.
E per ben altre ragioni. Questa è solamente la goccia.

Iniziativa di Repubblica

sabato 29 gennaio 2011

E' il tempo di un attimo
è una ghigliottina il ricordo improvviso,
ti assale mentre stai per alzarti dal letto ed eccolo lì che ti attende.

Ti guarda e urla
e ti sveglia definitivamente
ed allora sai che è il giorno
sai che è un giorno di verdetti
di assoluzioni e condanne

Ti lavi e ti vesti
fai le solite cose
e dimentichi ancora per un po'
e qualcosa ti rosica nel petto
come un gracchiare
una rana o un rospo schifoso
che sta lì

E poi arriva l'ora.
E il bastardo urla urla urla
come la sirenda di un allarme antincendio

Componi il numero
ascolti
...
stavolta è assoluzione

Taci Bastardo, almeno fino a maggio
a maggio niente può andare mare se c'è il sole.

Riprendo ad essere smemorata per un po'.

venerdì 28 gennaio 2011

E poi finisce ancora la pausa, la testa riprende a pensare
ed è proprio un brutto momento il tornare alla realtà.

mercoledì 26 gennaio 2011

Craxi diventa come Gesù

In onda domenica scorsa, 'Elogio del capro espiatorio' di Luca De Fusco, documentario prodotto dal Tg1 di Minzolini dedicato a Bettino Craxi. Con l'intervento di vari esperti, la vicenda dell'ex leader socialista viene paragonata all'episodio di Cristo e dell'adultera, per giungere poi ad un'analogia fra lapidazione, il lancio di monetine e il ferimento di Berlusconi con la statuetta del Duomo di Milano.
Repubblica

Di cuore

Ne ho così tanti di difetti che a volte li confondo con pregi, non potrei farne un elenco, alcuni non li riconosco nemmeno io.
Non so in quale categoria collocarlo a dire il vero, ma ecco, io alcune cose le faccio di cuore. 
Nemmeno di pancia. 
Di cuore.
Egoisticamente, sempre senza essere in contrasto con le mie energie. 
Moralmente, sempre senza essere in contrasto con  i miei principi. 
Quindi se qualcuno mi chiede, lo fai per me? lo faccio. Perché ritengo le persone abbastanza grandi da prendersi anche le responsabilità di quel che fanno, perché posso diventare al massimo un'amica ma non una mamma, perché ognuno decide con la sua testa.

Irreprensibile non lo sono, spettegolo come tutti, a volte mi sfogo con altri amici di qualche problema che ho con altri amici. E' normale. Siamo esseri umani. Ma lo faccio in intimità.
Con gli estranei o i conoscenti evito di farlo, perché l'ho provato sulla mia pelle, perché è brutto, è stupido ed è una grave mancanza di rispetto verso chi ti è caro. 

Il difficile, nella conoscenza, è stare accanto alle persone proprio quando sono deboli o proprio quando non le comprendi o non sei totalmente d'accordo. Il difficile è adottare un rispettoso silenzio specie se queste persone per te hanno fatto tanto.

Il carro dei vincitori è sempre straboccante.
Io resto giù e vado a piedi.
E no, non devo giustificare a nessuno estraneo le mie scelte, mai.

Per il resto rimango sempre piccin brutta e cattiva. 

martedì 25 gennaio 2011

La paura


Fa paura?
Fa paura.
Perché non è che è un foglio bianco su cui scrivere, perché in strada c'è sangue e c'è pericolo,
perché assomiglia ad una piccola guerra sotto casa.
Perché il cambiamento sempre fa paura, figuriamoci se poi è fatto di botte e di feriti e di morti.

Io le guardo e penso: perché qui da noi no?
Perchè in teoria abbiamo già le armi per soverchiare ciò che non ci piace più.
Ma questa è la teoria.
La pratica è che non è vero che non ci piace più, perché hai voglia a parlare ma siamo una minoranza a dare un senso ancora alla parola morale, etica, onestà.
Perché ci si vende un voto a 5 euro netti.
Perché i festini fanno ridere anche gli stranieri in fondo.
Perché ancora non abbiamo fame, ma quando l'avremo la fame vera
e non sarà quella in cui non hai i soldi per comperarti l'ultimo iphone,
allora qualcosa cambierà.

E trovo oltraggioso mettere la notizia dell'egitto come penunltima. Come quella della tunisia o dell'albania per dare spazio ai nostri politici di dire che Berlusconi fa al meglio il suo lavoro.

lunedì 24 gennaio 2011

Dicevano che il digiuno illuminasse l'anima. Io non mi reggo in piedi. E l'anima fa un male porco
Io tutta questa fiducia in me stessa non l'ho mai avuta.
Non ho mai avuto troppe certezze e quando ce l'ho tendo a spegnerle, perché si rischia anche di fare una pessiam figura con se stessi.
Son pensieri guardandomi attorno, sentendo anche qualche trasmissione scema, non ce la farei a dire son bella e brava. Nemmeno nel mio lavoro. So che di certo ho ancora cose da imparare anche se lo faccio da 20 anni.
So che mi sbaglierò molte volte.
So che non voglio provocare complimenti, preferisco esserne stupita.
Di tutto questo, citando una mia amica, non ho nessuna certezza.
Non riusciamo proprio ad avere un punto di contatto,
è che mi manchi.

sabato 22 gennaio 2011

Ad alcuni, bisognerebbe dire, che i personaggi che interpretano non erano loro assegnati.
eppure questa parte di me
che cerco di dominare
di rendere mansueta
di zittire
è la parte migliore di me
che si mortifica ogni volta che viene ignorata
ma è la parte di cui
i più si sono innamorati
...
me compresa.-

Ed è proprio quando

smetti di fingere e ti ritrovi davanti te stessa che avresti bisogno di quella spalla,
quella spalla che non ti chiederà mai di mettere una minigonna o di essere ciò che non sei
che andrà oltre e ti accoglierà senza dire un parola
accogliendo il tuo posizionarti proprio in quell'angolo
proprio in quell'incavo
perché non avrà bisogno di chiederti perché
lo farà perché è l'affetto e l'amore che ti accoglierà
e non gli importerà se  il trucco migliorre
perchè saprà chi sei tu
ed è del calore suo che ti ciberai
ti arrenderai
ti dissenterai

c'è stato molto freddo stasera
ma niente in confronto con chi non sento la magia di una luna non ancora piena
né di un bacio dato all'aria.

giovedì 20 gennaio 2011

Prendere o lasciare

Ho scritto delle persone che vogliono cambiare, educare, modificare il partner, negli altri tipi di rapporto non avevo mai riscontrato questo tipo di meccanismo, finora.
Nessuno principio di amicizia di basa sul "se tu cambissi" o "se tu facessi", non credo funzioni così.
Si ha solamente la scelta di accettare l'altro nella nostra vita o scegliere di intraprendere strade diverse.
Gli amici si scelgono. Almeno in questo dovremmo essere d'accordo.
La scelta comporta nessun tipo di consiglio se non richiesto,
comporta il non giudicare o al massimo parlare, comporta anche il silenzio.

E comporta anche scendere alla propria stazione e lasciare l'altro continuare per la propria strada.

mercoledì 19 gennaio 2011

Come stare dentro ad una bolla, le parole sono distorte oppure non le senti tutte in fila, salti i passaggi,
ti perdi
e poi riprendi a cercare di far altro.
Guardi ma è tutto convesso e concavo. Nulla è piano.
La perfezione d'altronde è nella sfera, nel cerchio, nulla inizia e nulla finisce.

Lascio le cose come stanno, in disordine, sparse per casa.
Un pezzetto qui, uno di là. Non di più.
Che sia il caos.
Su questo ho il potere assoluto di far quel che mi pare.
Di non stare a nessuna regola del "regno".
La mattina è il mio momento preferito
il silenzio vero
la lettura
il caffè
aspetto sempre che nonna mi porti il croissant ma questa è un'altra storia

Un tempo era la notte il momento in cui tutto poteva accadere
ora è la mattina
con la mente sgombra

Questa ora che è mia
in cui aspetto il momento della doccia
e che posso prendermela comoda

Il telegiornale
poi le mail
poi la lucidità che so già durerà solo un'ora

lunedì 17 gennaio 2011

Io lo so
varcando quella porta il sorriso si spegnerà
e dovrò affrontare la realtà
e smettere di far finta di nulla

E poi
recitare un'altra commedia
perché di commedia si tratta
i miei incubi mi stanno risucchiando la vita.

sabato 15 gennaio 2011

Tutti che minacciano.
Vogliono morire.

Io mi sa che non minaccio
e giuro che non ne posso più

martedì 11 gennaio 2011

Silvia è incinta.
Silvia non solo è incinta ma a breve partorirà.
Silvia, cavolo, si è anche sposata.

Dieci anni.
Dieci anni dal momento che le ho detto: no, tu non stai bene, i tuoi occhi non mi convincono. ma decidi tu come e quando parlare.
Son quelle cose che nascono spontanee e spontanee maturano. Nulla è stato artefatto, nulla è stato provocato.
Avanti di caffè alle macchinette. Giorno dopo giorno come una goccia che scava la roccia. Ed ora mi sembra incrollabile.

Ora proprio ora che si sta avvicinando, comincio a realizzare.
Oddio, il parto. Oddio il bambino. Oddio tra un po' avrò le contrazioni per simpatia.
Forse è l'unica cosa bella che sta accadendo in questi mesi.

lunedì 10 gennaio 2011

e basta!

E' che poi c'è un limite a tutto.
Il papa che parla di sessualità, chiama gli ambasciatori perché è la Famigghia che deve decidere come educare i figli. E certo e poi ci stupiamo se esiste ancora cioè.
Il papa! Questo papa che ha firmato i trasferimenti dei preti pedofili. La chiesa che è stata inventata dagli uomini, la chiesa dioloro, in cui la donna è ancora succube, che la madonna potrebbe sfamare il terzo mondo.
e ovviamente la croce deve stare al suo posto. Ma il mio sacro diritto ad avere una cultura scevra da stupidaggini? la fede te la porti in casa e nei tuoi luoghi di culto.
No, uno con il cappellino in oro mi deve dire cosa o non fare?
Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.

E poi. Tra le varie ed eventuali, tra i ricatti tra datore di lavoro e lavoratori. Essì ma almeno c'è lavoro.
essì una beata fava.
e un po' che li guardo.
Io ero piccola ma negli anni 70 non è che c'era tutto questo benessere e guardandoli non mi sembra nemmeno che loro navigassero nell'oro eppure le lotte le hanno fatte e scioperando non venivano pagati.
Non ci sono soldi. Fate pagare meno tasse ai datori di lavoro non che si va a ledere la dignità di chi lavora.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.


Ad ogni notizia politica spulcio la costituzione e mi dico:
eppure qui dice altro.
Eppure mi sembrava che fosse illegale.
Ed eccoli lì.
Ancora parlano, ancora li acclamano.

Caro Borghezio non puoi fare il gesto dell'ombrello. Non puoi dire quello che ti pare. Non potresti ma lo fai.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume.
Almeno il buon costume.
Ora dichiara.
"Non ce l'ho con gli abruzzesi ma col sud piagnone"
E sarebbe di buon gusto che gli altri suoi alleati non parlassero. Un partito basato sul razzismo anche regionale.
Ma non si può fare che che gli diamo quel 7 per cento, un'isoletta e se ne vanno tutti via e da soli?


Borghezio è membro della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni. Ci sarebbe da ridere ma c'è da piangere.


Bello il suo sito però

venerdì 7 gennaio 2011

Avere le febbre è un po' disintossicarti.
La febbre è uno stato in cui il corpo ti fa capire che non stai bene e ti mette a riposo forzat, non sono un medico ma credo sia un allarme e che c'è un'infiammazione in corso.

A me è successo che sia stato il mi corpo a dire Stop, tregue e basta.

E mi è presa anche La febbre



Quando tutto fallisce. I tuoi valori a cui scendi sei scesa a compromessi vengono a chiedere conto.
Oppure ti sei detta per un attimo che non avevano importanza, eppure ce l'hanno.

Non sono alla moda, non sono easy, non sono trendy, non sono un sacco di cose, non bevo un bicchiere di alcool la sera per dimenticare o allegerire, ho uno zaino carico ed osservo. Forse giudico, ma osservo chi e chi no può andare d'accordo con me. E questo capisco che è pesante per la maggior parte delle persone.

Ma so fingere quella finta leggerezza che pervade il mondo e quando lo faccio le falene si avvicinano a fiotte.
Ma sono falene, di solito vengono bruciate.

"Se mi devo far sfruttare da un sogno, preferisco non averne. E' in nome dei sogni che persone come lei continuano a rovinare la vita degli altri". "E' cosi che rovinate questo Paese, impedendogli di crescere".

i compiti

  difficile tenere il diario, difficile seguire le regole. Ogni cosa che mi fa pensare alla dieta  o a un pranzo, una cena, un pasto equilib...